“NUOVE REALTÀ CREATIVE” AL MEI 2017! PAROLA DI GIORDANO SANGIORGI

Giordano Sangiorgi 01_musicaintornoIncontri, conferenze, musica dal vivo.

Dal 29 settembre all’1 ottobre l’appuntamento da segnare in agenda è quello col Mei di Faenza, giunto all’edizione 2017, la 23ª: una tre giorni per capire gli orientamenti della nuova scena indipendente italiana.

Noi di Musica Intorno ci siamo confrontati con Giordano Sangiorgi, patron e organizzatore della manifestazione, fortemente voluta dal Mibact e dal ministro Franceschini”, che l’hanno inserita nel circuito della Giornata Europea della Musica, che si celebrerà nel Belpaese il prossimo 21 giugno nella capitale culturale d’Italia.

Giordano Sangiorgi 02_musicaintornoGiordano, con che spirito si arriva a questa nuova edizione del MEI 2017? O, in altre parole, qual è lo stato di salute della scena indipendente italiana?

«È in una fase di transizione notevole,

sia dal punto di vista artistico: sempre più rapper tra le nuove generazioni e sempre meno chitarre elettriche, sia per quanto concerne l’attenzione al messaggio: sempre più social e online, ma allo stesso tempo un numero crescente di cantautori con testi importanti e significativi.

Uno stato confusionale che porta nuove realtà creative di grande importanza come i reading letterari: dopo Guido Catalano quest’anno sarà con noi il fenomeno Gio Evan; il rinnovamento del pop rock con band come i Canova; il consolidamento, come artista indipendente dell’anno, di un musicista completo come Brunori Sas, che ha vinto tutto per i giornalisti del MEI: artista indipendente dell’anno per l’album, videoclip indipendente dell’anno per il singolo, rivelazione indipendente dell’anno per le vendite. Tutti traguardi raggiunti da un artista che ha saputo costruire con tenacia, pazienza e coerenza una carriera al di fuori del mainsteram ufficiale e senza attivare scorciatoie.»

Nonostante le nuove tecnologie e i social media, sembra sempre un cammino in salita quello che affrontano artisti ed etichette. Quali cambiamenti concreti, nella scena musicale italiana, avete percepito – in quanto MEI – dalla prima edizione della manifestazione a quest’ultima del 2017?

«Siamo passati dall’era del fax a Instagram, dalla musicassetta allo streaming su YouTube. I cambiamenti nelle piattaforme della musica sono stati così rapidi, rivoluzionari ed epocali, che in poco tempo si sono già archiviati come defunti gli mp3, il downloading, MySpace, Vitaminic e tante altre innovazioni che avrebbero dovuto straovoglere per sempre la distribuzione e la diffusione della musica, ma che sono state anch’esse superate. Nel frattempo, causa YouTube, sono morte le tv musicali; inoltre lo streaming su Spotify, con le playlist, sta assestando un duro colpo alle radio. In soli 20 anni la musica è certamente il settore che ha avuto i più grandi stravolgimenti con un crollo del fatturato attestato intorno al 90%, controbilanciato però da un aumento esponenziale di diffusione di musica almeno del 90% in più. Questo è l’incredibile paradosso che ci porta a pensare che la musica resterà, seppur cambiata, sempre centrale nella vita delle persone. Si tratta di lavorare per farsela pagare di più, così come merita, dai monopolisti mondiali della distribuzione e diffusione, con una sempre maggiore, puntuale e più analitica ripartizione di tutti i diritti: i due cuori centrali del nuovo business della musica insieme al live.»

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Quali novità porterà all’interno del meeting l’annunciato “Primo Incontro Nazionale della Festa della Musica”?

«Quella di dare i dati delle prime due edizioni di una manifestazione fortemente voluta dal Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ndr) e dal ministro Franceschini, che ci ha inseriti nel circuito europeo della Giornata Europea della Musica del 21 giugno (attiva in Europa già da circa trent’anni, grazie alla Francia che è riuscita solo quest’anno a coinvolgere 500 città e trentamila artisti di ogni genere e stile) e ad attivare una Festa dei Giovani per la Musica nella capitale culturale d’Italia. Un workshop tra istituzioni e promoter, per scambiarsi idee e opinioni, e lanciare la nuova data del 21 giugno 2018 con l’anteprima giovanile a Palermo del 16 giugno del prossimo anno.»

Alla luce di tutta l’esperienza ed il lavoro accumulati nel corso degli anni con l’organizzazione dei meeting per le etichette indipendenti, cosa consiglieresti di fare (burocraticamente e strategicamente parlando) a una giovane band o cantante in procinto di intraprendere una carriera musicale?

«Di lavorare duro, con passione, sacrificio, umiltà e costante aggiornamento; di confrontarsi ogni giorno con il pubblico sui social e con quello reale; di intraprendere una carriera step by step, crescendo con coerenza e senza sognare il successo immediato, che tanto oggi – se arriva – quasi sempre è una “sfiga”, perché ti porta spesso ad essere una “meteora” e a scomparire.»

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Siamo ormai giunti al termine del nostro confronto. Prima di salutarti, Giordano, facci due o tre nomi, sia di artisti indipendenti, sia di etichette discografiche italiane, da tenere d’occhio.

«Brunori, Motta, Voina, Ghali, Claver Gold, España Circo Este, Calcutta, Canova, Banda Rulli Frulli sono i primi nomi di diversa estrazione che mi vengono in mente, perché sono emersi quest’anno e quello scorso dalle votazioni dei giornalisti del settore; mentre Woodworm Label, Maciste Dischi, Bomba Dischi e Charlie Charles sono – tra i tanti – i nomi emergenti della nuova produzione giovane da tenere d’occhio.»

 

 

Stefano D. Ottavio

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