ALMAMEGRETTA, “ENNENNE TOUR”: MUSICA PER LA COESISTENZA!

 

Almamegretta1_musicaintornoLatino volgare per anima migrante, in una parola Almamegretta. Una cifra stilistica fatta di dub, reggae, funk elettronica e pop; un meraviglioso costrutto a ribollire nel calderone infinito della musica popolare del sud Italia, con geolocalizzazione napoletana.

Raiz & company ritornano – nella line-up originaria della band – con un titolo preso in prestito dall’acronimo coniato per registrare all’anagrafe chi nasce da genitori ignoti: EnnEnne. Dieci canzoni che risentono di diverse fonti d’ispirazione, benché al centro del loro mondo musicale permanga quella vena dub di matrice inglese.

Un nuovo progetto discografico, portato in tour a Bologna il 28 giugno; a Roma il 7 luglio, nella splendida cornice di Villa Ada; a Valle Piana il 20 luglio, in occasione del Giffoni Festival e giù giù fino al 20 agosto.

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«Ricercare gli elementi di convivenza, all’interno di estremismi sociali e culturali,» sottolinea Raiz, «credo sia il dovere di ogni persona e di ogni cittadino. Noi, modestamente – continuando il frontman degli Almamegretta – tentiamo di farlo con la musica, dimostrando che, sebbene lontani, ci si può incontrare

Anno 2016: un nuovo progetto discografico vede riunirsi la line-up originaria della band. Dagli esordi del 1988, nello storico “Diamond Dogs” di Napoli, chi sono oggi quegli Almamegretta? E poi sono davvero gli stessi?

«Nel tempo, abbiamo cambiato qualche formazione, ma il nucleo dei fondatori del gruppo c’è. Purtroppo, manca il nostro amato D.RaD, che ci ha lasciato non per sua volontà… Siamo cambiati tanto. Nei gusti musicali, ad esempio: prima eravamo un po’ più estremisti (come tutti i giovani); oggi siamo più aperti, rispetto a molte questioni. Abbiamo allargato orizzonti e, forse, mentalità.»

“Nescio Nomen”, come si registra all’anagrafe chi nasce da genitori ignoti, ossia “EnnEnne”. Espressione di una società spuria, senza riferimenti certi?

«Si tratta di una società consapevole che è necessario trovare degli elementi di convivenza. Ricercare quegli elementi, all’interno di estremismi sociali e culturali, credo sia il dovere di ogni persona e di ogni cittadino. Noi, modestamente, tentiamo di farlo con la musica, cercando di far convivere dei generi apparentemente agli antipodi e dimostrando che, sebbene lontani, ci si può incontrare su punti che ci permettano di coesistere, sia all’interno di un disco, sia nella vita di tutti i giorni.»

È un tempo nero, quello in cui avanza – inesorabile – la macchina del fango dei social. Come in un profondo medioevo culturale, chi viene gettato dentro al pozzo?

«Tutto e tutti! Tutte le sfumature, la ricchezza del dibattito e dell’incontro. Oggi – sui social – è tutto bianco o nero. Non fai in tempo a pubblicare qualcosa, che magari avrai subito cento detrattori pronti a insultare, senza darti la possibilità di spiegare. Prima era possibile dibattere e più facile incontrarsi attorno a un tavolo, in un’aula universitaria, tra amici in un bar… e, nella vita delle persone che si incontrano, è ancora possibile. Ma lì, in quello spazio apparentemente tanto democratico e così aperto, la vera comunicazione sta a zero!»

Almamegretta3_musicaintorno“Votta a passà”. La durezza del carcere che si scontra con un potenziale umano fatto di grande dignità…

«È un ambiente – quello di Scampia (come alcune zone degradate di Palermo, ad esempio) dove trovi, da un lato l’orrore, dall’altro – paradossalmente – persone di grande umanità… Racconto la storia vera di una ragazza, all’interno del carcere minorile, ritrovata in possesso di un grosso quantitativo di droga, che non era sua. Lei ha deciso di accollarsi tutto, con una dignità e con una lealtà senza eguali. Immaginiamo, per un attimo, il potenziale sociale che avrebbero quei ragazzi di Scampia, che si ritrovano – volenti o nolenti – a scontare una condanna per conto di altri.»

A proposito di disincanto cinico… Non è che di sogni si muore?

«Si può anche morire. Però, a volte, è meglio morire di sogni, che vivere una vita radicata nel cinismo!»

Gli Almamegretta, tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti, da parte del Club Tenco, e il gruppo più premiato in assoluto. La bellezza, a volte, arriva dalla stessa strada degli scugnizzi?

«Per quanto mi riguarda, viene solo da quella strada là! Sarà molto retorico e forse banale, ma penso proprio a quella famosa “università della strada”, come dicono al mio paese… In fondo, anche essere innamorati è molto banale. Ma, senza essere innamorati, il mondo finirebbe domani

 

 

Gino Morabito

 

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