JOVA FOR PROF! PER CASO… ALLA FESTA DEL CINEMA

lorezo-jovanottifdc-01_musicaintornoSuccede per caso. Succede che, superata la delusione post mancato invito alla festa di Jova per i suoi 50 anni” – sì, da fan storica ci speravo – visito (sempre per caso) il fan gruppo Facebook e mi imbatto nella foto di un biglietto con la scritta “Incontro con Jovanotti alla Festa del Cinema il 16 ottobre”.

La prima reazione è quella di un sorrisino cinico autoconvincente, roba tipo: “Figuriamoci quanto costa, anzi costava il biglietto, non ce ne saranno mica più, e poi Roma non è proprio dietro l’angolo”. Il computer rimane acceso e scatta la mano – prensile – cellulare – invio di un messaggio (a caso) su WhatsApp. Fatto.

Rome Film FestivalUn incontro di domenica pomeriggio, poi, significherebbe prendere un aereo la mattina e ritornare a casa la sera, il lunedì si lavora, mica si fa vacanza. Ecco! Che poi per un volo, con orari obbligati, la cifra lievita; il biglietto dell’incontro con Lorenzo lo compro, ma mica perché ci vado, giusto per postare la foto anch’io, dopotutto lo amo da circa venticinque anni. Ecco.

Il volo da Catania è puntuale, l’arrivo all’“Auditorium Parco della Musica” è un po’ anticipato dalla scelta – personalissima – di corse e treni, non si sa mai il traffico e poi Jovanotti è uno che sta sempre una spanna avanti agli altri. Questo l’ho sempre saputo. Sarà puntualissimo sul red carpet, mica posso farmi attendere io.

Sì, perché il biglietto prevede pure la sfilata di Lorè che, quando – puntuale – mi passa davanti in mezzo alla folla (per caso, mi piazzo in prima fila), mi coglie con un “moscerino” dentro la retina e il volto solcato di lacrime – per il “moscerino”, ovviamente – e trova pure il tempo per firmarmi la cover del telefono: “Jova”, scrive. Il “moscerino” non mi abbandona per tutto il tempo, mannaggia.

La delusione post-mancato-invito- alla- festa comincia a passare.

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La Sala Sinopoli è piena di “incontri casuali” con i fans (si sentono accenti di tutta Italia); Lorenzo Cherubini è seduto su una poltrona rossa, intervistato dal direttore della “Festa del Cinema” Antonio Monda.

lorezo-jovanottifdc-04_musicaintornoPrendo appunti al buio, senza guardare il foglio e “col moscerino nell’occhio”. Non riesco a smettere di sorridere – in lacrime – e credo pure di aver parlato da sola. Che poi Lorenzo, pur avendo fatto il compleanno da poco, il regalo lo fa a noi, scegliendo quindici spezzoni di film importanti per la sua vita…

Alcuni, (impossibile nasconderlo) li conosce solo lui: “Forse vi sarà capitato di non vedere questo film, anch’io non l’avevo mai visto prima di vederlo”. In effetti, quel film russo in banco e nero che dura quattro ore ci sarà sfuggito, ma se a te piace è ok. Siamo tutti lì per un cantante, ma Lorè mette una gamba sul bracciolo della poltrona, balla da seduto e diventa professore di cinema.

lorezo-jovanottifdc-05_musicaintorno“Mi piacciono le scene di distruzione, sono liberatorie come il rock – dice lui mentre ci fa vedere ‘Altrimenti ci arrabbiamo’, ‘Kill Bill’ e ‘Mad Max’ – funziona come fanno i bambini che rompono tutto, perché poi da adulti invece si deve costruire”.

Jova-prof ci insegna, poi, che “orrore fa rima con amore”…

… che “La febbre del sabato sera” l’ha visto “illegalmente” (“il film era vietato ai minori di 14 anni e io ne avevo 12, ero alto ed entrai in sala”), e che il bambino de “I 400 colpi” di Truffaut assomiglia tantissimo a lui da piccolo. A un certo punto si ferma: “Se vi sto annoiando, potete anche mandare dei messaggi su WhatsApp”, dice lui, a noi, che abbiamo quasi dimenticato cosa sia un cellulare (la cover, però, è ben conservata come una reliquia), che invece di guardare lo spezzone sullo schermo guardiamo lui che si gasa con la scena finale di “Stand by me”: “Questo film a mia figlia è piaciuto – ci confessa – ‘I Blues Brothers’, invece, non l’hanno emozionata”.

Jovanotti sul Red Carpet del Festa del Cinema di Roma 2016

L’incontro a un certo punto finisce, ci metto un po’ a farmene una ragione e, quando me ne vado, dimentico il giubbotto sulla mia poltrona con il biglietto aereo del ritorno. A casa poi ci torno (sempre in compagnia del “moscerino”) e finisce che mi viene pure l’ispirazione per scrivere un pezzo come spettatrice, per caso, di Jovanotti alla “Festa del Cinema”. Cosi è successo. Quando si dice il destino…

 

 

Valentina Chisari

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