ELL’N’ROCK, GODDESS OF METAL

Di Gino Morabito

Il primo fu la linguaccia dei Rolling Stones e, quando lo fece, sembrò un gesto così anticonformista! Il più significativo è quello sulla schiena: ritrae Bon Scott, leader carismatico degli AC/DC.

Per Ell’N’Rock la passione dei tatuaggi si è sviluppata di pari passo con quella del rock. Non è una moda, ma un segno di ringraziamento verso chi le ha fatto amare questo genere, dove la musica rappresenta la più alta forma di espressione e quella irrinunciabile libertà di esprimere sé stessa.

Leggings aderenti, canotte con grafiche a tema, chiodo in pelle, borchie, stivali. Quella di Elena Strizzolo non è una femminilità tipica, è un’immagine grintosa e decisa: la fierezza di una rocker a cavallo della sua Ducati Monster S2R 800. Cosa c’è di più eccitante che vedere una bella donna, rockettara e motociclista, con una minigonna e un tacco 12?

Con una pagina pubblica che vanta più di ventimila followers internazionali e nove dirette social, Ell’N’Rock si aggiudica l’ambito ruolo di unica dj internazionale all’Online Female Fest, il primo festival femminile online nella storia della musica.

«Ancora oggi, a distanza di mesi, mi sembra incredibile realizzare di aver davvero partecipato come unica dj internazionale al primo festival femminile online nella storia della musica. In pieno lockdown, in seguito alle migliaia di visualizzazioni ricevute durante le mie dirette in dj set improvvisate da casa, sono stata notata dalla cantante Kiara Laetitia, la quale mi ha inserito all’interno dell’Online Female Fest. È stato un evento unico, strepitoso, seguito da moltissime persone da tutto il mondo, direttamente su piattaforma virtuale Stageit. Il ricavato dell’evento è stato interamente devoluto ad Help Musicians, un’associazione inglese che offre aiuto ai musicisti durante la loro carriera.

Mi ero esibita da casa, solamente attraverso i social, ed è stata un’esperienza densa di emozioni poter aprire, con il mio dj set, le performance di artiste rock/metal di fama mondiale. Il 16 maggio 2020 si è realizzato un sogno! Spero possa darmi l’opportunità di trasformare questa grande passione per la musica rock nel lavoro della mia vita.»

Un percorso artistico in piena evoluzione con performance live davanti ad un pubblico reale, in the flesh come direbbe Roger Waters. Dapprima al Fusi di Rock, poi come supporter di Timothy “Rock” Cavicchini all’evento Fuoco in Villa.

«La mia partenza come dj me l’ero immaginata al rombo di motori e rigorosamente dal vivo. Poi il lockdown. Ma non mi sono persa d’animo e, nonostante non avessi mai fatto dirette social in vita mia, ho preso il coraggio a due mani ed ho inventato il format “Quarantena in Rock”, in cui mi esibivo in consolle dalla mia camera, cercando di proporre ogni domenica una scaletta e una tematica diverse. Così è nato tutto. Poi ad agosto c’è stata la consacrazione dal vivo: dapprima al festival Fusi di Rock, durante il quale ho avuto la possibilità di esibirmi per la prima volta davanti a un pubblico vero, in carne ed ossa; poi aprendo e chiudendo il concerto acustico di Timothy Cavicchini. Immaginate che emozione!

Certo, dal vivo è molto più appagante, perché si può definire lavoro a tutti gli effetti. Resta comunque importante mantenere sempre alti l’impegno, la costanza, la grinta, la determinazione. Umiltà e semplicità sono le parole chiave per arrivare in alto, rimanendo sé stessi. Nessuno è nato maestro. Un passo alla volta… l’importante è crederci!»

Il sogno che da sempre accarezza l’artista metà veneta e metà friulana è quello di condurre un programma tutto suo. Radio o tivù non importa, quando a parlare è la musica.

