LORENZO JOVANOTTI CHERUBINI, AUTOBIOGRAFIA DI UN LIBERO SOGNATORE

Al giro di boa dei cinquanta Lorenzo Jovanotti Cherubini ha indossato una varietà di vesti ancora più variopinta e festosa dei suoi abiti di scena, conservando intatto quello sguardo da ragazzo che sogna. Dj nei locali romani degli Ottanta, astro nascente nelle tivù musicali Nineties, cantautore, pittore, scrittore, personalità artistica a tuttotondo con la passione per la bicicletta.

Tra gennaio e febbraio del 2020 pedala in solitaria per 4000 km, dalla costa del Cile al deserto di Atacama, per giungere fino all’Argentina, la pampa e Buenos Aires. Al ritorno dal suo viaggio troverà un’Italia paralizzata in casa. Ma andiamo con ordine.

I primi album, sotto le ali di Claudio Cecchetto, sono un concentrato di divertimento, spensieratezza e influenze estere che spaziano dalle culture urbane di rap e hip hop al rock, allo ska e alla italian dance. Il tema della festa resterà presente lungo tutto il cammino di Lorenzo ma se, agli esordi è un inno al divertimento e alla spensieratezza tipici di quell’età, con il passare degli anni è diventato un fare festa inclusivo, multiculturale; un pacifista inno all’amore, alle origini, alla condivisione.

La natura e i viaggi sono un altro degli elementi portanti della sua vita e del suo percorso artistico, avendo per contenuti, da un lato l’impegno sociale, dall’altro l’amore, che sia per una donna, per la figlia, per il fratello scomparso, per la madre o per la natura. L’amore salvifico anche, come unica soluzione ai problemi che affliggono il mondo, che abbatta barriere, neutralizzando guerre e sofferenze.

Lo abbiamo visto esordire nel team di Radio Deejay alla fine degli anni ‘80, pubblicare l’album Jovanotti for President e la prima hit Gimme five. Era il 1988. L’anno successivo arriva la conferma con La mia moto, che venderà 600.000 copie, e Giovani Jovanotti, nel 1990, prosegue su quella strada spensierata con brani come Ciao mamma e Giovane sempre, ma lascia già intravedere l’embrione di un approccio più introspettivo e cantautoriale con Gente della notte.

Con l’uscita di Una tribù che balla, nel 1991, assistiamo a un nuovo esordio. In un’intervista con Red Ronnie, Vasco Rossi dichiara: «Secondo me Jovanotti comincia adesso». Iniziano ad apparire nei suoi testi i temi dell’impegno politico e sociale, che caratterizzeranno marcatamente il seguito della carriera. Nel 1992 realizza Cuore, un brano in memoria di Giovanni Falcone. Nello stesso anno esce Lorenzo 1992, quasi ad affermare la sua completa identità. Sulla stessa scia nel ‘94 vede la luce Lorenzo 1994, anticipato dal singolo Penso positivo. Sempre da quell’album sono tratti Piove e Serenata rap, che si classifica come brano più trasmesso in Europa e in Sudamerica. Pubblica inoltre il secondo libro, Cherubini; nasce la sua etichetta Soleluna e parte in un tour europeo con Pino Daniele ed Eros Ramazzotti. L’anno seguente il fischio de L’ombelico del mondo preannuncia l’uscita di Lorenzo 1990-95.

L’album del 1997L’albero, segna una nuova svolta nel sound Jovanotti con una predominante stilistica etnica e world music, e con un ulteriore approfondimento dei testi. Viaggia per il mondo, attraversando la Patagonia in bicicletta. È lì che scrive Stella cometa. Nello stesso anno diventa padre di Teresa, alla quale dedica Per te, uno dei successi di Capo Horn (1999). Nell’album compare anche Un raggio di sole, con cui vince il Festivalbar. Insieme con Piero Pelù e Luciano Ligabue scrive e canta Il mio nome è mai più, i cui proventi vengono devoluti ad Emergency. Il video viene diretto da Gabriele Salvatores ed è il singolo più venduto in Italia quell’anno.

