LA METAFORA DI CHERNOBYL. UNA STORIA D’AMORE, UNA PICCOLA POESIA

Les Fleurs des Maladives 03_musicaintornoLES FLEURS DES MALADIVES

Fuori CHERNOBYL, nuovo singolo dal disco IL ROCK È MORTO pubblicato da Ostile Record

E le molecole delle tue lacrime creano legami col mio corpo instabile mentre decade assieme a questa città”

Chernobyl – Una storia d’amore, Guerra Fredda e radiazioni termonucleari. Questi i temi trattati dal nuovo singolo dei Les Fleurs Des Maladives. Una ballad che è una piccola poesia, dove le leggi della fisica quantistica si confondono con quelle di attrazione tra atomi, corpi, pensieri ed esseri umani e dove il legame che si crea tra i due protagonisti s’irradia in un sentimento indissolubile, raccontato con melodia cantautorale.

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Dove ci porterà quest’assoluta modernità?: il principio d’indeterminazione di Heisenberg è metafora per l’incertezza della vita, ma il progresso che inseguiamo è in realtà un percorso che deve essere intrapreso dentro di noi stessi.

Il video, evocativo ed emozionale, è stato realizzato dal giovane regista Francesco Collinelli, utilizzando una tecnica volutamente analogica: ovvero proiettando immagini e fotografie su fondale e su corpi, senza utilizzare effetti in post produzione.

Una scelta di linguaggio in sintonia con lo spirito un po’ nostalgico e romantico del brano. Le fotografie utilizzate nel video e come immagine copertina del brano sono del fotografo Gabriele Vanetti, che da quattro anni porta avanti il progetto “L’eco di Chernobyl”, serie di scatti realizzati all’interno del luogo del disastro atomico, “per raccontare e riportare alla luce luoghi spettrali e inospitali dove alcune persone cercano di dare un senso alla loro vita che continua e cercano di riparare l’irreparabile”.

BIOGRAFIA

LES FLEURS DES MALADIVES sono Davide (voce e chitarra), Ugo (basso) e Alberto (batteria), un furioso trio che cerca di defibrillare la salma del rock italico a colpi di riff esplosivi e liriche taglienti. Una cruda vena cantautorale reinterpreta lo spirito rock’n’roll puntando tutto sui testi e sulla bellezza cinica della verità. Per i FLEURS “fare musica in Italia oggi” significa salire sul palcoscenico e trasformarsi in scimmie spaziali pronte per il lancio. Dopo una demo capace di strappare un bel commento di Mauro Pagani, nel 2007 la band pubblica Antinomìe EP (autoproduzione). Nel 2009 Nada canta Novembre, una canzone dell’EP, e la include nel suo album “Nada live Stazione Birra” (Rai Trade). A novembre 2013 la band pubblica l’album di debutto MEDIOEVO! (Zeta Factory / Master Music). Medioevo, title-track e primo singolo estratto, diventa video RockTV Pass su RockTV. Nel 2014 il brano Dharamsala è premiato da Amnesty International per l’impegno nei diritti umani. A fine 2014 esce Amoxicillina, secondo singolo del disco, con un videoclip in esclusiva per Rockerilla. Nel 2014 con Medioevo e nel 2016 con Amoxicillina, sono una delle band finaliste di 1MFestival, il contest del Concerto del Primo Maggio di Roma.

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Medioevo ottiene ottime recensioni: da Il Fatto Quotidiano a RockIt, passando per Buscadero e Internazionale, i media parlano di “fresco rock d’autore”, di “grunge-stoner anni ‘90 dai riff decisi e aggressivi”, di “testi che evocano la perizia del miglior Agnelli”, di “atmosfere energiche vicine ai Ministri”. Nel 2016 firmano per Ostile Records (già etichetta di Blastema e Casablanca) e Max Zanotti segue i lavori del secondo album in qualità di direttore artistico. A marzo 2017 pubblicano il singolo “Homo Sapiens” e relativo video dopo un’anteprima esclusiva per MTV NEW GENERATION, che li elegge artisti della settimana.  Il video, firmato dal regista Francesco Collinelli e liberamente ispirato a “2001 Odissea Nello Spazio” di Kubrick, è girato in 4K Ultra HD. Il disco Il Rock è Morto esce il 20 marzo 2017, per Ostile Records e distribuito da Believe Digital. A seguire, escono i singoli e video La Grande Truffa Dell’Indie Rock, Rock’n’Roll e Chernobyl. L’album vede la partecipazione di Alteria, voce femminile nella reinterpretazione di Le Tre Veritàdi Lucio Battisti.

Il nome del gruppo è liberamente ispirato alla dedica iniziale de I fiori del male di Baudelaire: “De la plus profonde humilité / Je dédie / Ces fleurs maladives”.

https://www.facebook.com/fiorellastri/

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