TUTTO TRANNE L’ESSENZIALE, RICERCATE SPERIMENTAZIONI SONORE DEI DI VIOLA MINIMALE

Di Gino Morabito

Il Dna. Alcuni studiosi ritengono sia fondamentale per poter leggere il futuro di un essere umano, magari di una band… I Di Viola Minimale hanno i tratti inconfondibili di chi ci sa fare con la musica, la sentono nelle vene e nella testa. Pubblicano Tutto tranne l’essenziale, una raccolta di sei brani che vede la luce il 18 marzo 2022.

Il viaggio inizia nell’estate del 2019 sulla scia della radio fantasma russa UVB-76 che dal 1973 continua a trasmettere un segnale simile ad un ronzio sempre uguale a sé stesso. I pensieri si diramano stimolando la composizione dei primi testi. Dappoi i brani si impregnano di paesaggi densi di ricordi sovietici, quelli a nord dell’Ucraina, dove la natura si è riappropriata del suo spazio trovando il modo di reagire alla distruzione. In quel caso, il cambiamento è stato repentino, necessario, dettato da un evento scatenante. Proprio mentre i Di Viola Minimale producono i brani che faranno parte di Tutto tranne l’essenziale, il mondo è costretto a piegarsi a un nuovo cambiamento. Radicale, spaventoso, su scala globale. Ora le canzoni si muovono all’interno di ambientazioni parallele ma accomunate da notevoli analogie, come attraversando un ponte spazio-temporale che collega idealmente aprile 1986 e marzo 2020.

Non è un caso se Radionuclidi sentimentali inizia con due voci che si sovrappongono, quella del messaggio di evacuazione della città di Pripyat nel 1986 e l’altra dell’allora premier Giuseppe Conte nel 2020, né se Tutto il frastuono della sospensione propone dei campioni di UVB-76, contestualmente al concetto di indebolimento del pensiero umano, e Giocattoli (stanchi) russi è il brano d’apertura del disco, o ancora se Ganzfeld e Scoby hotel fotografano degli scenari di vita circoscritta dentro le mura domestiche. Non è un caso se, parafrasando l’aforisma di Oscar Wilde “niente è più necessario del superfluo”, questo nuovo lavoro in studio prende il nome di Tutto tranne l’essenziale.

Sei brani che i Di Viola Minimale hanno composto e registrato tra l’estate del 2019 e l’autunno del 2021. Ciascuna traccia con una propria identità forte, rappresentata mediante una diversa illustrazione realizzata ad hoc da Alessandro La Cognata. Il suono è curato da Carlo H. Natoli con missaggio e mastering effettuati presso il Rooftop Studio di Londra.

Un progetto discografico ricco e dalla personalità spiccata e chiara, ricercato. Così come i due lavori precedenti, che affrontano anch’essi il tema del cambiamento ma con approcci differenti. Testi affilati, musiche funzionali al messaggio da trasmettere, espliciti i riferimenti alle lean production. Il 17 aprile 2015 esce Niente fascino, il cui risultato finale è quasi riconducibile a un manuale che promuove il cambiamento come unica soluzione possibile ad una crisi sistemica. Un percorso interiore e profondo, intimo e tendente all’ottimismo caratterizza invece La dinamica degli addii, pubblicato l’8 dicembre 2018. Le ambientazioni verdeggianti dei paesaggi della copertina rispecchiano l’umore proattivo dell’album che tuttavia si conclude l’attimo prima del cambiamento.

Con la volontà di indagare tematiche fortemente legate al “sé” e l’impatto emotivo lasciato a composizione e arrangiamenti che funzionano efficacemente, i Di Viola Minimale rappresentano una delle scintille più brillanti dell’attuale panorama underground italiano con dinamiche e situazioni musicali in cui perdersi e ritrovarsi a seconda della necessità e che lasciano ottimi spunti per live di livello, durante i quali concedersi ulteriori sperimentazioni. Ancora un punto messo a segno in una carriera on stage da vent’anni.

Biografia

Di Viola Minimale nasce a Ragusa nel marzo 2004 da un’idea di Davide Cusumano (autore e compositore dei brani) che avvia il progetto artistico con l’obiettivo di fotografare emozioni, percezioni e fatti vissuti nel quotidiano. Col tempo la band ha goduto dell’alternarsi di diversi musicisti, sino a giungere all’attuale formazione con Andrea Sciacca (batteria e percussioni), Davide Cusumano (chitarra e voce), Giulio Di Salvo (chitarra) e Salvo Pepi (basso). Insieme danno vita a performance cariche di energia anche quando il progetto si esprime attraverso ballate destrutturate, a tratti psichedeliche.

Stilisticamente riconducibili ad una fusione tra noise rock, psichedelia e forma canzone, i Di Viola Minimale hanno sempre proposto pezzi propri, alternando spettacoli live a produzioni in studio, sperimentando ininterrottamente nuove soluzioni stilistiche che li hanno portati a musicare anche uno spettacolo teatrale. Dopo cinque lavori in studio ed altrettanti videoclip, il 18 marzo 2022 vede la luce Tutto tranne l’essenziale.

 

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