COLAPESCE DIMARTINO, L’ETERNITÀ MULTIFORME DELLA MIGLIORE MUSICA DI QUESTI ANNI

Di Giandomenico Morabito

Nuova avventura discografica per Colapesce Dimartino che pubblicano Lux eterna beach, compendio di un immaginario tra prog, krautrock e cantautorato.

Il valore autoriale di questo duo si coglie già (sic!) dalla delicata La luce che sfiora di taglio la spiaggia mise tutti d’accordo: brano che inizia con la docilità del piano per poi volare verso una ritmica convincente, includendo una narrazione scorrevole per un testo liberatorio. Sesso e architettura si serve di una buona orchestrazione per un frame fresco nel suo imprinting giovanile, all’insegna di un’affezione generazionale pieno di simboli.

Ragazzo di destra scorre ad i nostri timpani, celebrando un flash realistico nelle sue contraddizioni sociali. Siamo negli approdi stilistici di un pop leggero ma composito, inteso nella sua diretta accessibilità e non facile gratuità. Splash cova una poetica vividissima per un’ipotetica traversata esistenziale comunque “amorecentrica”. Forse domani si realizza nella sua agevolezza di scrittura, rendendo la somma di questa raccolta di canzoni ancora più romantica: track cantata da Colapesce con l’aggiunta di una voce femminile.

30.000 euro ci offre un episodio visionario per una forma fruibile ed urgente nel suo significato. Considera sfodera una struttura nuovamente pop smagliante per versi istrionici ficcanti ed una buona lena compositiva. I marinai rende solenne giustamente la figura di Ivan Graziani, confermando il binomio del mare abbinandolo col, concetto di fuga.

Cose da pazzi è l’ennesimo ritratto di coppia, che si concretizza nella sua verve colorita, segnata dall’uso della metafora. Neanche con Dio è contornata da un’esplosiva tensione melodica, che si qualifica nella sofferenza del dopo-amore. Infine, Lux eterna beach è l’atto strumentale conclusivo, che ci dona il regalo dell’estasi artistica di questo combo che non lesina la volontà più che consapevole di “stordirci” dalla profonda malinconia, alla stregua dei nostri (mi si permetta) passati e confortanti “viaggi” musicali nineties degli struggenti Blonde Redhead e Battiato. Dunque, lontani da ogni pecca provincialistica, Colapesce Dimartino sono l’eternità multiforme della migliore musica di questi anni.

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