LA REGINA DEL SOULPOP METÀ AMORE METÀ DOLORE

Marcella Bella 06_musicaintornoMarcella Bella è tornata con un nuovo album prodotto da Mario Biondi per l’etichetta Beyond S.r.l./Artist First e sebbene non ci sia ancora nulla di confermato ed ufficiale, potrebbe risalire sul palco della prossima edizione del Festival di Sanremo. METÀ AMORE METÀ DOLORE, questo è il titolo, è stato anticipato dal video del singolo Non mi basti più, brano inedito in rotazione radiofonica dalla fine di maggio, che ci ha dato un assaggio delle sonorità di questo lavoro e del nuovo e frizzante look della Regina del Pop, ispirato alle icone e al mondo della discomusic.

METÀ AMORE METÀ DOLORE esce a distanza di 5 anni da Femmina bella. Anni durante i quali Marcella si è un po’ allontanata dalle scene per dedicarsi maggiormente alla famiglia . Oggi la cantante catanese, in splendida forma, ha voglia di rimettersi in gioco e lo fa non solo con una stupenda cascata di riccioli biondi che le incorniciano il viso e le donano luce ma soprattutto, attraverso la sua voce tornando un po’ a quelle che furono le sue origini canore e per l’occasione, conia anche un neologismo: soulpop.

Determinante è stata la “Serata Bella” dedicata al fratello di Marcella: Gianni. In quella serata, Marcella Bella e Mario Biondi duettarono sulle note della meravigliosa L’ultima poesia.

I protagonisti di questa nuova avventura artistica si sono raccontati, durante la conferenza stampa tenutasi a Milano il 27 settembre scorso.

Riguardo alla possibilità di poter tornare sul palco del Festival di Sanremo, per ora non ci sono ancora conferme. Lo scorso anno pur avendo avuto un pensiero, hanno preferito soprassedere per dare priorità alla lavorazione del disco. “Quest’anno magari ci proviamo” – confessa Mario Biondi. “È chiaro che tutti i cantanti ci pensano perché è la migliore vetrina musicale che abbiamo in Italia.” – dichiara MarcellaParleremo con Baglioni… Almeno è uno che sa di canzoni. L’atmosfera che si respira è ricca di energia e di leggerezza. L’impressione è quella di essere gli invitati ad una festa che celebra, in un certo senso più di una rinascita. Presenti anche Gianni e Rosario Bella che assieme a Mogol, Max Greco e Stefano Pieroni, sono gli autori delle 10 canzoni che compongono questo disco che, per la gioia dei collezionisti vintage, è disponibile anche nella versione in vinile.

Marcella Bella 03_musicaintornoCome le anticipo, poco prima di calarmi nei panni dell’intervistatrice, stamattina pensavo con emozione a questo appuntamento che mi aspettava. Marcella Bella è una parte della colonna sonora della mia adolescenza e ha sempre rappresentato l’estate, la grinta, l’energia vitale. E ne trasmette sempre molta, specialmente di persona. Partendo da una delle canzoni che, tra le altre, amo in particolar modo, rompo il ghiaccio e le chiedo:

Marcella, cosa c’è “nell’aria”?

«Nell’aria c’è questo nuovo disco, questa grande collaborazione con un grande della musica… internazionale potrei dire, perché il successo di Mario Biondi è partito proprio dall’estero, non dimentichiamoci che ha avuto prima successo in Inghilterra, poi in Europa e poi in Italia e sono veramente onorata di aver fatto questo disco con lui perché mi piace molto il suo genere, il suo modo di cantare elegante, la sua voce vellutata. Si è dimostrato un grande produttore. Sono entusiasta ti devo dire la verità. È tutto molto naturale, anche quando cantiamo riusciamo a far combaciare bene tutto, è una bella accoppiata di voci, di gusto musicale… sono molto orgogliosa di aver collaborato con Mario.»

Non mi basti più, è un titolo che mi ha fatto pensare subito, ancor prima di ascoltare la canzone , al cambiamento, alla voglia di rinnovarsi. A Marcella Bella artista e donna, cosa non basta più?

«Potrei fare una lunga lista… Non mi bastano più le solite cose, le solite frasi fatte, il solito modo di essere, il solito modo di dire. Non mi basti più può essere rapportato su molti argomenti, però teniamola nell’ambito musicale… non mi basta più di cantare a casa perché è qualche anno che non facevo un disco, praticamente quasi 5 anni, quindi non mi basta più di star zitta, voglio cantare!»

