De La redazione –
Tra il deserto e le stelle c’è un suono invisibile. Da cercare. Alessandra Celletti pubblica “Ultraminimal – Piano essence”. Un viaggio sonoro nell’infinitamente piccolo. A spingerla il desiderio di recuperare l’essenza della musica, liberandola dal superfluo, da tutto ciò che è virtuosismo fine a sé stesso.
Per Alessandra Celletti la volontà di procedere in questa direzione tentando qualcosa di estremo. Prendere ogni singola nota del suo pianoforte e trattare ciascun suono come fosse il prezioso elemento di un processo alchemico. Il risultato è “Ultraminimal – Piano essence”, un album che vibra di risonanze interiori.
«Questo disco è una scommessa, o forse un vero e proprio azzardo.» spiega la compositrice «Mi piace muovermi nel mondo e nell’arte pensando che tanto non ho niente da perdere. L’unica cosa che voglio difendere è il mio desiderio di cercare.»
Alessandra Celletti
Pianista di fama internazionale, Alessandra Celletti ha all’attivo una carriera concertistica in Italia, Europa, Africa, India e Stati Uniti. Oltre venti produzioni discografiche e milioni di ascolti su Spotify. Diplomata al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, parte da una formazione classica. L’attitudine a sperimentare, tuttavia, moltiplica le sue esperienze con deviazioni interessanti anche nel campo del rock, dell’avanguardia e dell’elettronica. Tantissime le collaborazioni con artisti italiani, da Gianni Maroccolo a Claudio Rocchi, ai Marlene Kuntz, a Franco Battiato. E non mancano neppure i featuring internazionali, tra cui quello con il mitico Hans Joachim Roedelius, pioniere dell’elettronica tedesca con Brian Eno e i Cluster.
Nell’estate del 2013 è protagonista dell’audace scommessa “Piano piano on the road”, portando il suo pianoforte in giro per l’Italia a bordo di un camion. L’intero itinerario, finanziato grazie a un entusiasmante crowdfunding, diventa un documentario selezionato in concorso all’“Edmonton International Film Festival” in Canada e allo “ZagrebDox” in Croazia. Anche il trailer riscuote un notevole successo aggiudicandosi la 21ª edizione del “Premio Roma Videoclip – Il cinema incontra la musica”. Nel 2016 è ospite del “Romaeuropa Festival” con il progetto “Working on Satie” insieme all’artista figurativo Onze. Un lavoro pubblicato in cd e dvd in concomitanza con il debutto – sold out – alla manifestazione.
Diverse le attività, a cui Alessandra Celletti si dedica negli ultimi anni. Preminente la composizione di colonne sonore per i documentari dell’Istituto Luce, tra cui “Nel nome di Antea” per la regia di Massimo Martella. Nella vasta produzione discografica della pianista, merita un posto di rilievo il vinile colorato in tiratura limitata di cinquecento copie numerate “#cellettiblue”. E ancora “Love animals”, progetto musicale “quasi pop” in collaborazione con la videoartista Paola Luciani, e la recente “Crescent moon”. Quest’ultima è una composizione per quartetto d’archi eseguita in prima assoluta a Londra nell’ambito del “Planet Tree Music Festival” su invito del compositore Lawrence Ball.
Nel 2020 nasce “Experience” che la vede protagonista di un viaggio in solitaria suonando lungo i corsi d’acqua del Friuli Venezia Giulia. Due anni dopo realizza la colonna sonora per il documentario prodotto dalla Rai “Enrosadira: donne, innovazione e streghe”, partecipando anche alle riprese in veste di attrice. Nel 2023 incontra il musicista e videomaker di origine eritrea Dario Zaid. Insieme danno vita a “Trittico”, un progetto visionario di musica e immagini, nel quale Zaid dipinge con la sua videocamera tre performance pianistiche della Celletti. Riprese alla luce di tre colori fondamentali: il rosso, il blu e il giallo. Nel 2024 “il più bel segreto della musica italiana” – com’è stata definita l’artista romana – pubblica “Ultraminimal – Piano essence”. Un viaggio sonoro nell’infinitamente piccolo, con ottimi riscontri di pubblico e critica.