NOVOTONO, LA CULTURA DEL LUOGO INFLUENZA LA MUSICA

NovoTono 01_musicaintornoLa musica è cultura perché fotografa con la melodia gli stati d’animo e riesce a influenzare le coscienze umane. I NovoTono, nome del progetto di Adalberto e Andrea Ferrari (sassofoni e clarinetti bassi), vogliono dedicare alla città fantasma di Consonno il proprio teaser di presentazione di Overlays, l’album in uscita il 14 settembre 2018 per Parmafrontiere.

A comprendere l’essenza di questo disco è Cristina Crippa, regista e fotografa, la quale sceglie di immortalare i due fratelli Ferrari con i loro strumenti nel fraseggiare lungo gli angoli di un luogo magico e senza tempo: la città fantasma di Consonno. È questa l’atmosfera che riesce a coinvolgere il progetto musicale conferendo un’originalità senza precedenti. Un non luogo, come spesso si usa affermare in questo momento storico, in cui il conte Bagno tentò negli anni ‘60 di costruire una Las Vegas nostrana. In che modo? È riuscito a stravolgere territorio ed orografia, fino all’inevitabile frana del 1976 che ha devastato strade e luoghi, condannando questa città dei balocchi all’abbandono e all’oblio. Il video è un omaggio alla street art di questo tempo: musica e arte diventano complici di un tentativo visionario di trasformare in arte il degrado, in poesia il sognante abbandono di questi luoghi.

Overlays è il disco in cui i lombardi NovoTono, Adalberto e Andrea Ferrari, danno voce, corpo e suono a quel magico gioco fra interno ed esterno, fra interiorità e dialogo, fra scrittura ed improvvisazione che dipinge l’identità del musicista jazz. Compagni di viaggio di questo album sono i loro strumenti: clarinetti e sassofoni con i quali i due fratelli disegnano le loro inevitabili somiglianze e le loro caratteriali differenze. In un dialogo fra loro stessi e con il pubblico sempre dolce e sospeso, dinamico e al contempo incisivo. L’ascolto esterno ed interno, l’ambiente in cui l’evento si compie, lo spazio temporale e la produzione costituiscono l’atto creativo stesso. Composizione e improvvisazione sono due elementi organizzativi dell’elemento suono, che concorrono a dare vita alle diverse identità musicali. La performance è basata su una originale forma di dialogo: il duo. È un luogo dove prendere il tempo e lo spazio necessari a sé stessi. Per approfondire l’argomento chiediamo ad Adalberto e Andrea Ferrari di soffermare l’attenzione sul valore della cultura nella musica e, più in generale, sulla sua importanza nella composizione di un testo.

Che ruolo svolge la cultura nella musica?

«Per noi la musica è cultura in quanto arte, l’espressione della mente creativa del musicista che esprime in qualche modo il “sentire” del suo tempo. In questa direzione la cultura svolge un ruolo determinante nella musica, con tutta probabilità influenza in senso diretto o indiretto le scelte compositive o/e improvvisative. Per quanto riguarda la musica di NovoTono, ed in particolare la progettazione e realizzazione del lavoro Overlays, l’osservazione e riflessione su ciò che oggi è per noi l’espressività artistica ci ha piacevolmente costretto a lavorare su un terreno aperto, che facesse tesoro della storia, ma allo stesso tempo che ci lasciasse liberi di sperimentare, utilizzando i colori e i materiali musicali di cui avevamo bisogno in quel momento, per fissare un’idea compositiva o, al contrario, che aprissero e liberassero il pensiero improvvisativo.

