Di Giuseppe Scaravilli –
I concerti partirono da Canada e Stati Uniti dal 26 marzo al 27 maggio, per proseguire in Europa dal 9 giugno all’11 luglio. Il film “A band in concert” documentò estratti delle date finali, filmate a Glasgow il 9 luglio e il giorno dopo a Stafford: i brani dal vivo (non sempre integrali, come nel caso di “The cinema show” e “Supper’s ready”) mostravano immagini del gruppo sul palco alternate ad altre di vario genere, mentre Phil sovraincise i cori in studio.
I pezzi non venivano presentati nell’ordine che avevano nella realtà
E così “I know what I like”, che era il bis prima di “Los endos” e dell’encore finale, qui apre il film con immagini dei roadies che montano la strumentazione e del gruppo che sale sul palco. Nel corso di questo brano si poteva vedere Collins, con ancora indosso il camicione bianco utilizzato alla fine della precedente “Supper’s ready”, scherzare mettendo dei cappelli in testa ai compagni, per poi esibirsi nella tarantella che lo vedeva saltellare sul palco battendosi il tamburello contro gomiti e ginocchia.
L’ultimo refrain di “I know what I like” mostrava Phil divertirsi battendo più volte il tamburello sulla testa di Mike che lo affiancava al microfono per i cori. I titoli presenti nel film erano comunque i seguenti: “I know what I like”, “Fly on a windshield”, una versione strumentale di “Broadway melody of 1974”, “The carpet crawlers”, “The cinema show”, “Entangled”, “Supper’s ready” e “Los endos”. Quest’ultimo brano risulta spettacolare, con la linea melodica suonata in contemporanea da Tony e Steve su due canali separati, mentre Phil e Mike si scatenano in una sezione ritmica tumultuosa, assecondati da Bill Bruford alle percussioni.
Durante i concerti del tour di “A trick of the tail”, che iniziavano con “Dance on a volcano”, venivano suonati in sequenza anche alcuni brani tratti dal precedente “The lamb lies down on Broadway”, presentati scherzosamente da Phil come “cotoletta d’agnello”. E, per la prima e ultima volta, anche Mike e Steve ebbero l’occasione di presentare al microfono un pezzo a testa: “White mountain” il primo ed “Entangled” il secondo. Ogni spettacolo si chiudeva con “Los endos”.
Dopo il “crescendo” che riprendeva il tema di “Dance on a volcano”, la conclusione (un reprise strumentale di “Squonk”) non vedeva una esplosione di luci sul palco, come ci si sarebbe potuti aspettare, bensì il buio completo, mentre i riflettori tornavano ad accendersi solo sulle ultime note del brano. Il secondo bis era costituito dall’intera esecuzione di “It” (l’ultima canzone di “The lamb”) unita ad una versione ridotta di “Watcher of the skies”.
La chitarra Gibson Les Paul di Hackett
Specie sull’assolo di “Firth of fifth”, aveva un suono migliore rispetto a quello poi immortalato su “Seconds out”, eccessivamente “zanzaroso”. Bill Bruford all’epoca espresse pareri non del tutto positivi nei confronti della band, per poi scusarsi molti anni dopo, essendosi reso conto di aver avuto il privilegio di suonare con uno dei gruppi più importanti della storia del rock.
Per il doppio dal vivo “Seconds out” la sola “The cinema show” venne tratta dalla tournée del 1976 con Bill Bruford alla batteria. Per il resto si preferì selezionare brani che vedevano come drummer il suo sostituto, Chester Thompson, che provò con la band durante gli ultimi mesi di quello stesso anno, rimanendo dietro i tamburi dal 1977 in avanti, con l’esordio del 1° gennaio al “Raimbow Theater” di Londra per l’inizio del “Wind & wuthering tour”.
Riguardo alla questione cantante
Quando Peter Gabriel lasciò, mentre le riviste musicali decretavano la fine dei Genesis, vennero provati molti possibili sostituti che dovevano seguire la guida vocale cantata da Phil. Ma, alla fine, ci si rese conto che nessuna delle loro voci era migliore di quella dello stesso Collins e così, nonostante la sua iniziale riluttanza, divenne lui il nuovo vocalist dei Genesis. Secondo l’opinione di Phil Collins, benché la sua voce fosse sempre presente, sia sui dischi che dal vivo, era il batterista il componente più rispettato di una band, e furono la moglie e Bill Bruford (suo collega nella formazione jazz-rock Brand X) a convincerlo.
Così la doppia batteria divenne la nuova caratteristica dei Genesis e, insieme ad un impianto luci sempre più spettacolare e alla innata capacità comunicativa di Phil, si riuscì a sopperire all’istrionica presenza di Gabriel e ai suoi costumi. Collins era emozionatissimo dietro le quinte del suo primo show come cantante. Era il 26 marzo 1976 a London, in Canada.