EMMA MARRONE, COME UN’AUTENTICA GUERRIERA

Di Gino Morabito

La passione per la musica le è stata trasmessa dal padre che all’età di nove anni l’ha inserita nel suo gruppo musicale Karadreon. Poi la svolta con la partecipazione ad Amici, da lì un inesorabile crescendo per una carriera artistica da stella di prima grandezza.

Dal profondo Salento Emma ci affida un pezzo di cuore, con la generosità di una donna che lotta, soffre, spera, difendendo la propria libertà a denti stretti. Come un’autentica guerriera.

Un regalo inaspettato, un duetto con Alessandra Amoroso pubblicato all’inizio del 2021. Una storia romantica di ripartenza.

«È stata una scelta istintiva. Sentivo come un senso di irrequietezza, era forte la voglia di fare qualcosa per far ripartire il 2021 con entusiasmo.»

Prodotto dal pianista e compositore Dardust (pseudonimo di Dario Faini, N.d.R.), che l’ha scritto a quattro mani con Davide Petrella, il racconto in musica arriva in un momento di grande ambasce per lo spettacolo dal vivo.

«Mi adeguerò a tutto quello che sarà necessario, ma ho bisogno di tornare live; ho bisogno di riportare live i musicisti, le crew, i fonici… di far ripartire tecnicamente e soprattutto economicamente il mondo della musica dal vivo. È come se avessi un coito interrotto orrendo, perché è uscito il disco “Fortuna” e ancora non ha avuto modo di esplodere in quel progetto dei dieci anni che stavo costruendo nei minimi particolari.»

Una canzone senza tempo, una ballad che, pur essendo moderna nei suoni, sancisce un autentico ritorno alle origini.

«Dario Faini e Davide Petrella hanno tradotto in musica e parole tutte le sensazioni che provavo e che volevo arrivassero alla gente. A pezzo quasi ultimato l’ho inviato ad Alessandra, aggiungendo: “Questa è la nostra canzone: la prima parte la canto io, la seconda la canti tu, il finale insieme. Non penso tu possa dirmi di no.”. E così è andata.»

Percorsi professionali e personalità differenti per due artiste continuamente alla ricerca della verità delle loro emozioni.

«Per cantare una canzone assieme a qualcun altro occorre prima sapersi ascoltare. Fondamentalmente, io e Alessandra siamo due persone diverse ma, nella nostra diversità, sappiamo ascoltarci. E, quando due persone sanno ascoltarsi veramente, le loro voci cantano all’unisono e raccontano la stessa storia.»

Una storia universale che ci riguarda da vicino, con i nostri momenti di buio e quelle domande che ognuno si fa sull’amore.

«Quando si impara ad amare sé stessi, ad avere rispetto di sé, automaticamente si impara anche ad amare e rispettare tutte le persone che ci stanno attorno. Credo che questo sia il grande segreto dell’amore: amare sé stessi in primis, e amare gli altri.»

Gli altri e i loro giudizi, i preconcetti, le loro critiche.

«Facciamo un lavoro che ci pone dinanzi allo sguardo attento degli altri, ci espone alle critiche. Molto spesso ho rischiato di vacillare sotto il peso dei pregiudizi. Questo mi ha portato ad essere estremamente autocritica, forse troppo. A volte mi sono data delle colpe che non avevo, mi sono inflitta delle punizioni ingiustamente dure. A trentasei anni ho fatto pace con me stessa, oggi mi voglio finalmente bene!»

Una splendida single che vive un momento di grazia, con la consapevolezza di chi sa bene quanto farsi amare sia complicato.

«Forse, il fatto che io mi voglia così bene, ha portato anche gli altri ad avvicinarsi a me in maniera diversa. Sono diventata meno dura, meno rigida; ho lasciato trapelare una fessura di luce dove imparare ad entrare piano. Se dovesse arrivare oggi l’amore, sarei più brava a farmi amare. Adesso sarebbe il momento giusto.»

Grintosa, verace, battagliera. Emma è sempre in prima linea contro la violenza sulle donne.

«Mi è capitato di assistere a episodi di violenza per strada e mi sono sempre lanciata rischiando qualcosa anch’io. La cosa peggiore è vedere persone che passano e fanno finta di niente. Non so se abbia avuto coraggio o incoscienza. Ci metto la faccia, sposo tante cause, perché purtroppo nel 2021 dobbiamo ancora parlare di violenza.»

Si dice sempre che nelle donne manchi la solidarietà femminile.

«Non credo nella solidarietà femminile, nel senso che non tutte le donne hanno questo moto di solidarietà verso le altre, purtroppo. Nella mia esperienza sono poche le donne che preferiscono condividere, molte invece quelle che rivendicano il ruolo da protagonista, l’esclusività assoluta.»

Che tu sia una donna o un uomo, artista o no, riesci a condividere solamente quando sei risolto dentro, quando sai esattamente chi sei e quanto vali. Facendo i conti con la realtà.

«La vita non è fatta solo di cool. La vita è popolata di storie vere di ragazze che si fanno il culo dalla mattina alla sera, che probabilmente non hanno ricevuto tutti questi grandi favoritismi. Anzi, molto spesso hanno dovuto fare i conti con una stampa poco benevola nei loro confronti. Ragazze che, come me, hanno avuto sempre i forconi rivolti contro, con la lente d’ingrandimento costantemente puntata addosso. Come se il successo ottenuto attraverso un talent non fosse meritato fino in fondo.»

La conclusione a cui si giunge è che alle donne il successo e l’amicizia spesso vengono ascritti come peccati da non perdonare.

«La mia carriera parte molto prima del talent. Ho iniziato negli ambienti underground, quelli veri, dove andavi a suonare nei vari Sziget festival di turno e dividevi il palco con artisti indie come i Tre allegri ragazzi morti e gli Hormonauts. Andavo in giro con la faccia dipinta di bianco. Forse, se avessi fatto quella cosa in questo momento, sarei anche risultata figa.»

Da quel primo disco autoprodotto a ventidue anni alla Dracma Records di Torino, dove registravano i Linea 77, oggi si assiste a una parabola discendente della musica.

«In questi ultimi dieci anni ho visto una parabola del mondo musicale a dir poco anomala. Credo che la musica sia diventata un posto strano, dove vedo molti platini e poche arene, pochi concerti. Ma, finché questa musica mi darà da vivere, sarò una persona orgogliosa di sé stessa.»

“Partita da un buco di paese, senza l’aiuto di nessuno”, oggi Emma è una delle cantanti italiane più amate e ascoltate negli ultimi anni. Una guerriera della musica che lotta, soffre, spera.

«Mi auguro un anno all’insegna della compassione e della gentilezza. Attorno a noi ci sarà sempre qualcuno che sta affrontando una battaglia più difficile della nostra, spesso invisibile. Il nostro compito è capire, comprendere e poi, se possibile, aiutare gli altri.»

www.musicaintorno.it

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