ROBY FACCHINETTI, IL POTERE ASSOLUTO DELLA MUSICA

Un nuovo progetto che comprende un triplo cd e il primo romanzo. Inseguendo la sua musica, Roby Facchinetti ci accompagna in un viaggio di passioni e rinunce, successo e intimismo, all’interno di un’Italia segnata da profondi cambiamenti, scanditi da canzoni che hanno fatto la storia e che di storie si sono nutrite, in un rapporto simbiotico fra esperienze di vita e testi che arrivano dritto al cuore attraverso il linguaggio universale della musica.

Una musica che accarezza l’anima, non ti dimentica. Raggiunge il centro delle emozioni, fa sognare, ti cura. È questo il potere della musica.

Un potere fatto di energia vitale che vibra all’interno di una personalità artistica versatile, impegnata nella stesura del suo primo romanzo dal titolo Katy per sempre edito da Sperling&Kupfer.

«È sempre stato un mio grande desiderio riuscire a parlare di come la musica incida nel nostro quotidiano, di quanto migliori la nostra vita. Però mi sembrava presuntuoso parlarne in prima persona. Aspettavo l’input che mi togliesse da quest’imbarazzo e, ad un tratto, ecco l’idea giusta: i Pooh suonano a Bologna il 30 dicembre 2016, l’ultima volta insieme. Quando scendo dal palco, mi trovo in uno stato emozionale mai provato prima: confusione nella testa, magone nello stomaco, sentimenti contrastanti che vengono fuori tutti in una volta. Abbracci e lacrime in un bagno di folla fino al camerino. Accendo il telefono e, fra i tanti messaggi, uno: “Ciao Roby, con questa sera tutto è finito. Anche la mia vita con voi finisce qui questa sera. Tu sai quanto sia stata importante per me la vostra musica, mi ha salvato. Chissà se un giorno vorrai scrivere la mia storia. Ti ricordi di me? Sono Katy.”»

Rifugio speciale della ragazza, erede diretta di quella Piccola Katy del 1968, sono le canzoni dei Pooh: il fil rouge che attraversa il nostro tempo, parlando dritto al cuore.

«Si è instaurato un vero e proprio rapporto simbiotico fra le esperienze vissute da Katy e le canzoni dei Pooh. Soprattutto Valerio Negrini aveva la grande capacità di scrivere degli spaccati di vita in cui le persone potessero riconoscersi, immedesimarsi. Nel tempo, i nostri brani hanno raccontato la vita di Katy, e Katy li ha vissuti sulla propria pelle. La vita di una donna coraggiosa, che ha conquistato a caro prezzo la propria indipendenza, attraversando l’Italia dei cambiamenti, delle rivoluzioni, delle conquiste. Raccontando la vita di Katy, ho cercato di descrivere l’importanza e il potere della musica.»

Le emozionanti pagine di un percorso umano e artistico si fondono nella storia recente di un’Italia attraversata da profondi cambiamenti.

«È stato molto stimolante descrivere alcuni passaggi della nostra storia recente. Il Settanta, sopra tutti, è stato un fortunato periodo di crescita, di grandi rivoluzioni in campo sociale. Credo che le donne moderne debbano in qualche modo ringraziare la nostra “piccola Katy” per tutte le battaglie che ha sostenuto, sempre in prima fila a difendere i loro diritti attraverso il movimento femminista. Negli anni Settanta noi italiani abbiamo vissuto profondi cambiamenti e, se oggi la nostra società ha questo aspetto, lo dobbiamo principalmente a quel momento.»

In una trama intrisa di vita, ritroviamo i tratti inconfondibili di Roby Facchinetti.

«Sono un uomo che ha finalmente raggiunto l’equilibrio, quel famoso equilibrio che ti consente di dare la giusta importanza alle cose che accadono. Questo credo sia alla base della serenità. Ho avuto la fortuna di condurre una vita che mi ha permesso di poter sperimentare sul campo, sia sul piano umano, sia su quello artistico.»

Una vita dove ogni giorno è un nuovo inizio, una nuova ripartenza. Come in Parsifal del 1973.

«Nutro grande riconoscenza nei confronti di Parsifal, un album e un brano che hanno cambiato le sorti del percorso artistico dei Pooh. Da autore e anche a livello professionale mi rappresenta molto. È un brano lungo, dura più di dieci minuti, composto nel ‘73, nel cuore del prog. Quando noi musicisti sentivamo forte l’esigenza di sperimentarci e sperimentare nuovi generi, in quel caso addirittura la classica, con una suite di sette, otto temi diversi.»

Contaminazioni di generi, bisogno di esprimersi a più livelli, esigenza di affrancarsi dagli schemi precostituiti, nel racconto appassionato di chi continua a inseguire la propria musica.

«L’ho scoperta che avevo sette, otto anni, e da allora ho sempre vissuto di musica. Mi sono sentito un tutt’uno con lei, amandola visceralmente e dedicandomici anima e corpo. Purtroppo, a volte, sacrificando gli affetti. In termini di tempo, sono stato più sul palco con i Pooh che a casa, in famiglia. Per la musica mi sono perso le prime parole di mio figlio, il primo giorno d’asilo e quello di scuola… non c’ero neanche alla laurea di mia figlia e questo lei ogni tanto me lo rinfaccia ancora. Ciononostante, ho la fortuna di avere una famiglia straordinaria che si è sempre sforzata di comprendere il lavoro che faccio e di sostenermi.»

Per brevità chiamato artista, per temperamento e inclinazioni. Per grazia ricevuta.

«Prego ogni giorno il buon Dio che mi conservi intatta la fantasia, il patrimonio più importante per un artista. Poi è la creatività a decidere come muoversi, cosa dare e in che modo. Chi l’avrebbe mai detto che sarei riuscito a comporre un brano come Rinascerò, rinascerai… Non sono io a scegliere quale strada prendere, è sempre stata la mia musica a farsi sentire, riconoscere.»

La meravigliosa alchimia di note e parole all’interno di un viaggio fantastico, in volo sul mondo.

«Fammi volare nasce in un particolare momento dove si sente più forte, amplificato, il desiderio di staccare i piedi dalla realtà che ci circonda; un momento in cui abbiamo bisogno di volare, sognare, avere meno paura.»

In oltre cinquant’anni di storia artistica con i Pooh, Camillo Lorenzo Ferdinando Facchinetti è riuscito a cambiare qualcosa del suo piccolo mondo privato. Un mondo fatto di affetti, successo, passioni, rinunce. Un mondo rappresentato da un grande popolo di estimatori che lo riconosce come cantautore, compositore, tastierista, scrittore. Lui, più semplicemente, si fa chiamare Roby.

«Roby è un musicista onesto che ha sempre scritto ascoltando il proprio istinto, un uomo che cerca di stare dalla parte del giusto e continua a guardare avanti.»

 

Gino Morabito

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