GIANNA NANNINI, UN’ANIMA LIBERA FUORI DAGLI SCHEMI

Gianna Nannini01_musicaintornoDove la società si dimostri essere poco dinamica a mutare i propri modelli (ove sia necessario), contro certe convinzioni che oramai si sono radicate nel sentire comune, lì intervengono la vis dissacrante e l’azione rivoluzionaria scomode di un autore.

Nata a Siena il 14 giugno 1956 e (con oltre venti dischi e dieci milioni di copie vendute in tutta Europa)…

… considerata l’emblema del rock italiano, Gianna Nannini risponde, grazie alla sua storia personale, voce, purezza, onestà intellettuale e «anarchica personalità» a questa definizione-funzione anti borghese, pur essendo con la sua popolarità e il suo status sociale parte del sistema (anche il buon Pasolini ne era cosciente). Tre episodi esemplificativi.

Gianna Nannini06_musicaintorno1979, esce l’EP “California”. In copertina, a simboleggiare una rivoluzione post sessantottina ancora in fieri, a favore di un rinnovamento culturale, civile, sociale e politico sul ruolo delle donne e del loro diritto al piacere sessuale, abbiamo la Statua della Libertà che stringe – al posto della torcia – nientedimeno che un vibratore.

1994, nonostante i numerosi impegni, la Nannini si laurea all’Università di Siena con 110 e lode.

Il 23 agosto 2010 diventa di pubblico dominio la gravidanza dell’autrice e si scatena un dibattito su quello che viene definito come un desiderio irresponsabile. Il 17 novembre dello stesso anno su Vanity Fair l’artista si fa ritrarre con tanto di maglietta con scritto “God is a woman”.

Infine, in un trittico tipicamente antiborghese, la Nannini partorirà il 26 novembre 2010 a 54 anni senza marito, da sola, in età proibita e – in aggiunta – prevedendo anche per la figlia (Penelope), in nome della libertà di scelta di religione, un battesimo rock, quasi un rito civile e pagano. Questo per quanto concerne la personalità e il grado di incisività sul tessuto sociale dell’autrice.

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Per quanto riguarda la produzione artistica, invece, prenderemo in considerazione due lavori su tutti. L’EP “Aria”, uscito nel 2002 e composto da 13 tracce, risulta essere il risultato di un project work estremamente complesso e ambizioso, sinergia perfetta tra testi e musica, in cui, le sfumature noise di un rock pop elettronico moderno, futuristico e futuribile si fondono concretamente con le ruvide consistenze sonore rock e le morbide e accattivanti melodie pop-sinfoniche; il tutto coadiuvato dall’uso del vocoder, dei synth, degli archi, degli strumenti in generale e da un profondo lavoro di scrittura frutto della collaborazione tra la Nannini e Isabella Santacroce (scrittrice pulp-cannibale).

Gianna Nannini03_musicaintornoNello specifico il lavoro di produzione artistico, oltre che dalla Nannini viene, curato da Armand Volker (musicista, produttore, chitarrista, ingegnere del suono); inoltre quest’ultimo insieme a Christian Lohr (tastiera e synth) e Sartori sono gli ideatori, l’anima del suono noise e sinfonico dell’intero album. Testi di Nannini, Santacroce; musiche di Nannini e del trio underground catanese Raffaele Gulisano (basso), Tommaso Marletta (chitarra), Davide Oliveri (batteria), eccetto le tracce 3 (Aria), 6 (Immortale), 8 (Meravigliosamente crudele) con testi sempre di Nannini, Santacroce e musiche invece di Sartori e Nannini.

“Cazzi miei”: il racconto delle tante vite dell’artista, fra canzoni, trasgressioni e viaggi dentro e fuori di sé.

Questo libro è la storia di come Gianna Nannini – dopo una serie di episodi drammatici della sua carriera – ha saputo ritrovare la grinta per ricominciare a vivere e lottare, e per mantenere la propria indipendenza artistica, difendendola dalle pretese dell’industria discografica.

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«È primavera, pare, c’è un ciliegio che sembra bianco… Non so cosa sia un ciliegio ma sicuramente fa le ciliegie quando i fiori se ne vanno. Forse anch’io sono un ciliegio. Mi arrampico dentro di me per salire su, per vedere il cielo più vicino.»

 

 

Orazio Andrea Ricca

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