AB QUARTET, UNA CONTEMPORANEITÀ DAL SAPORE ANTICO

Mescolano generi e atmosfere sonore differenti ottenute attraverso un sapiente uso dello strumento musicale. Sono gli AB Quartet, un quartetto milanese composto da clarinetto, pianoforte, contrabbasso e batteria con un’ottava alta di splendidi crotali. Pubblicano I bemolli sono blu per l’etichetta TRJ di Mantova, la seconda fatica discografica sulla quale ci confrontiamo con Antonio Bonazzo.

Le sonorità dell’album abbracciano una contemporaneità dal sapore antico, lasciando l’ascoltatore perennemente incuriosito e stimolato.

I bemolli sono blu, Debussy docet.

«I bemolli sono blu è una frase di Debussy, che scrisse in una lettera indirizzata all’amico poeta Pierre Louÿs. La concezione che i bemolle siano blu affonda le sue radici nella traduzione musicale reale, cioè sembrerebbe che per i musicisti ci sia un’associazione cromatica con quella musicale e che addirittura determinate sonorità diano la sensazione a fattori extra musicali, quali i colori, o ancora il freddo e il caldo.»

Nella copertina dell’album è raffigurata una mongolfiera che vola in un paesaggio surreale, come una congruenza sonora rispetto a quello che poi si andrà ad ascoltare nel disco.

«Quella mongolfiera rappresenta il modo in cui concepiamo la musica. Siamo in viaggio verso l’esplorazione musicale, cercando contaminazioni con altri generi. Il nostro percorso parte dalla musica classica e dal jazz ma arriva ad essere anche elettronica, quando la batteria suona come una drum machine, o ancora quando segue un groove che è proprio della trap.»

Si cambia ritmica, la musica di Debussy inserita all’interno di un panorama sonoro prettamente jazzistico. Mirabile espressione artistica ne è Serenade.

«Forse Serenade è il brano più sensuale dell’album. È stato complesso realizzarlo, poiché l’originale di Debussy dura solo due minuti, mentre il nostro pezzo ne dura circa sette. In quei due minuti originari ci sono delle parti di tema che ho dovuto tagliare e attaccare ad altre che ho composto io stesso, sennò formalmente il brano non funzionava più. Mi ricordo che quando finii di comporlo, tirai un sospiro di sollievo.»

L’idea portante del video è fortemente legata alla sensualità, alla sevillana, al flamenco.

«Elektromove, che ha realizzato il video, si è concentrato sulla ricerca di spezzoni di pellicola degli anni ‘20 e ‘30 di film muti e proibiti ai tempi. Il risultato ci è piaciuto molto. I volti degli attori del cinema muto sono pieni di espressività e, in generale, lo stile della Belle Époche si sposava bene con le note dense di Serenade.»

Traccia dopo traccia, le atmosfere sonore evocate dai brani contenuti ne I bemolli sono blu.

«Moon, il primo brano, è sicuramente in bianco e nero, languido e irreale; Movements invece è un pezzo velocissimo e frenetico, ma controllato; The five notes nasce da un istinto folle e profondamente ironico; Immagini dimenticate trasmette una calma placida, nonostante il finale sia veloce; Disharmonies è in rosa, una composizione sicuramente femminile, legata in qualche modo ai personaggi minori di Kafka.»

Per AB Quartet in fieri una collaborazione con il cantante sardo Reverse Context, e un terzo disco da tirar fuori dal cassetto.

«Si intitolerà Do ut des, con riferimento alla musica antica, ai canti gregoriani. Un progetto rischioso ma innovativo. E poi… l’altra notte ho sognato un pezzo…»

 

Marco De Meo

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