YULIYA MAYARCHUK, LA NAPOLETANA VENUTA DALL’EST

Di Paolo Miano

Dietro la sua innegabile bellezza, la scoperta di una donna affabile e di spessore. Volto noto del cinema e della tivù italiana, fin dagli esordi con Tinto Brass, l’attrice di origine ucraina Yuliya Mayarchuk si trova ormai nel nostro Paese da più di vent’anni.

Rapita dal fascino di Napoli, che le ha rubato il cuore, traccia il bilancio di un’esperienza umana e artistica in continua evoluzione.

L’Italia, paradiso di bellezza e cultura, rappresenta il sogno da vivere.

«Ho sempre avuto un’idea bellissima dell’Italia, come un Paese fantastico; un paradiso di cultura, di bellezza, di buon cibo, che per me rappresentava un sogno. Arrivata a Napoli, a primo impatto, ho avuto un po’ paura del suo modo caotico di vivere. Ma mi sono sentita accolta molto bene, e così è stato facile amare profondamente una città che sento mia. Napoli ha indubbiamente contribuito alla mia evoluzione personale, anche se purtroppo al Sud il mio campo professionale è più complicato.»

Certamente la situazione attuale, dominata dall’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, non rende le cose più facili.

«Ho cercato di utilizzare questo tempo in modo creativo, per riflettere sugli sbocchi lavorativi futuri. Ho scritto un nuovo spettacolo teatrale, mi sono messa studiare nuove strategie di comunicazione per esprimermi meglio, non solo come attrice, ma anche come persona, ad esempio sviluppando la mia passione per il fitness attraverso i social.»

Di Napoli, Yuliya ormai ha acquisito anche lo stile di vita, le abitudini.

«Il caffè al bar è per me ormai irrinunciabile. A parte il fatto che a Napoli, si sa, il caffè è straordinario, per me è anche un’occasione per scambiare due chiacchiere con chi mi sta attorno. Mi piace questo modo conviviale per cui un gesto semplice come una tazzina di caffè sia diventato un rito.»

Il rapporto con la buona cucina fa da collante.

«Passo molto tempo in cucina, anche il mio compagno è molto bravo e abbiamo un ristorante. Mi piace cucinare soprattutto i piatti tradizionali, come ad esempio la parmigiana di melanzane, che mi viene particolarmente bene, o il gateau di patate. Ma non disdegno la cucina orientale, il riso con le verdure saltate al wok è irrinunciabile.»

Dall’Ucraina al nostro Stivale, il rapporto con il Paese d’origine è molto cambiato.

«Dell’Ucraina mi manca la mia famiglia. Amo il mio Paese, riconosco le mie radici, ma ormai mi sono impossessata talmente tanto delle abitudini italiane, che quando torno lì mi manca l’Italia. Tutto quello che mi appartiene profondamente lo trovo qui.»

Anche se non le dispiacerebbe avere rapporti professionali con la sua terra.

«A parte qualche coproduzione, la mia carriera è tutta concentrata in Italia, ma mi piacerebbe in futuro poter recitare nella mia lingua e affermarmi anche in Ucraina, i miei genitori ne sarebbero fieri. Purtroppo, però, nonostante lì ci siano maestranze molto qualificate e una lunga tradizione di cinema, teatro e cultura, l’attuale situazione economica è tale che le produzioni importanti si contano sulle dita di una mano, mentre il resto viene fatto un po’ alla buona.»

Una carriera professionale da naturalizzata italiana che, fra i numerosi film e le serie televisive con le quali abbiamo imparato a conoscerla, vanta anche un ruolo ne Il commissario Montalbano.

«Inizialmente non volevo accettare, era un piccolo ruolo, non dovevo neanche parlare. Ma si trattava di Montalbano, la serie tivù più importante della Rai, e alla fine accettai. Devo ammettere che non me ne sono affatto pentita perché sono entrata in contatto con una produzione molto solida, efficiente, organizzata, e con un grande regista, Alberto Sironi.»

La scoperta dei meravigliosi luoghi della fiction le ha permesso di conoscere una terra speciale…

«… Ci sono andata anche in tournée con Biagio Izzo: portavamo in scena “L’amico del cuore”, uno spettacolo di Vincenzo Salemme. La Sicilia è un posto incantevole. Il mare è straordinario, ma lo sono anche i paesaggi interni. Quando attraversi quei campi, sembra di stare in un film. E l’ospitalità è unica. In qualsiasi luogo siamo stati, ho trovato una cordialità, che non ho mai visto da nessun’altra parte. Sono rimasta molto affascinata da tanto calore unito a tanta professionalità, un valore impagabile. Tutti gli italiani dovrebbero visitare la Sicilia almeno una volta nella vita.»

Come molti italiani, anche Yuliya Mayarchuk ha seguito l’ultimo Festival di Sanremo. Ma il primo amore rimane la classica.

«Ascolto la musica classica al pianoforte. Per il resto, mi piacciono Laura Pausini e Francesco Renga, seguo X Factor e il Festival di Sanremo. Mi ha molto colpito il brano di Colapesce e Dimartino, anche loro siciliani. Quei due avranno il successo che meritano!»

Se il presente è condizionato dalle contingenze, nel futuro dell’attrice si intravedono già all’orizzonte meravigliose opportunità artistiche.

«Cominceremo presto a girare la seconda stagione di “Mare fuori”, in cui il mio personaggio è stato ampliato. Questo mi fa molto piacere, anche perché nutro grande stima nei confronti del regista Carmine Elia. Inoltre, partirà uno spettacolo teatrale molto divertente dal titolo “La folle normalità”, scritto e diretto da Jury Monaco, che ripercorre in chiave comica, a volte grottesca, le vite di alcune donne della storia, della letteratura e della fantascienza, come Cleopatra o Wonder Woman, che rappresentano delle figure simboliche nell’immaginario collettivo.»

Immaginando Yuliya Mayarchuk in quelle splendide vesti, le facciamo un grande in bocca al lupo. E, con lei, a tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo, con l’augurio che si riesca presto a ripartire. Si ringrazia inoltre l’agenzia The Mac Live (https://themaclive.it/) per la gentile concessione.

 

www.musicaintorno.it

PDFStampa

Related posts