Ogni tanto, quando si può, si esce magari, si prende la macchina e si fa un giro per ricordarsi la fisionomia della città e del paesaggio circostante. Strade, auto, motorini, pedoni coglioni con grave deficit neurale (cosa che anche gli altri in macchina pensano di te quando sei a piedi), edifici, villette, insomma aria finalmente.
Poi, all’improvviso, ti viene un’idea quasi istintiva, tanto per aumentare un po’ il pathos dell’anima, accendo la radio, cambio stazione in cerca di qualcosa di aggressive e quindi fruscii, voci appena accennate, cantanti, pubblicità e quant’altro fino a quando il mio orecchio musicale zompa sorpreso.
Sintonizzo meglio, timbro e stile inconfondibili ormai familiari come la voce e il modo di fare di una persona cara, spunta Eros Ramazzotti, il ragazzo “nato ai bordi di periferia” in terra promessa, ovviamente tutt’altro che aggressive, ma comunque molto ispirato.
Seguendo istituzionalmente la biografia ufficiale, classe 1963, il nostro inizia sin da ragazzo a interessarsi di musica, ma ufficialmente il suo esordio risale al 1981, quando partecipa al concorso Voci Nuove di Castrocaro con un brano rock ‘80, scritto di suo pugno, grazie al quale ottiene il primo contratto con l’etichetta DDD.
1982, primo singolo “Ad un amico” e, nel 1984, il successo, dopo il trionfo fra le giovani proposte a Sanremo con “Terra promessa”, brano scritto da Eros insieme a Renato Brioschi e Alberto Salerno (co-autore del testo), pubblicato dopo in tutta Europa e anche in spagnolo, a dimostrazione dell’indole internazionale dell’artista.
Poi di nuovo a Sanremo, sezione Big, nel 1985, con il brano “Una storia importante”, contenuto nell’album d’esordio “Cuori agitati”, con il quale arriva al sesto posto; il pezzo vende in tutta Europa. Nel 1986 infine, con il brano “Adesso tu” contenuto nell’album “Nuovi eroi”, l’autore vince, al secondo tentativo, nella sezione Big, il Festival. Compresa l’edizione del 1984, tre partecipazioni in tutto.
Da qui in poi una storia che è ormai patrimonio della cultura popolare pop italiana e non solo, fatta di successi, oltre trent’anni di carriera (ripercorsa nel libro “Grazie di cuore”, edito da Rizzoli), milioni di copie vendute in Italia e all’estero, collaborazioni con artisti di fama internazionale ed interesse dei mass media e di centinaia di giornalisti a livello mondiale.
Ma al di là dei numeri, quella di Eros è una storia di continua crescita, di un coerente e progressivo labor limae, in sostanza una questione di stile e di qualità artistica.
Autore, produttore, musicista e interprete anarchico quanto basta, ironico, enigmatico, apparentemente guascone, in realtà profondamente riflessivo e umile e dotato di un timbro e uno stile perfettamente riconoscibili, oltre che di una voce sempre perfettamente dosata e senza inutili virtuosismi.
L’ultima sua fatica, “Perfetto”, esce il 12/5/2015 per la Universal Music Group ed è frutto di un complesso lavoro autoriale. Nello specifico: la musica dei brani è di Eros e Claudio Guidetti, tranne due pezzi, in cui, oltre a loro, abbiamo Gino Pacifico in “Tra vent’anni” e Gary Kemp in “Buon Natale (se vuoi)”; mentre per quanto riguarda i testi quasi tutti sono di Eros, Francesco Bianconi, Kaballà eccetto “Sbandando” (unico pezzo monoautore) di Mogol; “Un’altra estate”, “L’amore è un modo di vivere”, “Tu gelosia”, “Sei un pensiero speciale” (di Eros e Federico Zampaglione) e infine “Tra vent’anni” (di Eros e Gino Pacifico).
Singolare la copertina frontale del cd con un cerchio che contiene il logo di Eros e il titolo “Perfetto”; quest’ultimo, in particolare, ha la E e la R graficamente voltate a sinistra invece che a destra rispetto allo sguardo dello spettatore, mentre, al di fuori del cerchio, troviamo un Eros arcuato che ne segue la linea vestito elegantemente in scarpe da tennis. Forse un gioco ironico tra i concetti di perfezione e imperfezione.
Album asciutto, però complesso, sia musicalmente, sia testualmente, pur nella sua apparente semplicità. In generale prevale il pop rock con molte ballad e svariati argomenti; in particolare nei brani gli intro sono in prevalenza di chitarra acustica (sia a sei che a 12 corde) e di chitarra elettrica distorta o con wah wah; mentre, per quanto riguarda le variazioni da questo schema, citiamo “Rosa nata ieri”, pop ballad con intro di piano che è come una lettera di un padre a una figlia;
“Il viaggio”, pop ballad con intro di piano che tratta i percorsi ideali dell’anima nell’immaginario degli autori; “Buon Natale (se vuoi)”, pop ballad gospel con intro di chitarra elettrica arpeggiata e di piano, come una intensa preghiera di Natale; “Tra vent’anni”, pop ballad intro di piano e poi piano e tastiere e qualche colpetto di chitarra per tutto il pezzo senza ritmica, utopia temporale degli autori; “Vivi e vai”, pop leggermente rock intro di tastiere, il credo ideale degli autori.
Infine, per ulteriori specifiche sulle questioni di genere, intro e temi trattati, sottolineiamo altri tre brani a titolo esemplificativo: “Alla fine del mondo”, pezzo country folk rock con intro di chitarra acustica a sei corde, essenza e filosofia di vita per gli autori; “Il tempo non sente ragione”, pop rock più aggressive con intro di chitarra elettrica leggermente distorta, che esprime la forza del tempo; “Un’altra estate”, pop funky intro chitarra elettrica con wah wah, due amanti in una tenera estate.
Invece i pezzi “Perfetto” (intro chitarra acustica a 12 corde), “Sbandando” (intro chitarra wah wah), “Sogno N. 3” (intro chitarra acustica a 12 corde), “Tu gelosia” (intro chitarra acustica a 12 corde), sono tutti pop leggermente rock mentre “L’amore è un modo di vivere” e “Sei un pensiero speciale” sono pop Ballad con intro di chitarra acustica a 12 corde.
Riprendono intanto gli show del “pERfetto World Tour 2016”: noi di Musica Intorno vi segnaliamo l’imperdibile concerto-evento del prossimo 15 settembre al Teatro Antico di Taormina (il tour, prodotto da Maurizio Salvadori e Trident Music, è organizzato in Sicilia da Giuseppe Rapisarda Management): la prima volta dell’Eros nazionale – on stage – in una location tra le più suggestive al mondo, per un’unica data speciale. Godetevi il viaggio…
Orazio Andrea Ricca