OTTAVIA BROWN – INFONDO

ottavia-brown1_musicaintornoUn’artista eclettica che esordisce con un album di dieci tracce madrelingue a cavallo tra un presente folk-rock ed un passato swing, in uscita il 23 settembre 2016.

Ottavia Bruno, in arte Ottavia Brown, è una cantautrice ed illustratrice bresciana, il cui nome è ispirato ai nomi americanizzati degli artisti italiani squattrinati che approdavano nella tanto sognata America agli inizi del ‘900 per realizzare sogni e speranze.

Un cocktail di musica d’autore di tempi andati che si sposa alla perfezione con le illustrazioni dell’artista. Una donna di altri tempi alle prese tra disegni e musica, nel tentativo ben riuscito di dar parola alle sue illustrazioni, miscelando un mondo musicale intrigante grazie alle bellissime chitarre ed agli arrangiamenti curati nel dettaglio. La voce tagliente alle volte sembra quasi raccontare una fiaba, la cantautrice bresciana segue un proprio filo logico, trovando diversi collegamenti testuali tra i brani.

Le sonorità si affacciano sul panorama swing italiano anni ‘50, contaminato da suoni e atmosfere folk-rock e da suggestioni da soundtrack pulp. Non mancano poi i riferimenti western-swing e i rimandi al mondo del noir, come in “Abbassa la tua radio”.

Il disco si apre con “In una notte” un brano che ci fa ricordare che a volte qualcuno “si sveglia per amore” da questo mondo da cui tante volte si vuol fuggire. Una dimensione musicale che potrebbe benissimo far parte di una colonna sonora di un bel film d’altri tempi.

“Infondo”, il titolo che dà il nome all’album, è un brano da ascoltare a occhi chiusi, in grado evocare le immagini richiamate nella mente dell’ascoltatore. Ricco di metafore e molto ben realizzato.

“I giorni più belli non muoiono mai…”, una delle frasi evocative estrapolate da “L’ultima volta” che fa decisamente sognare. Uno dei brani più belli e onirici del disco che lascia fluttuare, fa restare sospesi. È un brano da un ampio respiro catartico, che fa fare pace col mondo e coi “ricordi piegati in cassetto”. Un brano che desta la curiosità di vedere questa artista dal vivo, per cercare di capire se le sensazioni che suscita l’ascolto del pezzo sia uguale anche in una dimensione da palcoscenico.

ottavia-brown2_musicaintornoMolto suggestivi gli arpeggi di chitarra effettati da distorsioni che rendono particolare il mondo di Ottavia insieme alle batterie accompagnate da sinuose corde di un amabile contrabbasso.

La voce di Ottavia è decisamente dolce e incisiva. Decisa nei momenti importanti e smorzata in quelli più onirici, dà forma a un universo di colori e magia in un disco da ascoltare d’un fiato.

Un suo concerto live lo si potrebbe immaginare in qualche vecchio casale del ‘400 con un camino acceso e gli ascoltatori seduti su vecchie poltrone calcate dal tempo, accerchiate da libri impolverati, illuminati solo da vecchie lanterne ad olio.

Curioso l’utilizzo dell’Omnichord, suonato da Alessandro Asso Stefana – chitarrista di Vinicio Capossela – nel brano “Il mio cuore va e lo perderò”; uno strumento elettronico usato da pochi artisti, tra cui Stefan Olsdal dei Placebo, i Kasabian, Bob Dylan e David Bowie.

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Un disco ben realizzato da un’artista che esordisce con gran classe e temperamento, che si spera possa andare in giro per l’Italia, portando in tour la sua musica.

Da non perdere!

 

 

Marco Selvaggio

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