«Penso e ripenso di continuo a come poter creare un nuovo format, proseguendo sulla mia linea iniziale ma arricchendolo maggiormente di contenuti, collegamenti e possibilmente di sponsor. Fondere musica rock, arte, moda, motori (visto che sono una motociclista) e – perché no! – anche bevande: adoro sia la birra che il vino!»

Filo conduttore l’esperienza di vita trasferita dal padre Arnaldo.

«Attraverso la passione per la musica e sani principi il mio mitico papà Arnaldo mi ha letteralmente cresciuta a pane e rock. Un giorno voglio poterlo rendere davvero fiero di me, per tutto ciò che è riuscito a darmi, chissà magari arrivando a condurre un programma tutto mio, dove non potrebbe sicuramente mancare il grandissimo Bon Scott, che con i suoi AC/DC si è meritato il titolo di mio cantante preferito… non solo per la voce, ma per il carisma e la sua follia. Non a caso, ce l’ho anche tatuato sulla schiena! Se dovessi scegliere una diretta tipo, la aprirei con Dancing with myself di Billy Idol, oppure con un bel pezzo grintoso ma soft, tipo Summer of ‘69 di Bryan Adams, e la chiuderei con una rock ballad da pelle d’oca: Love will keep us alive degli Eagles. È un pezzo che mio padre ama da impazzire.»

Nel frattempo viene pubblicato Trashing, il primo singolo strumentale nato in collaborazione con gli Starkind, su etichetta discografica Everness, a cura del produttore Ago Carollo, già noto nel mondo dello show biz per aver collaborato attivamente con Vasco Rossi, i Papa Roach e la famiglia Presley.

«L’intento è quello di colpire l’ascoltatore con un pezzo diretto e graffiante, ma inedito, in quanto rock solo con base strumentale. Io mi sono occupata dell’idea dei suoni, diciamo dell’ispirazione; mentre Ago ha fatto tutto il resto ed ha creato una traccia davvero pazzesca.»

La musica rappresenta la più alta forma di espressione e la libertà di esprimere sé stessi. Una libertà artistica che Elena Strizzolo si costruisce giorno dopo giorno, nella quotidianità di una vita fatta di rinunce e sacrifici.

«Vivo da sola, e da sola mi mantengo la casa e la moto. Come primo lavoro faccio la segretaria presso un istituto didattico e sono davvero fiera di me stessa! La fierezza di essere arrivata dove sono, contando esclusivamente sulle mie forze, credendoci fino in fondo, senza mai scendere a compromessi, né svendermi o scivolare nella bassa volgarità. Certo, la bellezza sicuramente aiuta, ma è fondamentale che non prevalga mai sulla professionalità. Vado avanti con determinazione, cercando di giocare d’astuzia, ma sempre con il massimo rispetto per me stessa.»

Quella di Ell’N’Rock non è una femminilità tipica, è un’immagine grintosa e decisa. Cosa c’è di più eccitante che vedere una bella donna, rockettara e motociclista, con una minigonna e un tacco 12?

«Dicono che donne e motori non leghino, io invece sono fermamente convinta che, se una donna ha palle e carattere, può arrivare dove vuole magari proprio in moto!»

Leggings aderenti, canotte con grafiche a tema, chiodo in pelle, borchie, stivali. È affascinata dal classico rockettaro anni ‘80, un tipo un po’ rude e selvaggio.

«Luomo deve essere uomo. Uomo vero, selvaggio, ruspante. Un puro, uno genuino, rock come Bruce Springsteen. Non c’è una regola precisa per conquistarmi: semplicemente, deve farmi vibrare il cuore e la mente. Il potere di un incrocio di sguardi ti può uccidere e travolgere l’anima in un solo istante… attraverso l’impeto e il turbinio di follia mista ad amore. Sono quelle cose che ti fanno stare bene. Senza un perché. Sai che è così e non puoi farne a meno.»

Per la notte perfetta non possono decisamente mancare le rock ballad, il suo uomo accanto e una bottiglia di vino rosso bevuta a lume di candela. Poi Purple rain di Prince si insinua tra le lenzuola…

«… tutto il resto è rock’n’roll!»

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