DAVIDE DE MARINIS, IL SUCCESSO DI UN GESTO COLLETTIVO

Non ci vuole molto per fare del bene con la musica: basta una voce intonata, un canale social, un bel motivo orecchiabile e tanti amici da coinvolgere. È ciò che ha fatto Davide De Marinis che, con la sua canzone Andrà tutto bene, ha mosso il web in nome della beneficenza. In collaborazione con la Nazionale Italiana Cantanti e la Onlus ‘Teniamoci per mano’ ha lanciato una raccolta fondi per acquistare un respiratore da donare al reparto pediatrico dell’ospedale di Formia.

Ciao Davide, complimenti per la tua iniziativa “Andrà tutto bene”. Raccontaci com’è nata.

«La canzone è nata per gioco all’inizio di marzo. Una mattina mi trovavo a gironzolare nel mio appartamento e ho cominciato a canticchiare un motivetto, “Io resto a casa, restaci anche tu…”. Giorno dopo giorno aggiungevo una parte e, nel giro di una settimana, avevo la canzone pronta. È nata poi l’idea di fare un video coinvolgendo tanti amici della musica. Ognuno da casa propria ha cantato un pezzettino. Vedendo che la partecipazione era così ampia, ho pensato che, in un momento come questo, fosse opportuno cogliere l’occasione per una giusta causa: dunque, i proventi ottenuti con i download del brano contribuiranno ad acquistare un respiratore per l’ospedale Dono svizzero di Formia.»

Hai creato una vera e propria mobilitazione, con decine di personaggi della musica e dello spettacolo che si sono prestati a postare video sui social. Cosa ne pensi di questo modo di comunicare?

«I social – e il web in generale – sono fondamentali, non possiamo più vivere senza. In questo momento poi hanno costituito l’unico mezzo per rimanere vicini e hanno contribuito alla riuscita di iniziative come la mia. È grazie ai social che sono riuscito a raccogliere tanta partecipazione. Infatti, tengo particolarmente a precisare che il progetto è a nome degli “Amici di Davide”. Sebbene io sia l’autore della canzone e il portavoce dell’iniziativa, si tratta di un gesto collettivo

Il mondo della musica è stato uno dei più colpiti, eppure sono partite tante iniziative di solidarietà proprio dai musicisti. Come farà questo settore a ripartire?

«Sono partite tante iniziative da chi fa musica e spettacolo perché gli artisti hanno uno spirito giocoso e istintivo: vogliamo aiutare con ciò che sappiamo fare meglio. E poi, si sa, la musica aiuta e unisce nei momenti difficili. Mi piace tanto l’idea che nel periodo di quarantena la gente sia uscita a cantare sui balconi, che si siano scritte canzoni, poesie e che ognuno, nel suo piccolo, abbia dato un po’ di spazio all’arte. Penso che questo settore vada aiutato a livello governativo, e non parlo dei cantanti e degli artisti famosi, ma soprattutto dei lavoratori dello spettacolo, quelli che stanno dietro le quinte.»

Come ti sei avvicinato alla musica? Chi erano i tuoi idoli e gli artisti a cui ti sei maggiormente ispirato?

«Il mio primo ricordo musicale mi riporta alle estati che trascorrevo da nonna Anna a Pozzuoli. Passavamo alcuni pomeriggi in camera, vista mare, con lei che cantava le canzoni napoletane. Era bravissima, il mio primo idolo musicale fu proprio lei. Poi iniziai gli studi di chitarra classica e a quattordici anni scrissi la mia prima canzone. Da allora non mi sono più fermato. Le mie ispirazioni provengono dal cantautorato italiano: De Gregori, Lucio Dalla e Battisti su tutti.»

 

La tua carriera è partita in chiave decisamente pop, con il tormentone Troppo bella del 1999, poi sei entrato in una dimensione più cantautorale. Il Davide De Marinis di oggi, invece, dove si colloca?

«Non ho mai avuto un’etichetta ben precisa. Per me il senso di fare il musicista è riuscire a regalare leggerezza, emozione e spensieratezza con una canzone. Se questo accade, ho raggiunto il mio obiettivo.»

A proposito di obiettivi, un bel piazzamento è stato quello nel programma “Tale e quale show” del 2019. Qual è il personaggio che ti è piaciuto di più interpretare e quello che ti è piaciuto di meno?

«La miglior interpretazione credo sia stata quella di Vasco Rossi. Quella più difficile – ma molto divertente – è stata l’imitazione di J-Ax. Mentre il personaggio meno riuscito è stato quello di Battisti, con mia grande sorpresa perché, data l’affinità musicale, pensavo fosse nelle mie corde. Parlando in generale, ogni personaggio interpretato mi ha lasciato qualcosa e rifarei tutto daccapo, per filo e per segno!»

Sei anche un pittore. Hai studiato all’accademia di Brera e realizzato alcune mostre. Dipingi ancora?

«Sì, dipingo ancora e l’ultimo quadro l’ho realizzato proprio nel periodo di quarantena. Non ero partito con un’idea precisa. Come sempre ho seguito un’intuizione e ho dipinto qualcosa che ricorda una città vista tramite delle sbarre. Il sentimento che provo guardandolo mi riporta al senso di chiusura e solitudine che abbiamo vissuto. Ma anche in questo c’è del positivo: ho deciso di mettere l’opera all’asta per dare un’ulteriore spinta al mio progetto di beneficenza “Andrà tutto bene”.»

Andrà tutto bene, Davide, ce lo auguriamo. E poi?

«Per il momento ho un unico obiettivo: donare il respiratore. Voglio concentrarmi solo su quello e riuscire nell’intento. Aiutatemi anche voi, ascoltate il brano, scaricatelo. A voi costa solo 1 € e non cambia la vita, ma a qualcuno potrà salvarla.»

Il brano è distribuito a scopo benefico su tutte le piattaforme digitali. È scaricabile a questo link https://orcd.co/andratuttobene al costo di 1 €. Inoltre, è possibile effettuare donazioni libere utilizzando l’Iban Biper Banca IT30Y0538701609000035058797 intestato a Partita del Cuore con causale Ospedale Formia Andrà tutto bene.

Facciamolo tutti e #AndraTuttoBene.

 

Federica Lauda

PDFStampa

Related posts