EPIPHANY, UN DISCO CHE È UN PICCOLO CAPOLAVORO

Di Davide Agrò

Compositrice e producer, Rebecca Jean Rossi vive tra New York e Milano. Distribuito dalla Blue Spiral Records, pubblica l’album Epiphany: sei brani per un mix di intuizioni e sensazioni musicali. La pianista dichiara di essere “un mezzo” con cui la musica può esprimersi.

Ad aprire la raccolta è la title track Epiphany, dove, sostenuto da un ricco e lunghissimo riverbero, il primo fraseggio riecheggia sospeso nello spazio sonoro. Il pianoforte continua la sua altalenante corsa sciogliendo la melodia, l’uso attento del riverbero ad ogni fine frase gioca un ruolo fondamentale nella prima sezione del brano.

Tribeca è il titolo della traccia successiva. A pochi secondi dal primo minuto un guizzo melodico orientaleggiante si fa spazio tra le note al canto. Lo sviluppo che segue, a tratti agrodolce, lo rende estremamente interessante, senza perdere mai la cantabilità.

Come in un climax melodico, Retrospective, dal sapore più pop, fonda i suoi pilastri su una lenta melodia e un romantico accompagnamento. La seconda parte della composizione gioca su timbriche più acute.

Everything you left behind è il brano più lungo dell’intero album. A tratti malinconico, con una dinamica che ricorda il moto ondoso del mare, termina la prima sezione ad un minuto e venti, procedendo allo sviluppo ma lasciando intatto lo stile dell’accompagnamento.

Dedicata al celebre compositore russo, Mussorgsky chiude questo cd, regalandoci un brano lento e drammatico. Dopo una breve introduzione, si aprono ampi arpeggi seguiti da un’incantevole melodia fino alla chiusura. Il tutto in un unico grande respiro musicale.

L’album di Rebecca Jean Rossi si caratterizza per la spiccata melodia e il sapore agrodolce di alcuni temi, che danno quel tocco in più che non guasta. Un disco che è un piccolo capolavoro, dalla durata in linea con i tempi moderni.

www.musicaintorno.it

PDFStampa

Related posts