SMALL TALK, LO SFAVILLANTE RESPIRO EUROPEO DEI LEATHERETTE

Di Giandomenico Morabito

Sfavillante secondo cd dei cinque Leatherette da Bologna, che pubblicano Small talk registrato in presa diretta. Il brano Bureaucracy apocalypse dà inizio alle danze di questa selezione avvincente: siamo nei dintorni di un rock frizzante, segnato da un buon suono di sax, che ben s’amalgama col resto della band. Musica d’ottima fattura, che potrebbe piacere ai fan dei Gallon drunk più ficcanti. Isolation conferma una definizione compositiva elettrizzante, su cui spicca un cantato morboso, che potrebbe cogliere i seguaci. più accaniti degli Idles e/o dei Viagra boys.

Fade away si contorna di malinconia, gettandosi a piene mani in un sound accattivante, nel focus King Kruliano. Ponytail assume una vena riflessiva che s’avvale di una seconda voce femminile, in cui s’avverte una sensibilità sofferente a la Bar Italia. Spying on the garden celebra un’inclinazione rumorosa che potremmo collocare nel mood Shame. Experimenting è sick noise allo stato puro: post-punk nella sua concretizzazione più creativa e senza calligrafie.

L’indirizzo chitarristico di Ronaldinho ci regala liberamente emozioni a metà tra i Cure più briosi e i primi Bloc Party. Nightshift include nuovamente l’accompagnamento una ragazza alla voce e ci offre una forma canzone, che non scade nella formula. The ugliest è l’ennesimo suggello di una visione stilistica cruciale nella sua essenza off. Lips è una short track che pennella colori di patimento amoroso.

Ronaldo ha foggia inglese, correndo lungo sentieri madchesteriani. Infine, Monday (still here) celebra una struttura post ben consolidata, che possiamo significativamente allacciare con i Fountain Dc più esplosivi. In conclusione, il respiro europeo della proposta musicale dei Leatherette è il dato di vantaggio di questa band che potrebbe infatti ambire ad un pubblico non solo italiano per diffondere una vis alternative rock stilosa nella sua pregevole fattura.

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