EURIDICE AXEN, È DI SCENA IL SETTIMO SENSO

Di Gino Morabito

Vestita di tulle rosso o nuda per Sorrentino, è un mix esplosivo di indipendenza, femminilità e talento. Romana di nascita con cittadinanza svedese, Euridice Axen continua a sperimentare. A teatro è la diva più iconica del cinema hard, nella vita si diverte a provocare.

Di scena “Settimo senso. Moana Pozzi”, un monologo strutturato come se fosse un dialogo. Un seducente confronto, nel quale una donna magnetica e affascinante enuncia la sua idea di pornografia.

«Moana lo ribadiva continuamente: per lei la pornografia era un lavoro. E si acuiva sempre più forte il distacco tra quello che faceva per mestiere da ciò che era nella vita.»

Sorge spontanea la domanda.

«È la pornografia che influenza i desideri degli uomini o sono i desideri degli uomini ad influenzare la pornografia?»

Uno spettacolo di denuncia, nel tentativo di risvegliare le coscienze.

«A trent’anni dalla sua morte, Moana è la persona perfetta per poter dire certe cose. Perché il mondo diviene ogni giorno più osceno.»

Tra le provocatorie affermazioni contro il potere, la politica e l’arrivismo, il racconto di una donna oggetto.

«Forse l’ho scampata per una questione di fattezze, ma non sono mai rientrata in quel tipo di desiderio che fa purtroppo della donna un oggetto. Non solo un oggetto sessuale ma proprio un accessorio.»

Dentro e fuori dal personaggio, la sua idea del mondo maschile di oggi.

«Dipende da come sono educati gli uomini, come sono cresciuti, qual è il contesto. Volendo generalizzare, si sente ancora quella presunta superiorità; quel certo senso di protezione, però fatto in una maniera sbagliata, che alle donne non serve.»

Serve qualcuno che si confronti sullo stesso piano.

«Per non parlare poi di parità, diritti, salari. Ma, se non c’è una legge che tutela, diventa tutto molto difficile. E comunque certi meccanismi sono duri a morire.»

Nonostante i pregiudizi sulla sua professione, Moana era intelligentissima e ne sapeva più degli altri.

«Un’illuminata del nostro tempo. Si capiva subito che era avanti dal modo in cui parlava, dalla pacatezza, dallo sguardo. C’era in lei la rilassatezza di chi aveva compreso come va il mondo.»

Libera, emancipata, padrona del proprio corpo.

«Ricordiamoci che è vissuta in un contesto storico, quello degli anni Ottanta, l’era dell’edonismo più sfrenato e del lusso ostentato, che ha totalmente segnato un cambio di rotta nell’immagine della donna.»

Fermandosi alle apparenze, quella di Euridice Axen è una femminilità forte, risoluta, tutta d’un pezzo. Ma bisogna andare oltre lo specchio.

«Riconosco una persona tendenzialmente calma, però ci sono degli atteggiamenti ingiusti che mi fanno scattare. Un’altra caratteristica che scorgo è la solarità, infine la tenerezza.»

Quarantatré anni e una vita riempita di libri, di film, di sogni.

«Troppi! È per quello che mi rifugio nei libri, perché lì si possono realizzare. Sembrerà banale, ma oggi desidero soprattutto una vita serena godendo di piccole felicità quotidiane. Un buon libro, un buon film, una bella passeggiata sotto un cielo che non dev’essere troppo assolato e nemmeno coperto di nuvole… Una buona compagnia, anche. Ma quella non è fondamentale.»

www.musicaintorno.it

PDFStampa

Related posts