SANTOCIELO, FICARRA E PICONE!

Di Gino Morabito

Un percorso umano e artistico nato in un villaggio turistico e consacrato sul grande schermo. I ‘nati stanchi’ della comicità italiana non partono mai dall’idea di dare un messaggio, ma da uno spunto che offra la possibilità di riflettere e ridere. Dalla conduzione di ‘Striscia’ agli ‘Incastrati’ su Netflix. ‘Santocielo’, Ficarra e Picone!

Sicilia e sicilianitudine declinati in trent’anni di carriera e un matrimonio di fatto.

«La Sicilia sono le radici. Anche se dovremmo cominciare a rassegnarci al fatto che pure gli altri hanno le proprie radici: i calabresi, i veneti, i lombardi… La nostra caratteristica è quella di vivere in un contesto che è Meridione, Sud, diverso dall’‘Altidione’. La Sicilia è tornare a casa.»

Continuano a raccontare il sud anche e soprattutto a quei ragazzi che, pensando che la bellezza che lasciano non basti a costruire la speranza, lo abbandonano alla ricerca di un futuro possibile.

«Ci basta che i nostri racconti servano a uno soltanto. Non abbiamo la presunzione di cambiare la testa di nessuno ma nei film ci piace lanciare dei punti interrogativi. Come, per esempio, ne ‘L’ora legale’: è sempre tutta colpa dei politici se le cose vanno così? O in ‘Andiamo a quel paese’: davvero i preti non si devono sposare? O ancora ne ‘Il primo Natale’: ti puoi definire ‘cristiano’, se poi cristianamente non accogli?»

Premio Gian Maria Volontè per ‘La stranezza’ di Roberto Andò, sono la prima coppia comica a ricevere questo prestigioso riconoscimento. Un ulteriore traguardo per il duo palermitano entrato nel cuore della gente.

«Nel momento in cui realizzi quello che volevi fare, sei già un uomo di successo. Nel nostro caso c’è anche il piacevolissimo ‘incidente di percorso’ che è la popolarità, con la quale bisogna misurarsi, senza però che comprometta la scrittura. Da autori, infatti, scriviamo sempre dei soggetti che ci divertono, sperando che continuino ad incontrare il gusto della gente che ci ha reso popolari.»

Hanno dimostrato sul campo, anche ai più sofisticati, come la loro comicità non rimanga di certo in superficie.

«Ci sentiamo degli artigiani che costruiscono lo spettacolo. Viviamo il nostro lavoro con la consapevolezza di chi si alza la mattina sapendo che c’è tanto da fare sporcandosi le mani.»

Film che sbancano al botteghino, dove il registro è sempre ironico e autoironico.

«Puntiamo a divertire, non a consolare. Senza però dimenticare vizi e virtù.»

Sfatare il mito della stanchezza cronica, denunciare le forme di assistenzialismo e i cattivi costumi che esistono purtroppo dappertutto, da nord a sud. Ma non basta.

«Per come stanno andando le cose in questo momento, in Italia e anche fuori, ci vuole solo una buona dose di fortuna. E ‘spiramu ca ‘u Signuri c’allumina ‘u ciriveddu!’.»

www.musicaintorno.it

PDFStampa

Related posts