DEDO – CUORE ELETTROACUSTICO

dedo01_musicaintornoComponente dell’orchestra del Festival di Sanremo, con alle spalle grandi collaborazioni nazionali e internazionali, Dedo lancia il suo quarto album dal titolo “Cuore elettroacustico”, in cui affronta il dramma dell’alienazione dell’uomo dovuta alla tecnologia.

L’album, di 10 tracce, è un mix di suoni elettronici, pieno di ritmo e solare; richiama lo ska, il funky, il pop e denuncia l’allontanamento dell’individuo dal contatto umano e la sua alienazione in un mondo nuovo fatto di tecnologie.

Nelle tracce si ritrovano riferimenti ai social ed ai like, all’amore, alle sofferenze, alla televisione e a tutto ciò che quotidianamente ci circonda.

dedo04_musicaintornoIl primo brano, “Attendi solo un po’”, è rivolto a una donna ed ha una decisa influenza elettronica. Dicono” è la seconda traccia del disco. Affronta il tema sociale della quotidianità, della tecnologia, dei luoghi comuni che ci tartassano il cervello e del vivere. Una condanna al modus vivendi di una società in decadenza.

C’è comunque uno spiraglio di salvezza poiché vivo perché ancora respiro e sogno.

In “Inverno maledetto” la figura femminile è vista come un’occasione per riscoprire il senso della vita. A volte si apre uno spiraglio che fa intravedere la verità ma subito si richiude, lasciando un senso di illusione. Il singolo rivela anche la sua visione di un mondo oramai lanciato a grande velocità sulla strada di un inarrestabile progresso tecnologico dal quale l’uomo, con le proprie debolezze e imperfezioni, rischia di essere fagocitato.

Taggami il nervo dell’amore” affronta il tema dei social e del comportamento dell’uomo di fronte a questa nuova forma di comunicazione-dipendenza. Nel brano è presente Max Gazzè con il suo basso. I due artisti sono amici ed hanno spesso condiviso il palco. Resta sul divano” ci dà l’idea di come l’essere umano sia totalmente alienato dal mondo esterno e dal potere della TV, che sempre più “pensa” al nostro. Non è difficile” ci consente, invece, di riflettere sul passato e sulle emozioni non scadute. “Vogliamo i nostri sogni, li abbiamo abbandonati per far spazio a chi sogni non ne ha più”.

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Ti manci ‘u quagghiu” è una traccia in dialetto che Dedo usa spesso. Una lingua che arriva con decisione all’ascoltatore. Certi concetti non possono che essere espressi se non con l’utilizzo del proprio dialetto. In fin dei conti, risulta essere molto musicale.

dedo03_musicaintornoPiango alla TV” è un’aspra critica alla TV spazzatura e alla sua inutile funzione che “rincoglionirà” il telespettatore. Brano arricchito dal basso di Faso degli Elii. Euro da mare” non le manda certo a dire alla nostra moneta, inserita senza referendum e sul potere economico di quest’ultima non in grado di salvare Grecia, Spagna e Portogallo. “Prova a farci lavorare… euro fantasma euro ectoplasma, datti una mossa oppure torna nella fossa”. “Il ballo del maiale ingrifato” è il brano strumentale di chiusura dell’album con qualche influenza ska. Ballabile.

Spezza i temi precedenti e lascia libero sfogo agli strumenti.

Un album importante di denuncia, musicato con estrema giocosità, che riconferma ulteriormente il ruolo di Dedo nel panorama musicale italiano.

 

 

Marco Selvaggio

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