AMORE E FURTO A CATANIA

 

Musica: De Gregori, in sguardo puro di Dylan c'è realtàGambe divaricate e piedi saldi sul palco, come a lasciare intendere da subito un equilibrio preciso. Così Francesco De Gregori si presenta al pubblico catanese nella tappa di Amore e Furto Tour 2016.

 

 

 

 

 

 

 

Il pubblico riconosce il “Principe”, sebbene le canzoni della prima metà della scaletta portino la firma di Bob Dylan – l’amore e il furto –, riferimento per il cantautore romano sin dagli esordi nei primi ’70. Via della Povertà (traduzione di Desolation row) apre il gruppo delle otto canzoni americane senza che nessuno soffra i dieci minuti e mezzo del racconto musicale, complici i raffinati arrangiamenti che la band, capitanata dal bassista Guglielminetti, ha preparato per ogni pezzo della serata. De Gregori rompe il ghiaccio dopo il terzo lungo applauso e saluta presentando il leggio nel quale cerca il conforto per non danneggiare in alcun modo i testi del suo idolo d’oltreoceano, dice. La prima parte dello spettacolo si chiude con otto gradimenti certi. Ma il meglio inizia dopo la pausa: la sorpresa di una abbondante mezza scaletta diversa per ogni data del tour accende di curiosità le orecchie dei presenti. È A Pa’, la canzone dedicata a Pasolini, ad assicurarsi la prima gioia. Quando, poi, è il turno della bellissima Santa Lucia, il pubblico la fa accomodare per intero nel silenzio del godimento, fino alla coda che riporta a Come è profondo il mare, in memoria dell’amico Dalla. La chiudono alcune urla di approvazione: iniziano le richieste.

Francesco De Gregori 2_musicaintorno

Ma l’artista, con l’eleganza che lo contraddistingue, va dritto per il suo sentiero programmato, e che a fine concerto appare chiaro nel foglio di carta fotografato per i fan dei social. Uno alla volta i successi si danno il turno nel ripasso di una carriera giocata sempre nella ricercatezza poetica dei testi mai banali e delle musiche dirette al cuore: Generale, Caterina, La storia, Pablo e Rimmel emozionano. Quando il pubblico è passato dall’incanto all’entusiasmo è già la fine. Per fortuna il bis è doppio: In onda e, in chiusura, la spumeggiante Fiorellino #12&35, una festosa versione blues di Buonanotte fiorellino che ancora si rifà a Dylan. Il cerchio è quindi chiuso. Saluti. Non c’è spazio per tutti i desideri e ci si rassegna ad eventuali altre date, o al canticchiare al ritorno a casa i brani non suonati, La donna cannone su tutti. Perché, va detto, si ama per sempre anche l’amore non corrisposto.

 

Giuseppe Sanalitro

 

 

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