VALERIA CAUCINO – AT THE BREAK OF DAWN

valeria-caucino01_musicaintornoÈ l’esordio discografico di Valeria Caucino, At the break of dawn (“al sorgere del sole”), che propone dei brani d’autore composti dalla stessa artista di Biella. Il progetto è autoprodotto e racchiude 11 tracce intime, acustiche, soffici e dalla voce profonda, registrate presso lo studio Lavorisonori.

Il disco si apre con “The beating of life”. La chitarra acustica è lo strumento cardine che accompagna la voce, dolce ma decisa, di Valeria, sostenuta da una voce maschile in sovrapposizione. Il miracolo della vita si avverte in questo brano.

Il singolo “Over the pain”, nonché seconda traccia dell’album, è cantata sempre in lingua inglese ed il titolo ci aiuta a capire già il tema affrontato nella canzone: andare oltre il dolore, combattendo le paure a viso aperto, senza nascondersi.

“Another footprint in the sand” si apre con delle note di piano, accompagnato da una chitarra acustica apparentemente nell’ombra. Il filo conduttore sembra essere il medesimo. Le canzoni sono legate dal suono di una chitarra acustica, strumento dal quale Caucino sembra non volersi separare, e dalla sua voce dal timbro già riconoscibile. “A pillow full of tears” ci fa subito scordare il pianoforte appena incontrato. Il titolo è fortemente evocativo.

valeria-caucino02_musicaintornoIl quinto brano, “As I roved out”, ha invece un’influenza più elettronica e spezza l’atmosfera creata dai precedenti. Più ritmato e aggressivo. Più accattivante e coinvolgente, con un inciso che tende a entrare di forza nella testa dell’ascoltatore. Sicuramente il brano più particolare tra i primi ascoltati. Molto belli i pad elettronici usati a tratti nel background creato dall’artista. La chitarra scompare per lasciare spazio ad un altro aspetto, prima era celato, ma che sicuramente appartiene a Valeria, la quale si diverte a sperimentare.

“You’re the one” si riallaccia al mondo creato precedentemente. Un po’ più romantico. Si apre già dal trentesimo secondo, lasciando più spazio alla voce e in secondo piano l’arpeggio molto comodo sul quale appoggiare la dolce melodia. “Now”, il settimo brano, riprende il mood che ormai è chiaro appartenere all’anima di quest’artista romantica, riflessiva, combattuta. Rientra la voce maschile a sostenerla. “Evil thoughts” è alta nella voce. La maestria nell’uso della chitarra è palese ormai. Con “The river” si riconferma la “solita” Caucino. In “Flying from Ireland”, poi, è come se un pezzo di Medio Evo fosse rimasto imbrigliato tra le corde di chitarra e la voce. “Senza limiti” chiude il disco. L’unico brano in italiano che riconferma la poliedricità di Valeria.

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Un disco dalle marcate atmosfere e influenze folk, che – nel suo genere – è sicuramente un buon prodotto.

 

 

Marco Selvaggio

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