JEANNE DUVAL, SEDUCENTE VIZIOSITÀ DI UN ANGELO

JD, due iniziali che combaciano perfettamente all’interno della chiave di violino tatuata sul braccio. JD come Jeanne Duval, l’alter ego di una donna che si è buttata alle spalle la sua prima vita, per riscoprirsi autrice, musicista, poetessa, sognatrice… Un nome che nasce per gioco e per amore. Ispirato alla musa di Baudelaire e al conte Armando Duval interpretato da Proietti, suona altisonante e ironico.

La rappresentazione di una musa sexy ed esuberante, che si alterna a quelle piccole fragilità e indecisioni che rendono ogni donna deliziosamente intrigante, protagonista indiscussa della propria vita. Jeanne Duval, come recita il suo nuovo romanzo, un angelo biondo disceso sulla terra, con milioni segreti che non vede l’ora di confessare.

Jeanne Duval che tipo è?

«Sono un sergente, non mi do tregua finché non ho ultimato il mio compito nel migliore dei modi. Sono precisa negli orari, nelle scadenze, nelle consegne dei lavori. Tutto il contrario della mia vita privata, che vivo all’insegna del “chi se ne importa!”. Un po’ zingara, un po’ bohémien, molto fricchettona. Insomma, tanto love. Peace and love.»

Di sicuro non ci si annoia in tua compagnia: una musa sensuale e conturbante, con un bagaglio di esperienze prestigiose da annoverare.

«Sono stata felice di aver ottenuto dei notevoli riconoscimenti, tra i quali essere stata premiata dal concorso indetto dal Cet di Mogol e, conseguentemente, l’aver visto i miei componimenti poetici editi da Aletti Editore. Sono grata anche alla mia esperienza radiofonica, presso Radio Italia Anni 60, che mi ha consentito di mettermi in gioco come speaker, ma anche di interagire con grandi professionisti e nomi celebri della musica italiana.»

Quanto conta la musica nella tua vita?

«La musica ha un ruolo importantissimo; è un mezzo per esprimermi, un canale preferenziale attraverso il quale entro in contatto con le parti più segrete della mia anima e con le altre dimensioni. Grazie alla musica ho esorcizzato paure che padre Amorth, al confronto, sembra un dilettante… Non ho una colonna sonora della vita né una playlist preferita. Solo qualche canzone che più di altre mi porto dentro, ma dipende molto dagli stati d’animo che vivo. Odio ascoltare musica se sono triste. Prediligo il silenzio, che è musica anch’esso.»

Un’importante collaborazione in ambito musicale, che si sta prefigurando nel prossimo futuro. E poi cos’altro?

«Immagino il mio futuro principalmente incentrato su me stessa. Sicuramente ci saranno molti libri, di vari generi letterari. Ora sono al lavoro su un romanzo, che probabilmente intitolerò “Angeli in viaggio”. Ho voluto creare un libro particolare, per connettersi alla propria spiritualità, indipendentemente dal proprio credo. In qualità di channeller, ho sentito l’obbligo di farlo. Valutando che fosse poco interessante limitarmi ad elencare le modalità di connessione angelica attraverso una guida, ho voluto strutturare una storia che raccontasse in modo dettagliato ogni tipo di sincronicità e segnale celeste, sfruttando episodi realmente accaduti, all’interno di un viaggio meraviglioso. Il tema degli angeli mi riguarda molto da vicino, tanto che vorrei invitarvi alla lettura de Il diario segreto di un angelo, il mio romanzo autobiografico disponibile su Amazon.»

Un angelo biondo, Jeanne Duval, che, contrariamente all’immagine esuberante dei post, è una persona dai pochi contatti sociali, che predilige la solitudine e il silenzio. Un modo per esercitare, a suo modo, la propria libertà.

«La libertà per me, parimenti alla verità e all’amore, è l’elemento cardine della mia esistenza.»

Un’esistenza regolata dall’urgenza di vizi irrinunciabili e necessari, come amare, respirare.

«I vizi miei sono tutti. Non sono viziata ma molto viziosa. Mi piace bere, fumare, mangiare, fare sesso…»

Sei una bellissima donna, è fuor di dubbio. Com’è essere donna in un mondo di uomini?

«Essere una bella donna è complicato in un mondo di uomini, e anche in un mondo di donne. Ma non per questo ci rinuncio. So che il mio aspetto esteriore, così come il mio lato più ironico e divertente, fanno a cazzotti con la mia interiorità, ma ho smesso di spiegarmi e giustificarmi.»

Qual è la tua idea del mondo maschile di oggi?

«Non nutro molta stima per il genere maschile, anche se mi rendo anche conto che tanti atteggiamenti dell’“universo uomo” sono diretta conseguenza di comportamenti femminili errati. Perciò non mi sento di biasimarli.»

In una società come la nostra, dove vige il culto dell’immagine, cosa cerchi di comunicare con la tua?

«Gioco molto con la mia immagine. Purtroppo, sono cosciente del fatto che questa detenga un ruolo preponderante oggigiorno. Non cerco però di comunicare attraverso l’immagine, la strumentalizzo e basta. Mi approfitto di me.»

Come ti poni rispetto al nudo?

«Io amo il nudo, vivo nuda. Non lo trovo affatto volgare, mi sa di libertà.»

Cos’è per te il pudore?

«Ognuno di noi traccia i confini di quello che ritiene vergognoso o meno. Io pretendo di non avere mai vergogna del mio operato – lo esigo! – rispetto a quelli che sono i miei valori. Voglio essere sempre fiera di me stessa e certa che, se qualcuno parlasse mai male di me, stia mentendo o inventando. Invece, in relazione al sesso, per me non esiste vergogna, né limiti né tabù. Dove vi è amore tutto è lecito.»

La femme fatale JD come conquista un uomo?

«Con la dolcezza. La dolcezza vince sempre.»

 

Gino Morabito

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