ELL’N’ROCK: MINIGONNA, TACCO 12 E PURO ROCK NELLE VENE

Esistono due categorie di persone: ci sono quelli che apprezzano il rock e quelli che fanno del rock un vero e proprio stile di vita.

Elena Strizzolo, in arte Ell’N’Rock, appartiene a quest’ultimi.

Bella, esuberante, grintosa, si divide tra un lavoro da segretaria e una passione che ha declinato in tante forme: speaker radiofonica, deejay, ragazza immagine, modella, blogger, hostess, promoter per eventi e prodotti. Il rock le scorre nelle vene, e si vede!

Elena, cosa fa una rockmodel?

«Ho iniziato nel 2014 con un calendario chiamato “Le Udinesi”. Poi ho collaborato con “Tremilasport”, un magazine sportivo friulano, e man mano sono stata sempre più richiesta da fotografi, brand e aziende per sponsorizzare il loro merchandise e fare da promoter e ambassador dei loro prodotti tramite la mia immagine. Il termine rockmodel mi è stato assegnato durante un’intervista presso una tivù locale quando ho cominciato a tatuarmi e a lavorare nell’ambiente musicale e motociclistico.»

Che rapporto hai con la musica? Cosa ascolti, chi sono i tuoi artisti preferiti?

«Per me la musica è un’immensa passione. Sono una fervente ascoltatrice di rock ma cerco di farne anche un lavoro. Svolgo diverse attività legate alla musica: speaker radiofonica, dj e autrice di articoli per alcuni web magazine musicali. La musica rappresenta la più alta forma di espressione e la libertà di esprimere sé stessi, in tutto e per tutto. Tra i miei artisti preferiti, Bryan Adams, David Bowie, Rolling Stones, AC/DC, ZZ Top, solo per citarne alcuni. Ascolto anche metal, mi piacciono molto i Pantera.»

Come ti sei avvicinata al mondo del rock?

«Grazie a mio padre Arnaldo, un settantenne rockettaro e motociclista. Mi ha cresciuta a pane, rock e moto! Insieme a lui sono stata a tantissimi concerti in giro per l’Italia. Gli sarò sempre grata per avermi introdotta fin da piccola in questo mondo fantastico.»

Qual è il concerto che ti è rimasto nel cuore?

«Se dovessi proprio sceglierne uno, sarebbe certamente il concerto degli AC/DC ad Imola, il 9 luglio 2015: un’esperienza magnifica, elettrizzante! Cantare quegli inni intramontabili del rock insieme a migliaia di persone è stata un’emozione indimenticabile. Quello per me è stato il concerto della vita!»

La cultura rock ha un forte impatto sul look e sul modo di vestire. Tu ti ispiri a qualcuno in particolare?

«Il mio look è fortemente influenzato dalla cultura rock: leggings aderenti, magliette o canotte con grafiche a tema, chiodo in pelle, polsini, guanti, borchie, stivali. L’icona femminile a cui mi sono sempre ispirata è Joan Jett, che negli anni ‘80 spopolò con il brano I love rock‘n’roll, un vero e proprio inno per tutti gli amanti del genere.»

 

Quanti tatuaggi hai?

«La passione per i tatuaggi si è sviluppata di pari passo con la passione per il rock. Il primo fu la linguaccia dei Rolling Stones e, quando lo feci, mi sembrò un gesto così anticonformista! Gli altri tatuaggi che ho sono dedicati a David Bowie, ai Foo Fighters, ai Ramones, ai Cure e ai Metallica. Il più significativo è quello che ho sulla schiena, ritrae Bon Scott, il primo frontman degli AC/DC. Per me il tatuaggio non è una moda ma un segno di ringraziamento verso chi mi ha fatto amare il rock!»

Elena, che cos’è per te la femminilità? La esprimi anche attraverso la tua passione per il rock?

«Assolutamente sì! Sono anche una fotomodella, quindi la femminilità è essenziale per me. Non è però una femminilità tipica, è un’immagine grintosa e decisa. Cosa c’è di più eccitante che vedere una bella donna, rockettara e motociclista, con una minigonna e un tacco 12?»

Le più importanti icone di questo genere sono uomini, le donne hanno fatto sempre un po’ fatica ad affermarsi come rockstar. Che ne pensi?

«Sicuramente il panorama rock e metal è da sempre visto prevalentemente come appartenente alla sfera maschile, forse perché i toni forti, aggressivi e metallici lo rendono meno adatto alle corde femminili. Eppure molte donne nel corso degli anni hanno saputo farsi valere, come la grandissima Skin. Lei è la pantera del rock, adrenalina pura!»

Chi sono per te i sex symbol del rock?

«Sono molto affascinata dal classico rockettaro anni ‘80, moro, capelli lunghi e stivali, un tipo alla Nuno Bettencourt degli Extreme, per capirci. Tra i sex symbol del passato, il posto d’onore va al boss Bruce Springsteen e al suo fascino verace. Tra quelli più attuali ci metterei Simon Neil dei Biffy Clyro. Poi, come sai, l’amore non ha regole, ma esteticamente ho sempre preferito l’uomo un po’ rude e selvaggio. Gli sbarbatelli proprio non fanno per me!»

Le canzoni che non possono assolutamente mancare nella playlist di Ell‘N’Rock per una notte di passione.

«Tutto dipende dalla persona che ti sta accanto. Certo, per la notte perfetta non possono mancare le rock ballad e una bottiglia di vino rosso bevuta a lume di candela. Ma se dovessi scegliere una sola canzone, una soltanto, attraverso la quale fondermi perdutamente con l’anima dell’altra persona, non avrei alcun dubbio: questa canzone sarebbe Purple rain di Prince.»

Qual è stata la tua soddisfazione più grande?

«Una delle dirette sulla mia pagina Facebook è stata seguita anche all’estero e un importante magazine musicale spagnolo mi ha dedicato un articolo. In futuro mi piacerebbe avere un brand personale e un programma radiofonico tutto mio, dove parlare di musica, arte, moda, motori e dintorni, con dirette e djset inclusi.»

I suoi amati AC/DC le direbbero “It’s a long way to the top if you wanna rock’n’roll”. La strada è lunga sì ma, con una tale energia, siamo sicuri che Ell’N’Rock arriverà in alto!

 

Federica Lauda

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