L’ERA DI BATTIATO E ALICE

 

Battiato e Alice1_musicaintornoLa necessità di corrispondersi ci sembra valere l’esperienza che Franco Battiato e Alice, al secolo Carla Bissi, da qualche tempo portano con successo in viaggio per lo Stivale. Colleghi e amici dal profondo ’80 i due cantautori, che da allora non hanno mai smesso di collaborare e ritrovarsi, dal febbraio di quest’anno hanno deciso di condividere un intero tour, uno di quegli esperimenti che sappiamo capaci di lasciare il segno.

In attesa di ritrovarli al Teatro Antico di Taormina il 31 luglio (con l’organizzazione di Musica e Suoni e la direzione artistica di Nuccio La Ferlita), decidiamo di anticiparvi qualcosa attraverso un sentire che non sia interamente il nostro, troppo isolano per non essere di parte. Perciò ci spostiamo al di là dello Stretto per cogliere le impressioni dell’amica Alessandra Corbelli, specialista in ambito discografico, ma soprattutto orecchio preparato nelle date toscane.

Battiato e Alice4_musicaintornoLo spettacolo, presentato in due distinti momenti, con Battiato nella prima parte e Alice nella seconda, si fregia della presenza della Ensemble Symphony Orchestra, a garanzia della riuscita di un desiderio di regalare arrangiamenti convincenti.

La sempre validissima band del maestro etneo con Carlo Guatioli al piano e alla direzione, Angelo Privitera alle tastiere e programmazione, Giordano Colombo alla batteria, Andrea Torresami al basso, Antonello D’Urso e Osvaldo Di Dio alle chitarre.

Siamo al via e non facciamo in tempo a chiederci cosa si aspetti il chiacchiericcio dell’attesa che la risposta ci arriva diretta dall’emozione, evidentemente incontenibile, che esplode al primo suono. La complicità sul palco non è seconda alla professionalità. L’era del cinghiale bianco apre una lunga fila di successi: l’integrale de La voce del padrone, Povera patria, La cura, Le nostre anime, Shock in my town, La canzone dei vecchi amanti.

Battiato e Alice3_musicaintornoSiamo ad un tempo incantati e spiazzati dalla forza immutata dei titoli che non smettono mai di filtrare il cuore nonostante l’età e il mutare dei tempi. Battiato c’è, il colletto della camicia abbottonato lo conferma. Quando tocca ad Alice il pubblico, diverso per ogni evento ma identico nella fedeltà, in un equilibrio perfetto sul filo logico della proposta, passa dall’affetto per l’uno a quello per l’altra con naturalezza.

Il vento caldo dell’estate apre la performance di stile dell’artista forlivese, coinvolgente al punto da condurre gli astanti in una ricercata atmosfera anni Ottanta, complici le scenografie e gli arrangiamenti dedicati. Poi, e tutti aspettano il successo sanremese del 1981, è la volta di Per Elisa, e de Il sole nella pioggia.

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Ma l’attesa più grande da soddisfare, e non può essere altrimenti per quegli artisti che si danno in coppia, sono i duetti. Si parte con I treni di Tozeur, scorrendo la scaletta di questo terzo repertorio con Prospettiva Nevski, L’animale, Sentimento nuevo, in un appagamento crescente fino all’omaggio a Claudio Rocchi, amico comune dei due, con La realtà non esiste per una interpretazione che mette i brividi.

Ci sono concerti, occasioni ed eventi. A Taormina faremo parte di un’impronta.

 

 

Giuseppe Sanalitro

 

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