Arrivano i Duemila e con Salvami affronta i temi del pacifismo, della globalizzazione, dell’ambientalismo. Il testo verrà citato da Tiziano Terzani nell’introduzione alle sue Lettere contro la guerra. L’album Buon sangue, nel 2005, conferma la maturità raggiunta dal cantautore e vola diretto al primo posto in classifica, grazie anche al successo dei singoli (Tanto)³ e Mi fido di te. Nell’ottobre del 2007 la vita di Lorenzo è segnata dal tragico incidente in cui perde la vita suo fratello Umberto. A lui dedica Fango, che si aggiudica il premio come miglior testo alla prima edizione del Premio Mogol; mentre il secondo singolo, A te, è una dedica alla moglie Francesca. Entrambi i brani sono contenuti nell’album Safari, uscito nel 2008 con la partecipazione di Ben Harper alla chitarra. Safari viene eletto miglior album del decennio da Rockol.it.

Insieme all’amico Giuliano Sangiorgi dei Negramaro raduna cinquanta musicisti per Domani, un brano in favore dei terremotati in Abruzzo. A gennaio del 2010 pubblica Baciami ancora, per l’omonimo film di Gabriele Muccino, aggiudicandosi il David di Donatello come migliore colonna sonora originale. A novembre esce Viva tutto!, libro formato dalla corrispondenza fra Jovanotti e il filosofo Franco Bolelli, a cui segue Tutto l’amore che ho, il singolo che preannuncia Ora. Il secondo estratto, Le tasche piene di sassi, dedicato alla scomparsa della madre, vince la quarta edizione del Premio Mogol. Siamo nel 2011 e Lorenzo si spinge verso sonorità più contemporanee, con una ricerca personale e l’uso di macchine, campionatori e tastiere. A maggio dello stesso anno esce il singolo Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, ed è un’esplosione di vita!

Il 2012 pubblica Lorenzo in concerto per Jovanotti e orchestra, testimonianza del live tenuto nella suggestiva cornice del teatro Antico di Taormina. Il 22 settembre prende parte all’evento di beneficenza Italia loves Emilia, in favore dei terremotati di quelle terre. A novembre esce Backup – Lorenzo 1987-2012, la raccolta che celebra i 25 anni di carriera dell’artista. Sabato anticipa Lorenzo 2015 CC: trenta brani racchiusi in un doppio cd. Dall’album sono stati estratti anche i singoli Gli immortaliPieno di vita, E non hai visto ancora niente, Ragazza magica e L’estate addosso, che lo vedrà nuovamente collaborare con il regista Gabriele Muccino. Il 26 luglio 2015 si esibisce al fianco di Eros Ramazzotti al San Paolo di Napoli, per omaggiare l’amico Pino Daniele, morto sei mesi prima.

Il 1° dicembre 2017 dà alle stampe il quattordicesimo album di inediti Oh, vita!; mentre il 2019 è l’anno del Jova beach party: un progetto imponente, unico nel suo genere, in cui Lorenzo si esibisce su spiagge attrezzate appositamente, di fronte a decine e decine di migliaia di persone. Non è solo un concerto ma una grande festa, o un mini festival con un solo artista in scaletta: un padrone di casa che fa partecipare ospiti d’eccezione, celebra matrimoni, ama sorprendere la folla in ascolto.

Tra gennaio e febbraio del 2020, la passione di Lorenzo per la bicicletta e i grandi viaggi lo portano a pedalare in solitaria per 4000 km, dalla costa del Cile al deserto di Atacama, per giungere fino all’Argentina, la pampa e Buenos Aires. Al ritorno dal suo viaggio troverà un’Italia paralizzata in casa. A tal proposito Jovanotti ha commentato: «Mai come oggi è chiaro a tutti che la nostra vita è un grande viaggio pericoloso nell’ignoto, anche stando seduti a casa». L’avventura su due ruote è trasmessa nel docu-trip Non voglio cambiare pianeta. E noi stiamo con Jova.

 

Ginevra Baldassari

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