TONY MAIELLO E IL SUO “SPETTACOLO”: «QUEST’ALBUM È LA NUOVA COLONNA SONORA DELLA MIA VITA!»

Si chiude un cerchio, se ne apre un altro, nella vita come nella musica.

“Gli alti e bassi, la gioia, il dolore, sono emozioni che rendono il dono della vita un vero e proprio spettacolo; uno spettacolo che a volte vivi dietro le quinte, aspettando di essere protagonista.”

Sono le vivide parole del cantautore Tony Maiello, che, dopo otto anni di rapporto, tanto affascinante quanto complicato con la musica, torna in pista con “Spettacolo”, il suo nuovo album di inediti. La testimonianza tangibile di come la passione e la determinazione possano trionfare su tutte le insidie che si annidano all’interno di una carriera musicale. In quest’intervista per Musica Intorno l’artista campano si racconta con ironia e spontaneità, rivelando alcuni dei momenti più importanti della sua vita.

Buongiorno Antonio, avviando la nostra chiacchierata.

«Che strano sentirmi chiamare Antonio, chiamami pure Tony.»

Sarà fatto Tony! Andiamo diritto al punto: dopo otto anni, torni a confrontarti con il mercato discografico in prima persona e con un album vero e proprio. Questo lungo periodo “di silenzio” è stato spunto per qualcosa in più da scrivere e raccontare?

«Assolutamente sì, è stato un percorso di ricerca e tutt’ora sono alla continua ricerca di me stesso; faccio un bagaglio di tutto quello che mi capita. C’è stato un momento di pausa; mi ero perso; forse avevo bisogno di esperienza, esperienza di vita. Superato questo momento, ho iniziato a raccontarmi, anche attraverso altre voci, scrivendo canzoni per altri artisti. Poi ho sentito il bisogno di rimettermi sul palco e raccontami di nuovo con la mia voce.»

“Spettacolo” è il titolo dell’album. Come mai questa scelta?

«È lo spettacolo del quotidiano. Gli alti e bassi, la gioia, il dolore, sono emozioni che rendono il dono della vita un vero e proprio spettacolo; uno spettacolo che a volte vivi dietro le quinte, aspettando di essere protagonista.»

In questi anni, in realtà, tanto lontano dalla musica non sei stato, collaborando e partecipando come autore alle canzoni di grandi artisti del calibro di Laura Pausini, Giorgia, Marco Mengoni. Cosa ti lascia questo tipo di esperienza?

«Con alcuni di loro alla base c’è l’amicizia, prima che il lavoro. Laura, per esempio, è stata una bellissima scoperta; è stata la prima a credere in me come autore. Da un lato sono esperienze che mi fortificano, dall’altro mi spingono a fare sempre meglio; non che debba dimostrare qualcosa a qualcuno, quanto piuttosto mettermi continuamente in discussione.»

Il nuovo album è da leggere come una rivalsa nei confronti di te stesso?

«È stato come capovolgere la situazione. Dopo Sanremo, ho cambiato lavoro: facevo il broker assicurativo, ero finito. Con la musica è sempre stato un rapporto gioia-dolore, ma questo succede in tutte le coppie.»

Finalista alla prima edizione di X Factor e vincitore delle Nuove Proposte di Sanremo nel 2010, cosa consiglieresti alle nuove leve di cantanti che sognano di intraprendere il tuo stesso percorso?

«Di non andarci sprovvisti di qualsiasi contenuto. Quando ho partecipato a X Factor ero appena diciottenne, ho dovuto imparare a scrivere e un sacco di altre cose. A un ragazzo direi di non avere fretta, che non gli corre dietro nessuno; di saper andare piano, usando il freno come in macchina.»

Cosa ne pensi del cantautorato in Italia oggi?

«Ultimamente si sente di tutto… le influenze della trap con valori nuovi e inusuali, melodie strane. A mio avviso bisogna mantenere una linea melodica ed etica che rispetti la musica italiana e il nostro cantautorato, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.»

Cambieresti qualcosa nel tuo percorso di artista? O meglio c’è qualcosa che ti lascia un rimpianto?

«Non cambierei nulla; la vita è bella così, è imprevedibile e a volte non bisogna programmarla. Ho riscoperto me stesso e la mia forza interiore anche grazie alla fede: oggi mi affido completamente a un’entità superiore che decide per me.»

Ti piace il contatto con i tuoi fan?

«Con i fan ho un bellissimo rapporto, non morboso come quello di Laura però (ride divertito, N.d.R.). Con tanti ci scriviamo su Instagram, ci confrontiamo; per me è importantissimo ascoltare i fan, noi cantanti dobbiamo tutto a loro. Mi piace che la gente si ritrovi nei miei pezzi, nei miei sbagli nelle mie sofferenze.»

A proposito, ci sono “vecchi” fan che hai risentito in occasione del tuo ritorno?

«Certamente! Ci sono un sacco di persone che mi seguono da tanto tempo; la gente non ti dimentica, ti rimuove temporaneamente.»

Prima di salutarci – come mi è solito fare – ti chiedo con quale artista italiano sogni una canzone insieme…

«Tiziano, senza dubbio! Ma, se posso fare anche un altro nome, vorrei aggiungere Jovanotti.»

 

Matteo Caraffini

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