LA MUSICA DI LINO CANNAVACCIUOLO, DECISAMENTE NON CONVENZIONALE

Lino Cannavacciuolo, violinista e compositore italiano, crede nella musica e vuole coinvolgere le persone nella straordinaria bellezza che soltanto la melodia può regalare.

La sua lunga esperienza gli consente di studiare nuove forme di intrattenimento musicale, quasi fosse una continua ricerca. Con l’artista originario di Pozzuoli favoriamo una riflessione proprio su questa potenzialità della musica, al fine di comprendere come valorizzare la melodia a beneficio della gente.

Il violino come conquista il pubblico?

«Il mio rapporto con il violino si è contraddistinto come fuori dai canoni, con una visione decisamente non convenzionale. Il pubblico, per quello che ho potuto constatare durante i concerti, recepisce il violino proprio come uno strumento non convenzionale, quindi rimane rapito registrando un’assoluta originalità.»

La musica coinvolge e sorprende. Come valorizzare questo potenziale a beneficio delle persone?

«È necessario valorizzare la musica affinché venga percepita a 360 gradi, allargando la platea delle persone mediante un coinvolgimento più ampio. La melodia coinvolge e conquista, quindi deve essere diffusa in maniera capillare.»

Che ruolo riveste la musica in teatro? Che emozioni differenti può suscitare?

«È un luogo magico dove c’è un’acustica unica: cambia la percezione della melodia e l’emozione vissuta è differente. Nel teatro si ascolta l’essenza della musica e di uno strumento. Il respiro della melodia è originale.»

Giovani, musica, apprendimento. Lino, come insegnare la melodia nelle scuole?

«La valorizzazione della musica deve partire dagli insegnanti, per comprendere appieno il valore culturale della musica. Se manca questo interesse da parte degli insegnanti, i giovani avranno un deficit culturale, poiché la musica svolge un ruolo fondamentale nella formazione scolastica.»

Musica classica, pop, contemporanea, rock. Quali generi delle melodie sono fondamentali per una crescita culturale adeguata?

«Chi vuole impegnarsi nella musica deve vivere dentro a una curiosità, perché tutti i generi hanno qualcosa da insegnare e da regalare. La musica classica è canonica ma ogni genere può arricchire in maniera straordinaria. Tutto dipende dalla curiosità.»

Che ruolo attribuire alla musica nell’educazione sociale, specialmente in un momento storico nel quale è necessario riprendere i valori culturali che lentamente si stanno dimenticando?

«Comunicare bellezza e serenità, perché consente di agevolare le persone a vivere un momento di pace, di distrazione, di riflessione. Non dimentichiamo che la musica consente di vivere emozioni ed è un mondo visivo immaginario, promuovendo delle sensazioni positive che aiutano le persone a sognare una nuova prospettiva futura.»

 

Francesco Fravolini

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