“YOU AND I”, JEFF BUCKLEY

Jeff Buckley01_musicaintornoLegacy/Sony, 2016

Bisogna sempre nutrire particolare attenzione ai dischi cosiddetti postumi, soprattutto perché potrebbero rappresentare soltanto delle mere speculazioni commerciali. Ebbene, non è il caso di “You and I” a nome Jeff Buckley.

A un anno esatto dalla pubblicazione, Musica Intorno vuole rendere omaggio all’artista statunitense, scomparso tragicamente a Memphis a soli trent’anni.

Si tratta di una raccolta (pubblicata postuma l’11 marzo 2016) con una selezione di cover di rigore, estratte dallo “Shelter Island Studio” di New York nel 1993.

S’inizia con “Just like a woman” di Bob Dylan, finemente interpretata da Buckley per mezzo della sua chitarra e soprattutto con la sua voce, naturale come sempre. La seconda track del lotto è “Everyday people” di Sly and The Family Stone, in cui Jeff continua ad offrirci le sue rare doti vocali. Stesso trattamento per “Don’t let the sun catch you cryin’” di Louis Jordan. La successiva “Grace” è il brano che diede il titolo all’omonimo album, capolavoro assoluto del rock mondiale dei Novanta

… in questo caso è il solo Buckley a suonare, ma siamo parimenti al cospetto di un’altra gemma del disco. Ancora sottile il tocco di Jeff nella struggente “Callin’ you” di Jevetta Steele. Il sesto pezzo “Dream of you and I” è a firma Buckley e si sostiene su chitarra e voce, lasciandoci un ricordo commovente di quest’artista americano. La seguente “The boy with the thorn in his side” è una felice e libera interpretazione del classico degli Smiths.

Jeff Buckley03_musicaintornoL’ottava cover in questione è “Poor boy long way from home” ed è un blues ludico, a ragione sociale originaria di Bukka White.

La penultima composizione è “Night flight” dei Led Zeppelin, dall’approccio frivolo ed arioso.

La finale “I know it’s over” è il seconda traccia estrapolata dalla produzione discografica degli Smiths, ossia ultimo esempio del soft touch di Jeff Buckley.

Jeff Buckley02_musicaintorno

Non solo per fan, “You and I” è un disco da conservare con accuratezza.

 

 

Giandomenico Morabito

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