LE SCIMMIE, TRACKS ABRASIVE NEL DESERTO ADRIATICO

Di Giandomenico Morabito

Ritorno imponente de Le Scimmie nella scena rock alternativa nazionale. Si tratta di un duo composto dal chitarrista Angelo “Xunah” Mirolli e dal batterista Marco D’Aulerio. Pubblicano Adriatic desert per Frekete! Records. Il disco è stato registrato, mixato e masterizzato da Simone Lanza alla Tenaglia’s Room.

Wild boar è un buon primo step per catturare il sound di questi musicisti: una track abrasiva e “contundente” in termini d’impatto nei dintorni dell’acid rock desertico. Adriatic desert conferma la vena stoner di un approccio stilistico che offre sfumature di libertà creativa, soprattutto per il dato di fatto di un guitarism tanto duro quanto sciolto.

Acid lime segue questa scia artistica che vuole sottolinearsi per un imprimatur hard con impennate di riff roventi in una fluidità magmatica. Mammatus è l’ulteriore capitolo di una visione sonora che fa del rock alternativo americano di prima produzione il suo leitmotiv senza che però ci siano facili rimandi.

È chiaro che gli ascoltatori di Fu Manchu e compagnia bella potrebbero restare soddisfatti da tale impostazione compositiva. Infatti, perché non avventurarsi nel piccolo trip A giant Summer per definire un’attitudine lisergica di questo duo? Hysteria assume sfumature di classic stoner che non vogliono essere gratuitamente ridondanti, tantomeno convenzionali. 2007 sciorina una lezione rock che si qualifica per la sua versatilità.

Infine, Fluorescent dinosaur si configura nella sua luminescenza, a suggello di un album ben suonato che, nonostante non includa il cantato, risulta di gradevole fruizione per coloro che amano determinate direttrici di genere, riuscendo ad evitare il mero esercizio di stile.

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