DALL’INCUBAZIONE DEL LOUVRE AD ALPHA ZULU DEI PHOENIX

De La redazione

L’acclamata band francese Phoenix vincitrice di un Grammy annuncia il nuovo album Alpha Zulu in uscita il 4 novembre 2022 via Loyaute/Glassnote Records. Il disco è prodotto dalla band stessa e registrato al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, che si trova al Palais du Louvre. Alpha Zulu è tutto ciò che i Phoenix sanno fare al meglio. Melodie accattivanti e disinvolte accompagnate da una produzione sempre innovativa hanno dato vita a quello che è destinato a diventare uno degli album del 2022. Alpha Zulu, che arriva dopo Ti amo (2017), ci ricorda ciò che ha reso i Phoenix una delle band più amate degli ultimi due decenni. Un’ulteriore testimonianza della duratura influenza che il gruppo ha avuto, e continua ad avere, sulla cultura pop.

Quando, a causa della pandemia, si sono dovuti allontanare, nella primavera del 2020, sapevano che difficilmente si sarebbero visti di lì a breve. I Phoenix non erano abituati a lavorare singolarmente a nuova musica per cui in quei mesi di allontanamento non hanno prodotto nuove idee. Una volta in grado di riunirsi, mesi dopo, è arrivata anche l’opportunità di un nuovo incredibile luogo di registrazione, il Musée des Arts Décoratifs.

Un incontro di emozioni, stili ed epoche nato dal folle incubatore stilistico che li ospitava. The only one, con le sue percussioni rain-drop, si scontra, ad esempio, con All eyes on me, violenta, quasi una techno-mitragliata. C’è un focus sullo “spazio negativo”, un concetto che riecheggia nelle pareti bianche del museo. Si avverte un senso di puro romanticismo, sebbene sfumato con una matura comprensione di quanto preziosa diventi quella sensazione con il passare degli anni.

My elixir, una canzone solitaria e distante con un ritmo dolcemente brioso che ha tutta l’aria del karaoke cantato in un bar vuoto. Tell me anywhere is home e ancora Winter solstice, l’unica canzone dell’album che non era stata composta in studio. I compagni di band hanno inviato a Thomas un lungo loop senza ritornello e gli hanno chiesto di registrare un flusso di coscienza. Il risultato è la traccia di spicco dell’album, forse la canzone più triste dei Phoenix, che pulsa gradualmente dall’oscurità alla luce.

Lavorare al Musée ha in un certo senso portato i Phoenix al punto di partenza. Da ragazzini cresciuti a Versailles, si erano ribellati all’opprimente classicismo francese intorno a cui erano cresciuti: l’idea che la cultura appartenesse a un museo. Eppure, ecco quattro dei più importanti ambasciatori culturali di Francia, che fanno il loro prossimo lavoro in uno spazio del genere. E la cosa ha funzionato perfettamente.

Inoltre, i Phoenix sono entusiasti di annunciare un tour mondiale che farà tappa in Italia il 18 novembre, all’Alcatraz di Milano. I biglietti sono disponibili sul sito della band.

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