DURAN DURAN, GENERAZIONI DI FAN IN DELIRIO ALL’HF!

Duran Duran 01_musicaintornoSul palco dell’ormai seguitissimo Home Festival di Treviso arrivano i Duran Duran, una delle band che ha segnato gli anni ’80/’90 con il proprio synth pop o romantic pop.  La band di Mr. Simon Le Bon, John Taylor e Nick Rhodes torna in Italia con il “Paper gods tour”, che prende in prestito il nome dall’ultima fatica discografica, album che sta riscuotendo un enorme successo. Ma facciamo un piccolo passo indietro… La gigantesca area dell’ Ex Dogana di Treviso è già gremita di gente, si vedono magliette storiche della band, i primi striscioni cominciano ad essere posizionati e la prima fila è già al completo, in buona parte formata da fans, oggi non più ragazzine, ma che ancora seguono con trasporto i loro beniamini. In perfetto orario le luci si abbassano, la musica in sottofondo viene sfumata, la serata è pronta ad entrare nel vivo.

Nel buio si intravedono John Taylor e Nick Rhodes, pronti a dare inizio allo spettacolo, che parte, e parte forte, proprio con “Paper gods”. Il palco viene inondato di luce e  al centro della scena, di bianco vestito, appare Simon le Bon, fondatore e vocalist storico dei Durans e mietitore di tanti cuori spezzati delle “ex paninare” dell’epoca.

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La scaletta è una strepitosa carrellata attraverso i decenni di musica prodotti e va a toccare i più grandi successi della band come “The wild boys”, “A view to kill”, “Come undone”, “Notorious”, la più recente “Pressure off”, “Hold back the rain”, “Ordinary world”, per continuare con “Girls on film”, l’immancabile “Save a prayer” e molte altre canzoni, grazie alle quali il pubblico presente è stato catapultato in un’ isola fatta di ricordi, riemersi per chi quel periodo l’ha vissuto intensamente e, per i fans dell’ultima ora, nuovi ricordi che rimarranno impressi nella mente per lungo tempo.

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Simon Le Bon e soci si sono scrollati di dosso un bel pò di polvere e son tornati a risplendere del lustro che li ha sempre contraddistinti. I Durans nel 2017 sono un band carica di energia e capace di creare grande empatia con il pubblico. Musicalmente, a dire il vero, ero leggermente scettica sulle potenzialità della voce di Mr Le Bon. Scetticismo nato per lo stato emotivo del leader, che recentemente è stato colpito da un lutto famigliare. Simon invece ha stupito tutti con la sua “presenza vocale”, coadiuvato da suoni che rasentano la perfezione e da un impianto luci e video davvero sensazionale: il tutto fa sí che gli 80 minuti di spettacolo scorrano e ci si ritrovi alla fine senza neanche rendersene conto, quando, intorno a me tra il pubblico, sorrisi e felicità si mescolano al lieve senso di tristezza per come tutto sia finito così in fretta.

Le ragazze degli anni ’80, ritornate adolescenti per qualche ora, continuano a intonare le hits, sperando che la band torni sul palco per una “one more song”, e nell’attesa si scambiano pezzi di vita che, come colonna sonora, hanno avuto i brani della band britannica. Gira la MUSICA INTORNO alla nostra vita e la rende unica!

DHP_4481Un ultimo ringraziamento va fatto a quanti hanno reso la serata memorabile, a tutto lo staff dell’Home Festival e al suo patron Amedeo Lombardi, che da otto anni portano avanti e fanno crescere questa grande realtà live; un ringraziamento va anche a tutti i fonici e i tecnici e agli addetti all’area informazioni.

Se volete sentirvi a “casa”, l’Home è quello che vi serve!

“Esseri umani, singoli individui, ognuno con le proprie vite, le proprie storie, speranze e sogni”

A. Lombardi

 

Elena Pisu

 

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