TOSCA D’AQUINO, CON IL TEATRO NEL SANGUE

Di Gino Morabito

Un abbraccio con Massimo Troisi sul set del film “Il viaggio di Capitan Fracassa” e il ricordo di “Questi fantasmi” con Luca De Filippo, ai tempi della loro tournée. Immagini che raccontano una Napoli che lei non dimentica. Vomerese Doc, l’anima della protagonista l’ha sempre avuta. Fin da quando, a scuola dalle “Suore francescane missionarie di Maria”, ancora bimba recitava la parte di Titina in “Non ti pago”.

Le prime apparizioni televisive, “quel” provino con Pippo Baudo e la consacrazione cinematografica arrivata con “Il ciclone”. Per Tosca D’Aquino una carriera professionale in continua ascesa. Frizzante, appassionata, di talento. Da sempre una “magnifica presenza” con il teatro nel sangue.

Sul palco, insieme a Serra Yilmaz, Federico Cesari, Tina Agrippino, Sara Bosi, Toni Fornari, Luciano Scarpa e Fabio Zarrella, per far rivivere il nuovo allestimento di uno dei film cult di Ferzan Özpetek. Spesso, quando si adatta una pellicola di successo sul grande schermo, non è sempre un’ottima riuscita.

«La struttura portante rimane molto simile al film, ma – per assurdo – trovo quest’adattamento un’operazione addirittura più riuscita di quella cinematografica. Teatralmente parlando, Ferzan ha risolto tutti i personaggi rendendo lo spettacolo davvero godibile.»

Ad animare la scena sono i riflessi delle difficoltà nell’essere autentici in un mondo di maschere e convenzioni.

«Ferzan è un regista che riesce sempre a rendere vere, reali ed appassionanti delle situazioni surreali. Poi mischia tutto facendolo diventare straordinariamente poetico.»

Tra illusione e realtà, è accaduto anche con “Magnifica presenza”.

«Attraverso una scelta sapiente delle musiche, una scenografia meravigliosa, l’umanità dei personaggi… Lo spettatore si appassiona vivendo un racconto che, seppur folle, è profondamente vero.»

Interpreta Maria, una donna grottesca.

«Spesso mi offrono dei ruoli sopra le righe, politicamente scorretti, come in questo caso. La vivo un po’ come una legge del contrappasso, poiché nella vita privata sono l’esatto contrario: una persona molto semplice e concreta. In scena, però, viene fuori questo mio lato oscuro, tra genio e sregolatezza (ride, ndr).»

Un giusto mix per ogni attore.

«Nel bene e nel male, bisogna fare tesoro di tutte le esperienze. Soprattutto di quelle dolorose perché ci arricchiscono. Per contro, ho una natura gioiosa che mi fa vivere sempre con grande entusiasmo.»

Nella vita, non esistono scorciatoie.

«I miei genitori mi hanno insegnato che, a portarti avanti, sono l’onestà, il duro lavoro, il sacrificio. Valori che ho cercato di trasmettere anche ai miei figli.»

Una partecipazione al concorso per artisti dilettanti all’interno di “Fantastico 7” condotto da Pippo Baudo nell’86. Poi il teatro, il cinema, la televisione.

«Reputo Pippo un grande maestro e “quel” provino non lo scorderò mai. Per il resto, sono sempre stata una ragazza serena perché sentivo che era la mia strada.»

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