ILENIA VOLPE. ENERGIA E PROFONDITÀ D’ANIMO “DISTURBANTEMENTE” ROCK

ILENIA VOLPEMondo al ContrarioRoma 18 Febbraio 2016«Disturbante è un aggettivo che mi sento molto bene addosso non facendone affatto un mistero la cantautrice romana.

«In “Il mondo al contrario” dico che mi piace la musica quando è crudele, quando cioè ti mette davanti a qualcosa che non vorresti vedere né sentirti dire,» precisando ancora Ilenia Volpe.

«Essere riuscita a comunicare il mio essere “disturbante” – fosse anche ad un’unica persona – mi piace molto. Mi dico: “Bene, ci siamo!”.»

E allora ci siamo, Ilenia: un concentrato di energia, di profondità d’animo, di riflessione… “disturbantemente” rock, mi si perdoni l’improprietà di linguaggio.

Ci ha raccontato quando… “una mattina d’inverno, dalla sua stanza, sente delle urla arrivare dal palazzo: una discussione tra due persone fende l’aria viziandola dell’ennesima violenza. Prende la chitarra e decide di non ascoltare più.”

Ilenia Volpe Mondo al contrario_musicaintorno

E con quella stessa chitarra, Ilenia Volpe, descrive l’amore – a suo modo. Quell’amore che spesso manca nella forma più basilare e più semplice. E narra di un Mondo al contrario, popolato di maledetta bellezza e Musica con la emme maiuscola. L’11 giugno al “Lilith” di Genova e il 17 al “Nessun dorma” di Roma. Ascoltatela!

 

Dal “Mondo indistruttibile” al “Mondo al contrario” di Ilenia Volpe. Una biunivoca corrispondenza?

«Sì, alla fine, pensandoci bene, questi due mondi corrispondono. Un mondo al contrario, una persona se lo costruisce addosso per rendersi ancora più forte e per proteggersi, quindi potrebbe diventare anche indistruttibile. Come vedi, è tutto molto collegato.»

Un viaggio intorno a tutto quello che c’è stato prima di noi e una corsa personale, sempre più veloce. Non hai mai gridato: “Fermate il mondo, voglio scendere”?

«Sì, tante volte! Forse con altri termini, ma mi è capitato di arrivare a questo desiderio, a questa forte volontà. Non è mai facile affrontare i rapporti con la società, con le persone: ci sono quelli, ad esempio, con cui non hai granché da spartire, ma ci devi stare ugualmente, magari in ambito lavorativo o quando esci di casa… Sì, mi è capitato!»

Un orizzonte di musica e parole, uno spaccato di vita in cui, “accidenti agli specchi, non ti ho visto mai bello così”. Qual è il sacrificio più grande che hai fatto in nome della “Maledetta bellezza”?

«Oddio, questa è una domanda bella tosta! La bellezza ti avvolge e travolge talmente tanto, che non ti rendi nemmeno conto di stare facendo un sacrificio. Nessun sacrificio da fare (perlomeno consapevolmente), ma si tratta di una conquista e un dono.»

Ancora uno sguardo che abbraccia i silenzi più grandi, a metà tra il bianco e nero, e il colore. Qual è il disagio – nella nostra società – che più ti spaventa?

«Paradossalmente, credo sia la sensibilità di ognuno di noi, che non corrisponde alla velocità con cui va avanti il mondo; sensibilità che viene scossa da una serie di episodi, di caratteristiche proprie del mondo. Un mondo che non ha tempo per le sfumature e sembra anzi non averne più; chi, invece, sta attento ai dettagli, a quelle sfumature, ai colori, alle differenze… spesso si viene a trovare a disagio, perché non trova uno spazio e un tempo per poterle vivere, per poterle esaminare e analizzare, per poterle confrontare con altre persone. È questo il disagio più grande!»

Riaccendere gli animi dei sensibili in rivolta e mille guerre da anestetizzare. Come armare questo esercito di formiche?

«L’esercito di formiche è già tutto armato, non ha bisogno d’altro. La mia era una metafora: degli esserini così piccoli e – in proporzione alla grandezza – tra i più forti al mondo, che mantengono il peso della vita grazie alle loro forze. Il concetto è semplice: ognuno di noi può fare la sua piccola personale rivoluzione quotidiana semplicemente con le proprie forze

ILENIA VOLPE Mondo al Contrario Roma 18 Febbraio 2016Volendo scegliere un aggettivo, sei stata appellata “disturbante”. È un vestito che ti piace? Come te lo senti addosso?

«Disturbante è un aggettivo che mi sento molto bene addosso. In “Il mondo al contrario” dico che mi piace la musica quando è crudele, quando cioè ti mette davanti a qualcosa che non vorresti vedere né sentirti dire. Ed essere riuscita a comunicare il mio essere “disturbante” – fosse anche ad un’unica persona – mi piace molto. Mi dico: “Bene, ci siamo!”.»

A parte Mozart… Con chi è che oggi vorresti prendere un caffè? Per raccontarvi che cosa?

«Con Mia Martini, che per me incarna la Musica con la emme maiuscola. Come il suo cognome. Prendere un caffè con lei sarebbe un sogno, in tutti i sensi. Le racconterei di quanto la sua Musica mi commuove e mi emoziona, e di quanto tanta gente – di lei – non abbia capito niente. Mia Martini è la bellezza!»

 

 

Gino Morabito

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