LEDA MORO, ARTISTA DEL “BELLESSERE”

Di Gino Morabito

Al pari della musica, la medicina estetica è un’autentica forma d’arte in grado di interpretare il “bellessere”, ovvero l’unione della bellezza con il benessere. È la mission di Leda Moro, brillante chirurgo estetico della capitale, che affianca con successo la professione medica ai concerti di beneficenza, devolvendo tutto il ricavato a favore di Onlus e associazioni no profit.

Con lo scopo di tutelare il diritto inalienabile di ogni bambino a un’infanzia felice.

Il canto e il pianoforte sono nati con Leda e fanno parte imprescindibile delle sue radici.

«Dalla più tenera infanzia, ricordo di aver calcato il palco delle scuole costellando la mia precoce carriera di trofei, vinti in concorsi locali di poesia e canto.»

La studentessa universitaria della facoltà di medicina inizia a cantare professionalmente. Dalla gavetta nei piano-bar ai locali più prestigiosi della capitale, si esibisce accanto a pianisti di chiara fama. Scrive testi, compone musica, incide il primo disco.

«Nel 1989 incisi il mio primo disco, prodotto dal grande Paul Mazzolini (Gazebo, N.d.R.) nel suo bellissimo studio di registrazione di Roma. Nacquero due pezzi, “Cuori stracciati” e “La voglia di dare”, che furono candidati all’edizione di Sanremo 1990.»

Tra le estati trascorse nei villaggi, come performer di sera e medico di giorno, si comincia a delineare il percorso artistico di una cantautrice in essere. Il grande salto avviene nel 1994.

«Il 1994 fu l’anno in cui mi specializzai in cardiologia alla Sapienza e, concluso il ciclo didattico universitario, decisi di accettare una bellissima proposta, che il destino mi riservò. Una sera, al termine dell’esibizione all’“Elefante bianco” di via Veneto, un noto impresario brasiliano presente tra il pubblico mi propose di suonare all’“Hippopotamus”, uno dei locali più famosi di Rio de Janeiro. Partii immediatamente cogliendo al volo il contratto, che prevedeva due mesi… ma restai in Brasile tre anni.»

Una terra in cui gli italiani vengono adorati, nei successi di Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Andrea Bocelli.

«Si coronò il mio sogno: incisi due dischi, “Renato per sempre” e “Leda show”, uno con tutti i miei inediti e l’altro di cover. Feci spettacoli, tournée in lungo e in largo per il Brasile, le trasmissioni televisive mi contendevano…»

I presupposti reali di un vero successo, se solo fosse rimasta a San Paolo con la sua casa discografica. Ma il legame profondo con la famiglia, con le origini; l’amore smodato per l’Italia e il desiderio di lavorare come medico riportano Leda nel suo Paese natale.

«Una volta a Roma, creai la società Brazil System (https://www.brazilsystem.com/), marchio di medicina e chirurgia estetica, sullo stampo della grande esperienza maturata accanto a famosi chirurghi plastici, che avevo incontrato e con cui mi ero perfezionata come medico durante i tre anni di permanenza in Brasile.»

La scuola brasiliana è fondamentale nella scelta fatta riguardo la professione primaria di medico chirurgo estetico. Siamo negli anni in cui questa disciplina è ancora molto immatura e poco diffusa nel nostro Belpaese.

«Al pari della musica, la medicina estetica è una forma artistica e molto creativa di interpretare il “bellessere”, ovvero l’unione della bellezza con il benessere, e la mia formazione in cardiologia mi consente di farlo con un profondo background internistico.»

La musica, tuttavia, continua a rappresentare un lato fondamentale per Leda e nel 2002 pubblica Fears, un disco dal respiro internazionale. Il cd raccoglie notevoli consensi nell’ambiente della new age e numerose esibizioni, che iniziano ad avere un carattere “solidale” e di beneficenza.

 

«Negli ultimi anni, la professione medica affiancata a ruoli dirigenziali e per le intense attività congressuali era diventa molto impegnativa, restringendo il tempo per la musica. Ciononostante, decisi ugualmente di esibirmi, ma in concerti di beneficenza, devolvendo tutto il ricavato a favore di Onlus e associazioni no profit come Save the Children, Caritas, Cohes Onlus, Lega del Filo d’Oro.»

Nasce “Leda live solidarity concert”, un’associazione no profit a favore dei meno abbienti.

«La musica rappresenta per me uno strumento di umanità e il mio modo di contribuire socialmente alla sensibilizzazione verso realtà sociali drammatiche vicine e remote. Non posso negare che sento fortemente il diritto di tutti i bambini del mondo a un’infanzia felice. Forse perché, non avendo figli, il disagio sociale dei bimbi mi muove profondamente il cuore.»

In pieno lockdown, l’artista del “bellessere” organizza numerosi concerti in streaming, raccogliendo cospicui fondi inattesi. Una mission di concerti solidali.

«Con sorpresa, assisto alla grande generosità di un pubblico che, pur virtualmente, mi segue sempre più numeroso. Lo sorso 18 febbraio, all’ultimo concerto in streaming nello storico palco del teatro Ghione di Roma, ho avuto più di 30.000 visualizzazioni e generose donazioni a favore di Save the Children

Risultati concreti, che raccontano il lato umano e artistico di una valente donna medico, che ha intrapreso il suo viaggio di cantautrice umanitaria. Per chi volesse seguire Leda, può farlo attraverso la pagina Facebook “Leda live solidarity concert” e i canali professionali di “Brazil System”.

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www.musicaintorno.it

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