L’ETERNO AGOSTO DI ALVARO SOLER. NELL’AIRPLAY C’È “SOFIA”

alvaro-soler00_musicaintornoBarbetta in stile “conquistadores” incornicia una fisionomia ispanica di Barcellona e un look “da acchiappo”.

Alvaro Soler, 25 anni, genere pop. La scorsa estate ha “tormentato” i cuori delle teen e non solo con “El mismo sol”, e per quest’anno i bollori non sembrano volersi attenuare: nell’airplay c’è “Sofia”.

Un inno alla joie de vivre e alla forza dirompente di quell’energia positiva, che tutto cambia e tutto trasforma. Il giovane e talentuoso cantautore riprende il discorso da dove l’aveva lasciato: quell’innamoramento consumato “sotto lo stesso sole” che adesso diventa vera e propria storia d’amore. Gli ingredienti per il successo ci sono tutti: lo struggimento giovanile, il cuore pulsante di La Habana (Cuba), una melodia accattivante al ritmo elettrico e super catchy, l’invito a cantare insieme ad Alvaro Soler, uno zingaro felice che ci racconta – in musica e parole – il suo “Eterno agosto”.

Alvaro Soler canta “Sofia”. Dagli inizi di quell’innamoramento nato con “El mismo sol” al rimpianto per un amore perduto?

«In generale, Sofia è una canzone che rappresenta i momenti duri della vita. Alla fine siamo tutti “sotto lo stesso sole” anche nei momenti difficili.»

“Sofia” come joie de vivre, perché tutto può essere trasformato in energia positiva. E, a 25 anni, deve essere così. Il momento più difficile che hai superato? Cos’è che ti dà la carica per affrontare la vita a cuore aperto?

«Credo ce ne siano stati tanti. La crisi in Spagna così come in tutta Europa ha influenzato molto la maniera di relativizzare i problemi. Il denaro non ti rende felice ma ne hai bisogno, almeno di un minimo. Quanto alla carica per affrontare la vita a cuore aperto, sono sempre stato una persona positiva che ha voluto vedere il lato migliore di ogni cosa. E quello ti aiuta ad andare avanti.»

Esiste una sorta di eterno agosto nell’esperienza di ognuno, un’immagine solare a cui aggrapparsi per sorridere alla vita. Se chiudi gli occhi, qual è il primo ricordo felice che ti viene in mente? E l’agosto più memorabile?

«Ho molti ricordi di quand’ero piccolo nella Costa Brava, vicino Barcellona. Un ambiente molto mediterraneo con la mia famiglia. Per me quelle estati sono le migliori.»

Relazioni d’amore autentiche, rotture sentimentali, gli amici e tutto il resto… esperienze personali. Quali sono le tappe più significative di “El camino” di Alvaro Soler?

«Ogni relazione, rottura, i 7 anni a Tokyo, l’università… sono tutte tappe del mio percorso. Quest’anno ho percorso un tratto molto lungo di un nuovo cammino, fatto degli incontri con Jennifer Lopez e Phil Collins. Mi hanno molto colpito e fatto riflettere sulla fortuna che ho a poter vivere tutto quello che mi sta capitando.»

alvaro-soler02_musicaintorno

 

“El mismo sol”, tormentone dell’estate 2015, e “Sofia” si appresta a diventare quello del 2016. E tu, invece, da cosa sei “tormentato”? Qual è il pensiero che ti ronza nella testa e non riesci a scacciare?

«Ciò che mi tormenta è arrivare a capire quello che mi è successo quest’anno. Penso sempre a come affrontare ogni situazione nel miglior modo possibile, ma ciò che mi interessa maggiormente è riuscire a sfruttare ogni momento e poterlo condividere.»

Agostino d’Ippona diceva: “Ama e fa ciò che vuoi”. E tu che dici?

«Molto semplice: “Approfitta dei momenti che ti regala la vita e condividili con chi ami”

 

Gino Morabito

PDFStampa

Related posts