UTOPIA-IA-O, LEGGEREZZA COMPOSITIVA DI NINO BRUNO E LE 8 TRACCE

Di Giandomenico Morabito

Dopo oltre un decennio trascorso a suonare musica da ritorno al futuro, Nino Bruno e le 8 Tracce decidono di liberarsi di ogni severità. Pubblicano per Goodfellas Edizioni “Utopia-ia-o”, il quinto lavoro discografico.

Si parte leggeri, con poche sovrastrutture, offrendoci subito uno slancio ritmico che è facile da cogliere con la track introduttiva “Mamma mia che brutte facce”. “Scheletro di ferro” continua con una voglia di divertire l’ascoltatore per mezzo di una sorta di pop brioso e con la conferma di una deliziosa voce femminile. “Se vuoi essere ricco” prevede un duo alla voce, realizzandosi in una forma canzone molto leggera.

“Viva Caporetto!” si distingue per un’idea briosa a tuttotondo. “Imbroglione” è un brano che assume una struttura compositiva snella e fluida per una soluzione easy listening. “Io non mi stanco mai” si contorna di sana ironia: episodio che si serve dei fiati per dare maggiore consistenza a questa selezione.

“Solitario” lascia spazio a un’ipotesi stilistica godibile ed allo stesso modo discreta. “Piacere, prestigio, gioielli” è un’altra volta un’istantanea leggera che vuole sottolineare la concezione di scrittura di Nino Bruno e le 8 Tracce. “Volontà & Disperazione” si celebra in un leitmotiv spinto per l’ennesimo flash accessibile, delineato al contempo di malinconia.

“E furba io” è un quadretto istrionico, designando un sound frizzante e facendo giungere quest’album al suo top creativo. In conclusione, “Fine dell’era cool” può essere definito come manifesto di quest’esperienza artistica, partendo esattamente dal suo titolo e sancendo l’assenza di pretenziosità nella sua essenza strumentale. Per ricercatori di pop versatile.

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