NEL VUOTO, L’ELEGANTE PROFONDITÀ DI GARBO

Di Giandomenico Morabito

Come back di Garbo nell’arcipelago musicale nazionale, che proietta la sua nuova creazione Nel vuoto (Incipit Records) confermando il dato di coerenza artistica nel percorso della ricerca.

La prima track di questa raccolta è Come pietre, che si configura come un episodio illuminante nella cattura di un esistente contraddittorio nel suo esser scuro. In questo caso, si è negli approdi di un alternative rock ritmato su cui s’adagia con sicumera la voce toccante del Nostro.

Nel vuoto s’avvale di archi per suggellare uno spirito stilistico soft, definendosi in una testualità tanto profonda quanto deliziosa. Mai più si forgia su un tessuto compositivo di pop elettronico, in cui Garbo esprime un gentle touch struggente. Il mondo esplode realizza una forma canzone di rock le cui caratteristiche sono fondate su un buon lavoro chitarristico e su un profilo di parole istintuali, comunque nel solco di una scrittura elegante.

Sembra è una canzone che svetta nella somma di queste tracce per una visione estetica, così strutturata dal suono di un pianoforte, che ci regala il sogno dell’amore. Coscienza è un quadro visionario, che oserei definire cinematico nella sua espressione. To Mars è una dream song, che manifesta un sound contemporaneo servendosi della lingua inglese.

Infine, Contatto conferma il dato onirico di Garbo, che s’impone per originalità: brano da ascoltare – se possibile – al buio della propria stanza, rimembrando liberamente una produzione d’antan che va dal più vivido Sylvian ad i più immaginifici Mercury Rev. Esecrando il banale, disco consigliato.

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