Di Giandomenico Morabito –
Sono cominciate le prove per il tour estivo durante il quale Vasco Brondi porterà in giro “Un segno di vita”, il nuovo album. Canzoni come marchingegni magici, come strani mezzi di trasporto per un importante ritorno nella produzione discografica italiana.
Il primo brano di questa raccolta è “Illumina tutto”, che è caratterizzato dall’usuale visionarietà del nostro: musica segnata da un suono elegante di piano, accompagnato da una degnissima orchestrazione. “Un segno di vita” conferma l’autorevolezza autoriale di Vasco, che emerge in un’ottima ritmica per parole candide di vividezza.
“Meccanismi” riesce nella volontà di attualizzare un concetto compositivo con encomiabile abilità. Da sottolineare la voce di questo musicista, che s’eleva nella sua enfasi espressiva. “Fuoco dentro” (con Nada) dimostra nuovamente la ricerca di un sound innovativo che vuole stupire. In questa canzone, il binomio di Brondi con Nada è più che lodevole per un quadretto emozionale. “Incendio” focalizza una fluidità d’esecuzione convincente per versi pieni di simbolico sentimento.
“Fuori città” prosegue nel leitmotiv di un ipotetico dialogo con una lei che si contorna di colori gioiosi. “Vista mare” è delineata da un senso melodico ficcante che si forgia su un lessico toccante. “Notti luminose” convince per solidità di scrittura, del resto una costante del cd.
“Và dove ti esplode il cuore” è un excursus esistenziale, infatti un piccolo viaggio a ritroso nel tempo, così pieno di rimandi artistici generazionali. Infine, “La stagione buona” si basa ancora sul piano, allietandoci con l’inserto degli archi, che supportano la poeticità di Vasco. Insomma, un prodigioso come back di questo crooner emiliano che vuole stupire l’ascoltatore maturo per la sua vis emotiva, che rapisce con delicata ed odierna consapevolezza.