Questa energia dirompente e incontenibile, in effetti ha voglia di uscire. Lei stessa mi conferma di averne davvero tanta. E non posso che aggiungere che si percepisce.

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Ti faccio una domanda un po’ “diversa dal solito”… il tuo rapporto con la lettura…

«Adoro leggere, in più ho un marito che legge dalla mattina alla sera. Ho la casa piena di libri. Lui è un appassionato di storia. Io preferisco una lettura più “da donna”: dei bei romanzi, io trovo che leggere sia sempre molto importante perché nella lettura tu puoi allargare la fantasia perché leggendo ti immagini un mondo tutto tuo. Infatti quando poi un libro di successo viene trasformato in un film, rimaniamo quasi sempre delusi perché ognuno di noi si è creato un’immagine in tutti i dettagli dall’autore ai personaggi della trama e difficilmente questa cosa si sposa con quello che diventa un film. Ma quando ci riescono diventa un successo.»

Questa domanda, in realtà mi è venuta in mente perché leggendo il titolo dell’album Metà amore metà dolore ho subito pensato al titolo di un libro…

«Guarda che è un titolo molto speciale, come solo Mogol sa fare perché lui è proprio un istrione. Quando io ho visto per la prima volta questo testo, prima ancora di leggerlo, di sapere di cosa parlasse, il titolo mi aveva colpito subito e ho detto: Ancora una volta ha ragione perché il grande amore, le grandi passioni, passano tutte attraverso il dolore. Quante coppie non riescono a stare insieme però non riescono neanche a stare separati? Questo è il Metà amore metà dolore»

Ma tu ad esempio hai mai pensato di scriverne uno come fanno tanti colleghi artisti, su questi 45 anni di attività?

«Di cose da raccontare ne avrei veramente tante tante perché ho conosciuto tantissimi personaggi. Tanti aneddoti. Ogni tanto con gli amici racconto storie di Mogol, di come ci siamo conosciuti, di quello che mi diceva con Nell’aria, di quello che è successo con Gianni… potrei scrivere davvero non uno ma anche tre libri. Siamo tutti capaci di esprimere quello che abbiamo dentro, ma quelli che riescono ad appassionarti sono pochi. Io ho molto rispetto per questi autori, per il momento non ci penso.»

Marcella Bella 06_musicaintornoTra l’altro hai da poco ricevuto anche un premio che è il “Gattopardo Ibleo” nella sezione musica. Il premio è dedicato alla memoria dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa e Tancredi Falconeri che è nipote del Principe Fabrizio ne Il Gattopardo diceva che

“Se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi…”

«Certo. Ha ragione, una frase un po’ pirandelliana. Tu per sapere se stai bene o no devi provare a cambiare per capire che quasi sempre, era meglio come stavi prima. Perché nella realtà bisogna avere il coraggio di cambiare.»

Concludiamo parlando della “Serata Bella” da te ideata e condotta. Sono 5 le edizioni…

«Cinque edizioni dedicate alla grande musica italiana, ai grandi autori italiani che non dobbiamo assolutamente dimenticare perché anche i giovani devono conoscere i nostri Tenco, Battisti, Endrigo…c e ne sono tanti nella nostra musica. Per questo sono nate queste serate, con la grande orchestra live. Io ho fatto un po’ d’apertura in un certo senso a queste serate musicali televisive perché dopo le nostre Serate Bella, si sono aperti anche nuovi orizzonti in altre televisioni.»

Sanremo, anche se lo hai detto già in conferenza…

«Sanremo è ancora un punto interrogativo. Mi auguro di partecipare… speriamo

Voglio ringraziare di cuore Marcella che ha accettato con grande disponibilità e cortesia, di dedicarmi un po’ del suo tempo per Musica Intorno e, lo ammetto, le ho fatto alcune domande abbastanza inconsuete, comunque apprezzate nella loro “diversità” anche se a tratti “marzulliane”come abbiamo convenuto, ridendo assieme al termine di questa piacevolissima chiacchierata.

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Ben tornata dunque a Marcella con Metà amore metà dolore e in questa veste soulpop ricca di entusiasmo e ottimismo, due tra gli ingredienti fondamentali che assieme al rispetto, fanno una grande differenza nella musica e, soprattutto, nei rapporti umani. Del resto ce lo ricorda anche la strofa della stupenda L’ultima poesia: La vita è una bella donna che si dà, soltanto a chi la tratterà con più ottimismo.

Annalisa Belluco

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