… È importante, secondo noi, non radicalizzarsi: viviamo in un’epoca in cui l’integrazione fra le persone, la contaminazione fra le arti e fra espressività musicali diverse, il riferimento consapevole alla storia, alla curiosità verso le nuove strade, devono essere un suggerimento, un alimento per la propria creatività. Per quanto riguarda la musica siamo convinti che non sia più possibile tracciare una vera linea che divida un genere da un altro: fra il requisito che distingue il jazz da un’altra melodia; anzi forse non è mai stato davvero possibile, almeno così ci suggeriscono grandi maestri come Jelly Roll Morton, Duke Ellington, Charles Mingus, Gil Evans tanto per citarne alcuni. Ascoltando e osservando i loro lavori, soprattutto quelli meno diffusi, si può davvero trovare tanta apertura e molto su cui riflettere e parliamo di musica, costume, società, contaminazione, insomma per tornare alla domanda iniziale, cultura.»

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Quale importanza rivolgete alla street art?

«È innegabile che il tratto, il colore, l’oggetto più o meno astratto di un’opera di street art influenzi la vista: se osserviamo un muro con graffiti e poi osserviamo lo stesso muro pulito, ne abbiamo innegabilmente una percezione diversa. Alcune volte può disturbare, altre arricchire, forse in entrambi i casi volutamente. Quello che è sicuro è proprio il fatto che tratto e colore cambiano la percezione dell’ambiente. Nella nostra espressività musicale, sebbene su livelli differenti, succede qualcosa di simile: la percezione dell’oggetto musicale cambia a seconda del luogo e del contesto dove la performance avviene e, a sua volta, la musica modifica la percezione del luogo stesso.»

Perché dedicare il vostro progetto alla città fantasma di Consonno?

«Abbiamo trovato una forte relazione tra le caratteristiche del luogo e le idee originarie delle nostre composizioni. La presenza continua, anche se talvolta implicita o parziale, di elementi strutturali che definiscono gli ambiti e gli spazi all’interno dei quali muoversi e creare. La natura che si sovrappone alla struttura artificiale, costituendo un equilibrio dinamico più o meno stabile. Nelle nostre composizioni c’è sempre un costante allineamento e disallineamento tra composizione (struttura) ed improvvisazione (dinamicità creativa). Un altro elemento di contatto è, sicuramente, la stratificazione delle esperienze che è presente nella città di Consonno. Un paesaggio complesso creato dall’apporto di diverse espressività ed intenzioni. Overlays è un progetto in cui gli strumenti e le espressività si incrociano, si sovrappongono e si stratificano in una continua dinamicità dialogica.»

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Il luogo e l’atmosfera in che modo influenzano una composizione musicale?

«Ogni composizione o improvvisazione di NovoTono ha un suo mondo, si trova in un luogo e in una determinata atmosfera. Il nostro compito è quello di tenere il tutto il più segreto possibile, dando solo pochi elementi, cosicché l’ascoltatore possa vivere il suo viaggio che non sarà quasi mai coincidente con il viaggio di un altro ascoltatore e tanto meno con il viaggio dei musicisti che stanno suonando. Quindi potremmo dire che il luogo e l’atmosfera sono molto importanti, ma è importante collocare il brano in un luogo e in un’atmosfera diversa ad ogni esecuzione oppure ad ogni ascolto. In questo senso il materiale musicale rimane vivo e può regalare sempre nuovi spunti o, se vogliamo, emozioni. Questa è una delle grandi potenzialità della musica.»

La melodia rispecchia sempre uno stato sociale. Come sarebbe possibile rappresentare questo momento storico? Quale canzone usare?

«Quella odierna è una società molto complessa e diversificata. Vediamo la compresenza di molte realtà che, nella logica della globalizzazione, sono vicine e in comunicazione ma al tempo stesso lontane dal punto di vista della condivisione umana e del pensiero. Risulta difficile definire una efficace ed esauriente rappresentazione dell’attuale momento storico mediante un unico brano in senso stretto. Piuttosto potremmo parlare di una pluralità di brani: in Overlays ogni brano rappresenta un ambiente, una suggestione del reale, un percorso in cui ogni ascoltatore può trovare la propria strada ed intraprendere il proprio percorso immaginativo.»

 

Francesco Fravolini

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