“IL TEMPO VOLA”, LA NARRAZIONE ELETTRO-POP DI ELISA SAPIENZA

Raccontarsi per raccontare l’essenza della vita, cogliendo quegli spunti interessanti dai personali interrogativi, perché una crescita matura e consapevole comincia proprio con la conoscenza di sé stessi.

La sfrenata corsa sociale impedisce di individuare un momento per riflettere e per capire le esigenze personali. I giovani devono riprendere il tempo perduto proprio per conoscersi ed essere in grado di proiettarsi verso un futuro più delineato:

la fretta nasconde in maniera irreparabile gli obiettivi fondamentali della vita. È questa la filosofia de “Il tempo vola”, il primo EP di inediti di Elisa Sapienza, uscito il 7 giugno 2019.

Sono cinque brani elettro pop dalle sonorità moderne e accattivanti, senza tralasciare una versione acustica, pensati appositamente per raccontare la presa di coraggio di una giovane artista che decide di mostrare per la prima volta piccoli pezzi di sé.

È quella voglia di presentarsi, per favorire una riflessione sulla vita che contiene valori da difendere e da salvaguardare.

 

 

Elisa Sapienza, classe 1994, sin da piccola coltiva la passione per la musica. Nel 2015 decide di perfezionare gli studi iscrivendosi al Vms di Milano di Loretta Martinez, dov’è attualmente diplomanda in Didattica del Canto Moderno. Dal 2016 insegna canto presso la Scuola di Musica Città di Novate, esperienza che le permette di arricchire il suo bagaglio tecnico-espressivo.

A ottobre 2018 pubblica il suo primo singolo “Replay”. Regista del videoclip è Andrea Basile, che ha già firmato video musicali per Tiziano Ferro e Luciano Ligabue. A gennaio 2019 si è esibita live al Teatro Brancaccino di Roma. Il 17 maggio 2019 esce il suo nuovo singolo “Eccezionali” prodotto e arrangiato da Filadelfo Castro, che vanta collaborazioni con grandi artisti del panorama italiano come i Pooh, Max Pezzali, Gatto Panceri.

Elisa, quale canzone identifica meglio la tua personalità?

«La canzone che sento più mia è “Linee”, un brano che ho scritto sull’assenza, intesa in tutte le sue mille sfaccettature. Assenza di sé, assenza di qualcosa, assenza di qualcuno. È un brano molto intenso che mi emoziona particolarmente cantare.»

Avere la pazienza di attendere il momento giusto significa ascoltare sé stessi?

«Non sai mai quando arriva il momento giusto. Penso che arrivi il momento opportuno. Dopo aver studiato tanto, scritto ancora di più, con l’aiuto di professionisti formidabili, ho deciso di pubblicare i miei brani in un EP. Un atto di coraggio verso me stessa, perché dopo tanto tempo ho deciso di condividere con gli altri le mie emozioni.»

Nell’attuale momento storico, attendere sembra fantascienza. L’inesorabile incedere della vita dovrebbe insegnare a conferire uno specifico valore al tempo perché non trascorre inutilmente. Quale significato vuoi attribuire alla misura del tempo?

«Il tempo in senso assoluto non ha misura. È la cosa più preziosa che abbiamo e il dono più grande che possiamo fare all’altro. È un periodo storico frenetico, smanioso. “Il tempo vola” è, in primo luogo, un’esortazione a me stessa a non perdere più tempo e a valorizzarlo al meglio.»

Nelle cinque canzoni, che compongono il tuo nuovo progetto discografico, c’è un particolare filo conduttore che unisce le melodie, l’elettro-pop. Come mai questa scelta?

«Il genere che ho scelto è l’elettro-pop perché lo trovo estremamente attuale e versatile. Dà una dinamicità ai brani che cattura immediatamente l’attenzione. Credo che il pop sia il genere più difficile, appunto perché, essendo popolare e non di nicchia, deve avere la forza di arrivare a più persone possibili.»

Quale valore educativo, quale insegnamento vorresti trasmettere con la tua ultima creazione musicale?

«All’età di 24 anni ho ancora tantissimo da imparare prima di poter pensare di insegnare qualcosa. Penso che la musica abbia un valore evocativo più che educativo. Suscita emozioni forti, fa vibrare l’anima. È questa la mia missione. Vorrei far sì che la mia musica e le mie emozioni arrivassero a tutti, nella speranza che ognuno trovi un po’ di sé nei cinque brani dell’EP.»

I giovani non hanno tempo e corrono bruciando la vita. Come commenti questa voglia di correre senza fermarsi a riflettere in maniera adeguata?

«A volte bisognerebbe girare il punto di vista e chiedersi se sono i giovani che bruciano le tappe o sono gli altri che gliene fanno bruciare. “Eccezionali”, il singolo di lancio dell’EP, è una valorizzazione di questa generazione, a prescindere dall’età che si ha. Siamo eccezionali noi che viviamo questo tempo e lottiamo contro i pregiudizi di chi si reputa migliore.»

Il tema di fondo delle cinque canzoni è l’“assenza”. C’è un motivo specifico? Qual è l’assenza che più ti spaventa? E quale potrebbe essere il rimedio possibile?

«L’assenza è una tema centrale della nostra vita, viviamo nella continua ricerca di un qualcosa che ci manca. Spesso, però, tutto questo si traduce in inquietudine o male di vivere, danneggiando così noi stessi e chiunque abbiamo intorno. Per quanto possa essere difficile, dobbiamo accettare e convivere con l’assenza, trovando, se possibile, un nutrimento universale che riesca a colmare ogni mancanza. Io ho trovato questo nutrimento nella musica.»

 

Francesco Fravolini

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