“We are Infinity” di Feryanto ci conduce per mano in un viaggio verso l’infinito, l’universo, le costellazioni e tutto ciò che l’orecchio umano non è in grado di percepire, grazie a quel miracolo chiamato musica.
La prima delle nove tracce del lavoro, “A landscape of being”, si apre con un suono astratto, cui fa subito seguito un romantico tema pianistico che ci coinvolge prima con poche note, poi con un arpeggio più concitato, sul quale si sovrappongono suoni sintetici.
Solo pianoforte per la successiva “Where echoes come to rest”, con bellissimi arpeggi a due mani sulla tastiera, questa volta senza altri suoni di contorno. Ancora una volta è il titolo del brano a suggerirci che si tratta di echi che si perdono in luoghi silenziosi. Più ariosa e composita “A map to find us”, una mappa per guardare all’interno di noi stessi. La quiete del solo piano sfiorato con dolcezza torna in “We are infinite”, la title track del disco, che si rivela un prezioso scrigno di squisita sensibilità.
Segue sulla medesima tranquilla onda sonora “Searian”, che si evolve poi in un tema più brillante, offrendoci per la prima volta anche un accattivante supporto di percussioni, che si aprono sull’intero spettro stereofonico. “All creatures bloom” ci porta con il solo pianoforte in misteriosi mondi marini nei quali creature sconosciute si risvegliano. Segue “I owe you”, che narra con infinita delicatezza l’amore per la musica che dona gioia a sé stessi e agli altri, con una sottintesa dedica per Giulia, figura femminile citata dallo stesso musicista.
“Tana lot” si rivela poi una delle melodie più suggestive del disco, con gli arpeggi di piano che divengono sempre più serrati, mentre suggestivi suoni elettronici avvolgono lo strumento, aumentando il pathos fino ad un finale quasi epico. “Like fireworks” chiude infine questo bellissimo lavoro di Feryanto con suoni evocanti astratti fuochi d’artificio, che spingono la mente verso l’infinità della musica.
Giuseppe Scaravilli
