ORNAMENTS – DRAMA

Ornaments01_musicaintornoDopo aver esplorato, nelle release precedenti, mondi diversi come quelli della medicina o della geometria, il combo lombardo/romagnolo Ornaments sceglie per il proprio post metal/post-hardcore strumentale un ambiente classico con questo Drama, concept album ispirato alla tragedia di Eschilo “Prometeo incatenato”. Pubblicato per INRI Records, del cui roster la band fa parte a fianco di realtà di spicco come Levante e Linea 77, Drama è il primo full length dei Nostri in seguito allo scioglimento del 2006 e successiva reunion del 2010.

Non c’è da sorprendersi, dunque, che una lunga elaborazione abbia portato ad un risultato significativo che, seppur con alti e bassi, sembra capace di dire la propria in un momento storico in cui il genere proposto, seppur di nicchia, sta riconoscendo una vasta considerazione.

Drama si apre, dopo l’intro “Efesto”, con una “Prometheus” inquadratissima nel proprio sound, figlio diretto di Isis e Cult Of Luna, senza arrivare ad essere derivativa. Considerevole l’uso del violoncello, che genera un’interessante gioco delle parti con la componente più heavy.

Aprire con una traccia che possa risultare familiare all’ascoltatore sembra una scelta oculata, considerando che la successiva “Oceano” rompe questi schemi grazie alla partecipazione della special guest Lili Refrain. Le incursioni della sua voce, sciamanica ed evocativa, potrebbero essere assimilate a quelle del coro nelle tragedie greche, non a caso composto da figure femminili. Il suo contributo è importante anche in “Aeternal”, blues dilatato e lattiginoso che persevera nel gioco di coppie oppositive con la precedente, robusta e metallica “Ermes”. Con leggero rammarico, però, non possiamo fare a meno di notare che il contenuto interessante di Drama finisce qui. Le restanti tracce dell’album, infatti, si perdono in divagazioni eteree poco incisive che annacquano, sia quanto di buono detto in precedenza, sia, di conseguenza, l’attenzione dell’ascoltatore.

Ornaments02_musicaintornoIn potenza ci sarebbe stato molto di più da raccontare, ma sembra che gli Ornaments abbiano preferito troncare la loro storia a metà. Da un lato ciò lascia l’amaro in bocca, dall’altro si potrebbe affermare che anche l’incompiuto è una tecnica artistica. In ogni caso, Drama mette in luce un’interessante doppio volto del sound della band – mantenendo i rimandi classici, lo si potrebbe paragonare al dio Giano bifronte. Perseverare nel già citato gioco di opposti fra il robusto post metal e il materiale più onirico, magari avvalendosi di collaborazioni esterne come accade qui con Lili Refrain, che firma quelli che sono i migliori episodi dell’album, potrebbe essere il metodo migliore per definire un sound variegato ma personale. Spiccare nel panorama di certa musica strumentale non è semplice, ma gli Ornaments dimostrano di avere tutte le carte in regola per far parlare di sé.

 

 

Francesco Paladino

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