MATTEO MARKUS BOK. BELLO, GIOVANISSIMO, PIENO DI TALENTO

 

Uno skateboard, una chitarra in spalla, il cappellino con la visiera rivolta verso la nuca, da cui si muovono leggeri i capelli biondi.

Bello, giovanissimo, pieno di talento, Matteo Markus Bok ha tutte le carte in regola per approdare nella mirabolante giostra degli artisti di successo, quello internazionale, con un focus sull’America Latina.

Il performer di origine milanese vanta già un grande seguito sui social e incarna perfettamente l’immagine del cittadino del mondo contemporaneo: sa cantare, suonare, ballare; parla quattro lingue e si è appena trasferito a Miami, per coronare il sogno di far arrivare la sua musica al cuore di un pubblico sempre più vasto. A soli diciassette anni si apre per Matteo Markus Bok un nuovo capitolo discografico con l’uscita del singolo Háblale claro, un carico di energia positiva che cattura al primo ascolto.

Matteo Markus Bok si trasferisce a Miami per proseguire il grande sogno di diventare un musicista internazionale. Cos’ha comportato questa scelta?

«Sono sempre stato attratto dalla cultura americana e latina, e amo conoscere nuovi posti. Non potevo dire di no a Miami e alla grande opportunità di management con 21 Entertainment! Ammetto però che tutto il post trasferimento non è stato per niente facile: mi mancano la mia Italia, i miei amici e le mie fan. La situazione dettata dall’emergenza Covid poi non ha proprio aiutato, anzi. Non ho avuto modo di creare nuove amicizie e adesso mi sento abbastanza solo. Ho potuto frequentare la scuola soltanto per un mese, tutto il resto è stato fatto online. C’è di positivo, però, che mi sono concentrato sulla musica, avendo la possibilità di conoscere grandi artisti e produttori, grazie ai quali sono entrato nel vibe latino e con i quali ho creato “Háblale claro”.»

Háblale claro è un brano solare e trasparente, come la chiarezza nei rapporti.

«Esattamente! Háblale claro vuol dire parla chiaramente e si riferisce proprio a un rapporto in cui la ragazza viene maltrattata dal suo ragazzo ma, essendone innamorata, non riesce a lasciarlo e a parlargli chiaramente. Allora intervengo io, cercando di convincerla e spiegandole che ogni donna dev’essere rispettata e che non è sbagliato cercare l’amore vero, naturale, sano. L’ispirazione è nata dalla storia di una mia amica che ha vissuto questa situazione… Sai, essendo cresciuto in una famiglia di sole donne, con un padre poco presente, nutro un grande rispetto per loro.»

 

 

 

Quanto contano l’affetto e il sostegno della tua famiglia?

«La famiglia per me è fondamentale! Senza di loro non sarei da nessuna parte. Mia mamma e mia sorella hanno lasciato tutto per inseguire il mio sogno e trasferirsi a Miami. Mi sostengono e mi aiutano con il lavoro della musica, sono i miei punti fermi e non sarei qui se non fosse per loro. Sarò loro eternamente grato!»

Facendo una vita così particolare, che rapporto hai con i tuoi coetanei? Sei riuscito a mantenere le tue amicizie d’infanzia?

«Ho pochi amici ma buoni. Agli inizi della mia carriera artistica, molti a scuola hanno cominciato a giudicarmi e, quelli che prima reputavo amici, poco a poco hanno smesso di parlarmi. Non è stato facile ma mi ha fatto capire quali sono i veri amici e su chi posso contare.»

Hai iniziato a fare musica da bambino, adesso sei un ragazzo che sta ancora crescendo. Quando hai capito che questo era quello che avresti voluto fare nella vita?

«Ho iniziato con i musical all’età di nove anni, ma la vera passione è nata dopo l’esperienza di The Voice Kids in Germania. L’emozione di stare su un palco così importante e l’energia del pubblico mi hanno fatto capire che era ciò che volevo fare: trasmettere emozioni con la mia musica.»

Negli anni, com’è cambiato il tuo approccio alla musica?

«Quando si comincia così piccoli, non si sa bene in che direzione andare: ho provato tantissimi generi e ho cantato in quattro lingue diverse, prima di trovare quello che realmente mi appassionava. Oggi il mio genere è il pop latino e non potrei esserne più contento. Però chissà, in futuro potrei anche cambiare… Quello che ho capito della musica è che c’è sempre qualcosa da imparare, da scoprire. E questa è la cosa che la rende così meravigliosamente unica.»

Come riesci a conciliare lo studio con la tua attività artistica?

«Non è sempre facile, dal momento che sono molto spesso assente, e recuperare lezioni e verifiche è davvero faticoso. Diciamo però che mia mamma mi obbliga ad andare bene a scuola per poter continuare a fare musica (sorride).»

Matteo Markus Bok canta in quattro lingue e ha uno stile internazionale. Quanto senti dentro te l’influenza della cultura Italiana?

«Sono nato e cresciuto in Italia, e l’Italia è il mio Paese. Però ho un background molto internazionale, con mio papà tedesco, una tata peruviana che mi ha cresciuto fin da bambino e avendo frequentato una scuola americana… tutte influenze di cui risento particolarmente in ambito musicale. Detto questo, la passione per la cucina e la “bella vita” italiana non me la toglie nessuno!»

Hai partecipato a vari talent, da The Voice Germany a Italia’s got talent e Sanremo Young. Credi che attualmente quel tipo di vetrina sia il miglior trampolino di lancio per un giovane artista?

«Credo che sia un grande trampolino di lancio, che ti permette di essere conosciuto in maniera rapida. La difficoltà viene dopo, quando devi mantenere quello che hai conquistato con il talent. Per me sono stati una grande opportunità e soprattutto un’esperienza incredibile. Solo, guardando indietro, mi chiedo se una crescita più organica, senza il boost di un talent, mi avrebbe giovato di più…»

Immagino che, come tutti i ragazzi della tua età, avrai degli idoli a cui fare riferimento.

«La mia più grande ispirazione è Michael Jackson, unico nel suo genere, inarrivabile! Poi sono molto importanti anche Ed Sheeran e Justin Bieber, mentre, nel mondo latino, mi piacciono Maluma, Matteo Abraham e Sebastian Yatra. Questi ultimi sono gli artisti con cui riesco a identificarmi maggiormente nel genere musicale che propongo.»

Come si vede Matteo Markus Bok tra dieci anni?

«In una bella villa con piscina (ride). Scherzi a parte, mi vedo su un palco a spargere il mio amore per la musica e per la vita, davanti a migliaia di persone. È questo il mio sogno più grande!»

 

Ginevra Baldassari

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