DEBORAH IURATO, STRAORDINARIAMENTE INEDITA

 

Da una parte la voce diretta di Deborah Iurato, dall’altra un omaggio alla sua terra, ai sapori, ai profumi, ai colori inconfondibili che si riflettono nella musica dell’artista originaria di Comiso. Ci chiama in causa, la vincitrice di Amici e Tale e quale show, accorata ci chiede “Ma cosa vuoi?”, declinando in musica la nuova sé stessa.

Nel suo canto la consapevolezza di una svolta personale in atto, non solo da una prospettiva artistica ma anche da un punto di vista più emotivo e autobiografico. Il cambiamento non spaventa più. Anzi. Sembra fatto su misura per Deborah Iurato. E per ognuno di noi.

Deborah Iurato si rilegge alla luce della svolta, della rinnovata prospettiva artistica e personale, del cambiamento.

«Tutto è nato durante questo periodo un po’ starno che stiamo vivendo. Una mattina ho buttato giù alcuni versi ed è nata “Supereroi”, una sorta di introduzione alla rinnovata veste musicale che rappresentasse la nuova me stessa. Era giunto ormai il momento della mia svolta artistica e personale, ne sentivo forte l’esigenza… A volte ci perdiamo per poi ritrovarci. Cerchiamo sempre di liberarci dal peso delle cose, quando basterebbe soltanto seguire il ritmo giusto per vibrare.»

Cos’è che prima ti andava stretto?

«Nulla di particolarmente stretto, ma grande voglia di cambiamento, di leggerezza. Ho lavorato tanto su me stessa e, pian piano, sto imparando ad accettare i miei difetti, quegli aspetti della mia personalità che non mi piacciono particolarmente.»

Detto tra noi, qual è un vizio del quale non riusciresti proprio fare a meno?

«Da buona siciliana, non potrei fare a meno del cibo della nostra splendida terra. E, da ragusana, ti rispondo che non potrei fare a meno della scaccia. Scaccia che, durante il periodo di lockdown, ho imparato a preparare. E mi viene anche bene! Mi sono scoperta una brava cuoca. Come si dice in questi casi, ho fatto di necessità virtù.»

Cosa ti ha dato la Sicilia e cosa ti ha tolto?

«La Sicilia mi ha dato e continua a darmi tanto. Ogni volta che torno a casa, sento molto forte il calore degli affetti, di chi mi vuol bene veramente. Quando sono lontana, mi mancano il mare, la sabbia sotto i piedi, il sole che illumina la spiaggia.»

Un’inguaribile romantica che ingrana all’occorrenza una marcia in più. Quale?

«Il sorriso. A me piace soprattutto vivere, vivermi e godere di ogni singolo respiro, facendo tesoro di tutti gli aspetti positivi che le giornate riescono ad offrirmi.»

Nell’ultimo periodo hai preso coscienza dell’importanza degli affetti, dei legami, dei valori autentici. Hai avuto la possibilità di concentrati su quello che volevi realmente scrivere, sulle tue emozioni. E sono nate delle canzoni. “Ma cosa vuoi?” racconta in chiave 2.0 i dubbi dell’amore.

«L’amore è un sentimento straordinario, universale. Non è soltanto il legame uomo-donna, ma ciò che si prova per ogni essere vivente. Chiaramente oggi è diverso il tipo di approccio che hanno i ragazzi nei confronti dell’amore. Anche a distanza di pochi anni, le nuove generazioni sono molto cambiate rispetto alla mia. Ricordo quando da quattordicenni ci scrivevamo i bigliettini… e adesso si fa tutto attraverso i social, che sono diventati dei veri e propri luoghi di aggregazione.»

Restando in tema di aggregazione, immagino sarebbe entusiasmante riuscire a cantare, incontrando tutte le persone che ti hanno sempre sostenuto, per stringerle in un grande abbraccio. Come apriresti il tuo concerto?

«Sul palco una band, un’intro musicale e io che canto “Ma cosa vuoi?”, naturalmente.»

In quell’abbraccio ideale Deborah Iurato stringe forte il padre, il vero grande eroe della sua vita.

«Mio padre è l’amore più grande della mia vita. Adesso che non c’è più, sento molto la sua mancanza. Ha sempre creduto in me e, se oggi sono riuscita a fare della mia passione più grande il mio lavoro, lo devo proprio a mio padre.»

 

Gino Morabito

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