L’“ASSOLUTO” DI PELIGRO: NON C’È LIMITE ALLO SHOW!

Peligro06_musicaintornoAka Peligro, nome d’arte di Andrea Mietta, giovane rapper milanese, classe 1992, che sin dall’età di 14 anni inizia a dedicarsi alla musica.

Vanta già diverse produzioni discografiche, che lo portano a crescere artisticamente e a maturarlo, fino a partecipare all’Emergenza Festival 2017, dove ha presentato il suo nuovo EP “Assoluto”.

Diretto, botta e risposta, senza peli sulla lingua, Peligro sa già il fatto suo e… non c’è limite allo show!

Ciao Peligro, entriamo subito nel vivo: che genere di musica proponi?

«Propongo musica rap. A livello di sound, il mio ultimo EP “Assoluto” contiene delle sperimentazioni. Sul palco cerco di creare un’atmosfera – come dire – “viva”, molto fisica e che possa contagiare il pubblico. Insieme ai ragazzi, che si esibiscono con me, vorremmo riuscire a ottenere un risultato che porti a intrattenere il pubblico; un bel gioco di squadra insomma. Siamo affiatati e il prodotto merita di essere portato sul palco.»

A proposito di live on stage… il 9 marzo scorso ti sei esibito al Legend 54 di Milano, in occasione dell’Emergenza Festival: un bel traguardo! Cosa significa per te aver calcato quel palco?

Peligro04_musicaintorno«Sono davvero felice, perché il palco dell’Emergenza Festival è senza dubbio un palco che è stato calcato già da rappresentati del mio genere, da rapper – per dirla in parole spicciole – molto accreditati; e il fatto di aver portato il mio rap su quel palco mi ha fatto sentire molto orgoglioso… Ho portato uno spettacolo, sì di intrattenimento, ma che è andato ben al di là della classica struttura rapper/dj: sul palco ho sfruttato più elementi, sia presi singolarmente, che insieme. Mi hanno accompagnato un dj, Dany Rio, e un sassofonista, Marcello Turcato…

… Per esibirsi come ospite ho anche chiamato Ylenia Lucisano, una mia carissima amica e artista che apprezzo molto, con la quale abbiamo duettato in “Dove arrivi (ti odio e ti amo)”

In occasione di quell’evento hai presentato i brani del tuo EP “Assoluto”, distribuito da Artist First. Di cosa parlano?

«Il progetto è sperimentale, nel senso che è prodotto da Hernan Brando, che ha prodotto anche altri due dei miei vecchi progetti. Devo dire che lavorare con Hernan è molto stimolante, anche perché siamo partiti senza un obiettivo preciso e siamo arrivati dove ci ha condotto l’ispirazione che ci ha fornito il progetto. Il filo conduttore dei brani di “Assoluto” è la sperimentazione estrema. Abbiamo lavorato senza limiti, dal punto di vista delle sonorità, e ciò ha portato a un lavoro che è “omogeneo nel suo essere eterogeneo”. Ogni canzone di “Assoluto” è una realtà a sé stante, dal punto di vista del sound: passiamo da diverse contaminazioni elettroniche, schitarrate, soul… Questo metodo di lavoro, quello cioè di lasciarci influenzare dalle “vibrazioni” della musica, ha portato a questo risultato.»

Come vedi la musica rap oggi? Riesce a ritagliarsi il proprio spazio?

«Io credo che lo scenario italiano – al momento – sia abbastanza maturo e che ci siano moltissimi artisti, anche validi, che sanno perfettamente ciò che vogliono e quali sono i passi da fare per ottenerlo. Dal punto di vista del sound, siamo in un momento di transizione: ci sono rapper che si definiscono tali, e viceversa; il confine è sottile ed è molto difficile individuarlo. Questo però non significa che sia necessariamente una cosa negativa: rappresenta il terreno per la crescita e per sperimentare e fare cose inedite. Sono molto contento della scena rap italiana. Il futuro riserverà grandi sorprese!»

La musica oggi viaggia sui talent. Che ne pensi?

Peligro00_musicaintorno«I talent sono semplicemente uno spettacolo televisivo in cui la musica gioca una parte, che non è sempre quella da protagonista. È un ottimo modo per farsi vedere, di fronte a un bacino di utenza molto più ampio rispetto a quello medio… non la vedo come una cosa negativa, anzi. Molti artisti big di oggi sono arrivati proprio da là. Il contesto televisivo dà tante opportunità. Il fatto è che, senza avere una struttura a sostegno, o le spalle abbastanza larghe, si rischia poi di ritrovarsi fagocitati da tutto ciò che succede dopo il talent, e non al suo interno dove ognuno deve giocarsi le proprie carte… … Il problema non è tanto talent o non talent, ma ciò che seguirà da quell’esperienza. Ci vuole un buon piano per il post-talent!»

Concludendo la nostra chiacchierata, vogliamo sottolineare che – nonostante la giovane età – tu abbia già fatto molto. Quali progetti per il futuro?

«Sto già lavorando al prossimo album, di cui però – per scaramanzia – non dico nulla! Mi sono scoperto scaramantico nel tempo… Sto già progettando il nuovo disco e contemporaneamente ho molta fame di palchi e di live!»

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Grazie, Peligro, per il tempo e l’intervista! Musica Intorno ti augura un grande in bocca al lupo! E good vibrations.

«Grazie mille a voi. Continuate così!»

 

 

Marco Selvaggio

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