NUOVO CINEMA CONDIVISO, L’HIP-HOP QUI E ORA DI DINASTIA

Di Giandomenico Morabito

Fuori Nuovo cinema condiviso. Un progetto discografico targato Dinastia, iniziato durante la pandemia e concluso in questi ultimi tempi. Iniziamo con ordine. Le mani di mio padre è una track molto fluida in cui il Nostro sciorina una maestria testuale seria per un hip-hop stiloso. La carriera di Button è groovata il giusto, caratterizzata da un lavoro chitarristico diretto. Siamo nei dintorni di una criticità su fatti nazional-popolari.

Titoli di coda cova una sua riflessività, ossia una slow song su un esistente basato su una quotidianità intima. Come Martin assume le forme dell’invettiva sociale, infatti hip-hop di piacevole accessibilità con citazioni varie tra cui reminiscenze di uno Scorsese che fu. La serie perfetta prevede la compresenza di J-Ax e fluisce nel suo flow tra richiami ancora cinematografici, segnata da un buon lavoro di chitarra elettrica.

Nuovo cinema condiviso è hip-hop che s’avvale di parole di facile presa nella loro vis culturale di significati non banali. Nessuno è Stato si fonda sul valore alto del senso antimafioso di Dinastia, così qualificata da un lessico sarcastico che riesce a sensibilizzare. 25 aprile è definita da un mood malinconico sulle contraddizioni di una società che via via diventa sempre più reazionaria.

Il gioco del sé è un brano che vuole sostanziarsi nel senso di dispersione attuale dello sfracello del rapporto di coppia. Chiude La corsa, un episodio frizzante su una vita in continuo moto contro la piattezza di questi giorni. In definitiva, Nuovo cinema condiviso è l’hip-hop del qui e ora, che si oppone alla mediocrizzazione dei rapporti sociali di questi anni.

www.musicaintorno.it

PDFStampa

Related posts